"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Tornare alla terra

La copertina dell\'opuscolo

S'intitola "Terra madre. Filiere corte, fondi rustici, animazione territoriale, certificazione di qualità nell'azione legislativa di Michele Nardelli".

E' una sorta di rapporto sul lavoro svolto sul tema dell'agricoltura nella legislatura che si è appena conclusa, ma insieme una proposta per mettere al centro dell'azione del futuro governo del Trentino il territorio, le sue vocazioni e la qualità delle sue produzioni.

Tornare alla terra, un progetto politico.

L'opuscolo sull'agricoltura

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Maurizio Valer il 24 ottobre 2013 16:14
    Buongiorno sign. Nardelli, io non la conosco, però ieri ho ricevuto l'opuscolo "Terra madre", che ho letto intressato.
    La pubblicità elettorale è ben difficile che susciti emozioni, quella che ho ricevuto da lei mi ha fatto estremo piacere, tanto da farmi maturare l'idea che anche se non la conosco, sicuramente le darò il voto.
    Le risorse che potranno far uscire il Trentino dalla crisi ed assicurare un futuro alle giovani generazioni, vanno cercate e sviluppate sicuramente nel territorio. Maggior attaccamento al territorio, aii suoi prodotti, alle sue specialità agroambientali, enogastronomiche, congiuntamente con un corretto rapporto con la dimensione turistica ed educativa, avranno una forte valenza umana, sociale, ed economica.
    Occorre piano piano liberare l'agricoltura trentina dal giogo del mercato legato alla grande distribuzione, serve fare piano piano un salto di qualità nei sistemi di produzione e commercializzazione. Le potenzialità ci sono, bisogna avere il coraggio di fare certe scelte. Occorre educare le nuove generazioni, far tornare in loro l'amore per la terra, Certo è difficile ma se non ci si mette, l'alternativa è l'abbandono e il degrado territoriale ed il calo occupazionale. Abbiamo delle realtà cooperative che se verrà a mancare il ricambio generazionale, rimarranno senza fonti e saranno destinate alla chiusura con tutte le conseguenti ripercussioni economiche e occupazionali.
    Sono sicuramente da incentivare l'inserimento nei piani di coltivazione delle varietà resistenti sia in viticoltura che in frutticoltura. Oggi ci sono alcune cultivar di vite che sono ste autorizzate dal ministero che non richiedono trattamenti per oidio e peronospora, occorre sollecitare il ministero ad ampliare la gamma delle stesse e promuovere a tutti i loivelli la loro coltivazione.
    Ma è il settore frututticolo, in particolare quello delle mele, che avrebbe bisogno per ridurre l'impatto ambientale e migliorare l'immagine nei confronti dei cittadini/consumatori, con il sostegno alla coltivazione delle varietà resistenti, tra le quali c'è ormai una buona scelta.
    Anche nell'impiantistica si può migliorare incentivando il ritorno ai sostegni degli impianti con palerie in legno non trattato, meglio se provenienti dal nostroterritorio. I sostegni in legno oltre ad essere impattanti paesaggisticamente, a fine ciclo pongonoil probòlema dello smaltimento, mentre il legno diventa una risorsa energetica.

    Augurandole buon esito La saluto cordialmente.

    Maurizio Valer
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