"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Vitalizi. Il documento dell'Assemblea del PD del Trentino

L\'assemblea del PD del Trentino

Il documento approvato all'unanimità dall'Assemblea del Partito Democratico del Trentino

(24 marzo 2014) La rinnovata Assemblea del PD del Tentino, nella sua prima riunione, intende dichiarare in modo netto la propria posizione sulla vicenda dei vitalizi e dei privilegi che le norme consentono a favore dei consiglieri regionali. 

C’è l’unanime convergenza su una convinzione di fondo: è in gioco la credibilità politica e morale del PD trentino che non può accettare, senza contraddire le idealità che sono alla base della sua costituzione, questo sistema dei vitalizi e le norme che attualmente prevedono condizioni privilegiate per il calcolo della pensione retributiva dei consiglieri. 

In questo modo si contraddice frontalmente la dichiarata volontà del PD di perseguire il bene comune e la giustizia sociale. Nell’attuale fase economica che condanna milioni di cittadini ad una sofferta condizione esistenziale dettata dalle crescenti ristrettezze economiche, queste oscenità suscitano scandalo e demoliscono la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.

Il Gruppo consiliare provinciale era stato sollecitato da vari Circoli del PD nel corso della passata legislatura chiedendo azioni decise per l’eliminazione di privilegi che solo un’ipocrita e inadeguata finzione giuridica può ancora definire “diritti acquisiti”. Lo stesso concetto di “diritto acquisito”, quindi, deve essere radicalmente revisionato ed attualizzato considerando i diritti sottratti alle giovani generazioni e ai disoccupati.

L’importo della pensione deve essere frutto dei contributi versati nella propria attività lavorativa, senza insensate moltiplicazioni dovute all’attività politica.

Per primi nella città di Trento i consiglieri circoscrizionali del PD dell’Argentario hanno rinunciato ai gettoni spettanti per il lavoro delle commissioni consiliari, così come il Presidente della Circoscrizione Argentario si è ridotto lo stipendio adeguandolo a quanto percepiva prima dell’incarico politico. Gesti modesti, data la modesta rilevanza politica delle Circoscrizioni, ma altamente esemplari e meritevoli di attenzione.

L’Assemblea del PD trentino esprime condivisione per l’azione e le proposte espresse dai consiglieri provinciali del PD il 1° marzo scorso e chiede ai consiglieri che sono stati eletti nelle sue liste di rifiutare o restituire le somme percepite oltre la soglia contributiva.

Il Partito Democratico trentino pertanto si assume i seguenti impegni e darà pieno sostegno al Gruppo consigliare regionale del PD nel realizzarli:  

1) porre fine al vitalizio per chi ha maturato questo privilegio prima della quattordicesima legislatura, con conseguente superamento del concetto di “diritto acquisito” e affermazione del principio che è equa una pensione frutto di quanto effettivamente versato;

2) congelare le quote del Fondo Family non ancora liquidate (31.665.000,00 euro) e destinare queste risorse a favore delle emergenze sociali;

3) rivedere il sistema pensionistico contributivo per i consiglieri in carica, al fine di contenere gli effetti che le somme versate produrranno in termini di pensione;

4) informare costantemente gli iscritti e i cittadini durante tutti i passaggi legislativi delle proprie iniziative e proposte, sottoponendole al confronto e al giudizio di iscritti ed elettori in un confronto democratico e partecipato;

5) chiedere a tutti i consiglieri ed ex che fanno riferimento al PD – hanno ed hanno avuto incarichi nel PD - di rinunciare a quanto percepito oltre la soglia contributiva.

Nella fase congressuale i tre candidati alla Segreteria del PD del Trentino hanno approvato gli intendimenti succitati. L’Assemblea del PD li estende chiedendo anche ai parlamentari trentini che hanno percepito o che percepiranno i vitalizi ed i privilegi previsti delle attuali norme di assumersi gli stessi impegni chiesti ai consiglieri regionali.

 

 

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