"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Le decisioni dell'assemblea del PD del Trentino

Val di Non

(28 maggio 2013) Carissime/i, in quanto componente dell'Assemblea provinciale del PD del Trentino, mi pare giusto ed opportuno riferirvi brevemente su quanto avvenuto nella riunione di ieri sera, lunedì 27 maggio.

L'Assemblea si è espressa votando su una serie di proposte avanzate dalla Presidenza ed è giunta alle seguenti conclusioni:

a) il PD proporrà alle altre forze della coalizione di centrosinistra autonomista che l'individuazione del candidato alla Presidenza della Giunta provinciale avvenga attraverso primarie di coalizione;

b) il PD proporrà che queste primarie abbiano luogo a turno unico (vince il candidato che arriva primo);

c) il PD si presenterà con un solo candidato.

Nel merito io mi sono astenuto, per una ragione di fondo: non ritengo che il metodo delle primarie di coalizione sia il più adatto ad individuare il candidato migliore alla Presidenza della Giunta, che invece -a mio avviso- dovrebbe costituire il risultato non di una competizione fra persone più o meno autorevoli, ma di un grande dibattito dentro il PD, dentro gli altri partiti della coalizione e fra le forze che la compongono. Vera sintesi di un programma e di una strategia politica condivisa (sulla falsariga di quanto scrive Michele Nardelli su Politicaresponsabile: http://www.politicaresponsabile.it/pensiero/1167/il-caso-trentino.html). Ma evidentemente questa mia posizione è minoritaria.

Si è poi deciso, anche in tal caso con votazione palese, che il candidato unitario del PD sia scelto attraverso votazione (ovviamente segreta) da parte dei componenti dell'Assemblea (i 64 eletti nel 2009) fra coloro che avranno raccolto da 7 a 10 firme dei componenti l'Assemblea stessa o un numero di firme di iscritti, se non ricordo male, intorno ai 45. Qui si è però aperto un dibattito fra chi preferiva il turno unico e chi invece il doppio turno: anche in tal caso è prevalsa (di poco) la prima ipotesi.

Per parte mia, intervenendo, ho fatto notare che, pur essendo l'Assemblea provinciale eletta nel 2009 del tutto legittimata a prendere le decisioni che ritiene opportune e quindi anche ad indicare con votazione interna il candidato PD alle primarie di coalizione fra quelli che si presenteranno, la base dei circoli e degli iscritti e sostenitori non è stata minimamente coinvolta. Quindi il doveroso (ed utile) lavoro di consultazione, confronto, dibattito che sarebbe dovuto avvenire prima di queste decisioni, dovrà avvenire nei pochi giorni che ci rimangono (la votazione dell'Assemblea provinciale è prevista per lunedì 3 giugno): al solito siamo un partito perennemente in ritardo, che non si prende mai il tempo necessario per fare le cose perbene e che corre alla meta con il fiato corto. Inoltre ritengo che la mancanza di una consultazione preventiva (come avviene in tutta Europa per i grandi partiti popolari) renda oggettivamente più difficile e delicato il ruolo di responsabilità dei componenti dell'Assemblea chiamati a votare per l'uno o l'altro candidato. Naturalmente ciò vale soprattutto per chi si preoccupa di questi aspetti ed intende affrontare con responsabilità il proprio ruolo.

Presumo che su questi temi il segretario di Circolo, Fabrizio, convocherà un direttivo allargato. Avremo quindi modo di parlarne e confrontarci.

Ciao a tutti e grazie dell'attenzione,

Alessandro Branz

 

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