"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Materiali per Medea

Medea

sabato, 25 ottobre 2014

Multiversoteatro è lieto di invitarvi alla prima dello spettacolo 

Materiali per Medea 

 

Riva abbandonata Materiali per Medea Paesaggio per Argonauti è un’opera teatrale di Heiner Müller, il più grande drammaturgo tedesco del Novecento dopo Bertolt Brecht. Multiversoteatro, con il titolo sintetico Materiali per Medea, propone l’opera nella forma del monologo, interpretato da Michela Embrìaco. Lo spettacolo è il risultato del lavoro comune del regista Raffaele Macrì, dell’attrice stessa, del fotografo Pierluigi Cattani Faggion, con il contributo dell’artista del raku Gabriella Bais.

I miti sono la condensazione di esperienze collettive;
rappresentano d’altra parte anche una sorta di esperanto,
una lingua internazionale che non viene più capita.

Heiner Müller

Riva abbandonata Materiale per Medea Paesaggio per Argonauti è un’opera teatrale di Heiner Müller composta di tre parti, scritte da Müller in momenti diversi della sua vita. Heiner Müller (1929-1995), a detta di molti il più grande drammaturgo tedesco del Novecento dopo Bertolt Brecht, è stato per oltre un ventennio uno degli autori più rappresentati sui palcoscenici internazionali.

Multiversoteatro, con il titolo sintetico Materiali per Medea, propone l’opera nella forma del monologo, interpretato da Michela Embrìaco. Lo spettacolo è il risultato del lavoro comune del regista Raffaele Macrì, dell’attrice stessa, del fotografo Pierluigi Cattani Faggion, con il contributo dell’artista del raku Gabriella Bais.


Lo spettacolo

Medea è naufraga distesa su una cassa di legno in uno spaziotempo indefinito, contemporaneamente in scena e nell’immagine in movimento che riempie il fondo bianco. Medea è distesa nell’acqua, come Ofelia della quale però non condivide il destino, non si lascia travolgere da quel senso di immobilità che molte donne conoscono bene e cerca vendetta. Si risveglia e rivive all’infinito la sua rabbia rivolgendosi ai fantasmi di Giasone e dei figli.

E’ una donna tradita, carica d’odio, di violenza,  di dolore, ma è anche portatrice di una dimensione incommensurabile, una grandezza che non si può scrollare di dosso, lei rimane una figura del mito. Medea si allontana dalla sua tragedia per assumere un punto di vista più ampio, accoglie dentro di sé anche il  mondo di Giasone e dell’umano: prende distanza da se stessa per mutare condizione.

Il corpo dell’attore è la grammatica, emozione che si fa carne, l’immagine anziché giocare sulla virtualizzazione del corpo e dello spazio ne intensifica la presenza. I linguaggi corporeo e visivo sono stilizzati, coerenti con la potenza poetica del verso.  Nelle immagini è quasi sempre presente il mare, acqua in movimento che si ripete come un mantra.

La scenografia è essenziale, antimateria nelle immagini e nel grande fondale bianco, materia pesante nel legno della cassa e nei tronchi che sorreggono due busti di donna in ceramica raku.  Gli oggetti in raku, che decorano anche il costume di Medea e fanno parte della scenografia  sono forgiati dal fuoco, dentro vi è una dimensione di incomprimibile fragilità e bellezza.
“Fragile” è l’unica parola scritta in rosso vermiglio nel centro della cassa grigia, che a sua volta sta al centro della scena e che prima è relitto e poi base del trono della principessa della Colchide. Il grigio, colore dominante della scena e della luce, congela la forte emotività del personaggio. Fragile è la parola che segnala le casse che contengono oggetti delicati, per un gioco casuale diviene parola che accompagna Medea nel suo racconto, creando una stonatura, una domanda, rivolta allo spettatore, che si confronta con un Teatro inteso come realtà in sé e non come semplice riproduzione della realtà.

Regia: Raffaele Macrì
Attrice: Michela Embrìaco
Immagini: Pierluigi Cattani Faggion
Ceramica raku: Gabriella Bais 
Un ringraziamento particolare a L'Area APPM onlus

Multiversoteatro ringrazia con affetto: Gianni Gecele, Giusi Campisi, Gruppo teatrale Tarantas, Luca Cattani, Razi Mohebi e Soheila Jahaveri.


Iniziativa segnalata da Multiversoteatro

Pergine Valsugana, Nuovo Teatro Comunale

 

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