"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

L'avranno letto? Il Manifesto di Ventotene, in versione integrale.

Dedica di Altiero Spinelli

(22 agosto 2016) Oggi si incontrano a Ventotene Merkel, Hollande e Renzi per parlare di rilancio del progetto politico europeo. L'elemento simbolico di farlo nel luogo dove Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli scrissero nel loro esilio il Manifesto di Ventotene, ovvero la proposta degli Stati Uniti d'Europa, non è affatto banale.

Qualche anno fa, come presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, proposi che il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento si recasse a Ventotene come segno di attenzione verso la necessità di rilanciare un progetto europeo in crisi ma non se ne fece nulla, testimoniando in questo modo come la crisi di visione investisse anche le nostre istituzioni locali.

In quell'occasione mi resi conto come il "Manifesto di Ventotene" fosse sconosciuto ai più (compresa la quasi totalità dei consiglieri provinciali) e la stessa sensazione ce l'ho anche in questi giorni dove pure quel "manifesto" viene continuamente evocato.

Perché il Manifesto di Ventotene rappresentava (e rappresenta) la proposta di un definitivo superamento degli stati nazionali in funzione di un progetto federalistico europeo, una proposta di pace e di smilitarizzazione degli stati nazionali dopo che due guerre mondiali avevano avuto come loro epicentro l'Europa e la contesa egemonica delle maggiori nazioni europee, una prospettiva socialista nella quale «... possono trovare la loro liberazione tanto i lavoratori dei paesi capitalistici oppressi dal dominio dei ceti padronali, quanto i lavoratori dei paesi comunisti oppressi dalla tirannide burocratica».

Era il manifesto europeo dell'azionismo, corrente di pensiero che venne emarginata nel contesto di un secondo dopoguerra dominato dalla guerra fredda e dal bipolarismo.

Leggere il Manifesto di Ventotene è importante per comprendere come quel testo, elaborato settantacinque anni fa, possa essere oggi ricontestualizzato in un progetto politico federalista e di liberazione umana. Una risposta al nazionalismo, al centralismo statalista e al dominio delle cose sull'uomo.

Per questo credo sia utile mettere a disposione dei lettori di questo blog il testo integrale del "Manifesto di Ventotene" che Eugenio Colorni, Ernesto Rossi ed Altiero Spinelli  scrissero su frammenti di carta durante il loro esilio nell'isola pontina.

E mi chiedo: Hollande, Merkel e Renzi l'avranno letto?

Il testo del Manifesto di Ventotene

 

1 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Vittorio il 22 agosto 2016 13:52
    Grazie.
    Chiedo sempre agli amici che fanno politica e hanno degli incarichi di far tesoro di quel documento.
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