"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Amianto. La sentenza del Tribunale di Ivrea, l'impunità che scricchiola e una bonifica che procede a rilento.

Le corrozze ferroviarie, uno degli utilizzi più intensi e frequenti dell\'amianto

(20 luglio 2016) Con la sentenza del Tribunale di Ivrea nel processo per le morti da amianto alla Olivetti è arrivata la condanna a cinque anni e due mesi di reclusione per Carlo e Franco De Benedetti, a un anno e 11 mesi per Corrado Passera. Le imputazioni, a vario titolo, vanno dal concorso in omicidio colposo alle lesioni e si riferiscono ai decessi di dieci operai, fra il 2008 e il 2013, che fra la fine degli anni 70 e l'inizio dei 90 lavorarono alla Olivetti e si ammalarono di mesotelioma pleurico. Siamo solo al giudizio di primo grado, ma intanto la cappa di impunità che fin qui ha coperto le responsabilità di chi conosceva il rapporto di causa-effetto nella lavorazione della fibra di amianto e l'insorgenza del mesotelioma pleurico comincia a scricchiolare.

Non dimentichiamo che l'amianto in gran parte del pianeta non è stato ancora messo fuorilegge e che anche laddove ciò è avvenuto, come in Italia, il lavoro di bonifica del territorio è ben lungi dall'essere realizzato. E lo stesso vale per il Trentino, dove pure nella scorsa legislatura abbiamo legiferato su mia proposta per l'obbligatorietà della bonifica. Si tratta della legge provinciale n.5/2012 la cui attuazione va purtroppo a rilento. Una legge all'avanguardia che però l'amministrazione provinciale ha finanziato a singhiozzo riducendo progressivamente gli stanziamenti e non attuando gli impegni di informazione previsti dalla legge presso la nostra comunità.

Un'eredità pesante ed ingombrante, per certi versi paradigmatica delle sorti magnifiche e progressive dello sviluppo.

Voglio riprendere la questione attraverso la ripubblicazione della scheda sull'utilizzo dell'amianto e il testo della LP 5/2012 (in allegato).

Amianto, dove e come è stato utilizzato

(scheda) Le caratteristiche dell'amianto hanno fatto sì che nel passato sia stato largamente utilizzato nell'industria, nell'edilizia ed in molti prodotti di uso domestico. Esistono pochi materiali diffusi come l'amianto e altrettanto pericolosi per la salute dell'uomo. Si riporta sistematicamente l'utilizzo nei vari settori.

Nell'industria

- come materia prima per produrre innumerevoli manufatti ed oggetti;

- come isolante termico nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie);

- come isolante termico nei cicli industriali con basse temperature (es.impianti frigoriferi, impianti di condizionamento);

- come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici;

- come materiale fonoassorbente.

Nell'edilizia

- come materiale spruzzato per il rivestimento (ad es. di strutture metalliche, travature) per aumentare la resistenza al fuoco;

- nelle coperture sotto forma di lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, canne fumarie, ecc.. in cui l'amianto è stato inglobato nel cemento per formare il cemento-amianto (eternit);

- come elementi prefabbricati sia sottoforma di cemento-amianto che amianto friabile;

- nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicati a cazzuola;

- nei pannelli per controsoffittature;

- nei pavimenti costituiti da vinil-amianto in cui tale materiale è mescolato a polimeri;

- come sottofondo di pavimenti in linoleum.I

In ambito domestico

- in alcuni elettrodomestici (ad es. asciuga-capelli, forni e stufe, ferri da stiro);

- nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro;

- nei cartoni posti in genere a protezione degli impianti di riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi di evacuazione fumi.

Nei mezzi di trasporto

- nei freni;

- nelle frizioni;

- negli schermi parafiamma;

- nelle guarnizioni;

- nelle vernici e mastici "antirombo";

- nella coibentazione di treni, navi e autobus.  Si trattano di seguito gli impieghi che ne sono stati fatti.

Usi dell'amianto, approfondimento

Le eccellenti proprietà fisico-chimiche dell'amianto in passato ne hanno favorito un impiego massiccio sia nell'industria che nell'edilizia che in molti prodotti anche di uso comune. La fibra grezza veniva lavorata per ottenere vari prodotti adattabili a molteplici usi. Nel tempo, però, tale materiale si è rivelato nocivo per la salute dell'uomo ed i danni che esso provoca sono ormai ben noti. L'esposizione a fibre di amianto è responsabile di patologie gravi ed irreversibili. E' sulla base della pericolosità di questa sostanza per la salute dell'uomo e dell'ambiente che lo Stato Italiano ha promulgato la Legge n. 257 del 27 marzo 1992 che ne detta le norme per la cessazione dell'impiego e per il suo smaltimento controllato. Questa legge prevede oltre al divieto di estrazione, importazione,esportazione, commercializzazione anche quello di produzione di amianto. Stante quest'ultimo divieto, si presume che tale tipologia di attività non venga attualmente più esercitata sul territorio nazionale ma sia da ricondursi al passato.

Industria

Dalla tessitura si ottenevano:

- CORDE, NASTRI e GUAINE utilizzati per fasciare tubazioni calde ed evitare ustioni, per rivestire cavi elettrici vicini a sorgenti di calore intenso come forni, caldaie, ecc. - TESSUTI per confezionare tute protettive antifuoco da destinarsi a pompieri, operai dell'industria siderurgica e persino a piloti di auto da corsa, coperte spegnifiamma e tende per il contenimento del calore dei forni a tunnel. Venivano, inoltre, prodotti materassi con l'esterno in tessuto e l'interno in fibra grezza; fortunatamente non per dormirci sopra, ma per coibentare le grandi caldaie a vapore delle vecchie navi. Alcuni sipari da teatro sono stati tessuti con amianto. Dalla pressatura si ottenevano:

- CARTA e CARTONI utilizzati come barriere antifiamma, come guarnizioni per forni o caldaie, come rivestimento di piani d'appoggio per pezzi caldi di metallo o di vetro e come piani di appoggio sui banchi di saldatura. I cartoni venivano impiegati all'interno di porte tagliafuoco e all'interno delle pareti e delle porte delle casseforti.

- COPPELLE o PANNELLI di fibre grezze compresse erano impiegati per la coibentazione di tubazioni che trasportano vapore ad alta temperatura.

- FILTRI costruiti con carta di amianto, o semplicemente con polvere compressa, hanno avuto un largo uso nell'industria chimica ed alimentare; per molti anni sono stati utilizzati per filtrare vino e bibite. Nelle bevande così trattate si potevano ritrovare numerose fibre di amianto. Dall'impasto con altri materiali si ottenevano:

AMIANTO A SPRUZZO. Questo tipo di materiale è stato utilizzato:

- come isolante termico nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie);

- come isolante termico nei cicli industriali con basse temperature (es. impianti frigoriferi, impianti di condizionamento);

- come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici. E' stato impiegato, inoltre, nel settore dei trasporti per la coibentazione di carrozze ferroviarie, di navi, di autobus, ecc...

MATERIALI DA ATTRITO. Dall'amianto impastato con resine sintetiche si ottenevano i ferodi, usati per fabbricare freni e frizioni degli autoveicoli. Durante le frenate e il cambio di marcia i ferodi si consumano, riducendosi in particelle che si disperdono nell'aria. Gran parte dell'amianto che vi era contenuto, per effetto dell'alta temperatura causata dall'attrito, si trasformava in altri minerali, ma una certa quantità rimaneva tale e quale. L'usura dei ferodi è una delle cause dell'inquinamento da amianto dell'atmosfera.

VINIL-AMIANTO. Impasto di resine sintetiche e amianto, utilizzato per confezionare mattonelle per pavimenti. Il rilascio di fibre da questo materiale è praticamente nullo durante il normale uso. 

CEMENTO-AMIANTO. Vedi uso dell'amianto in edilizia.

Edilizia

L'amianto è stato largamente impiegato anche in edilizia. L'utilizzazione più diffusa è stata certamente quella dell'impasto dell'amianto con cemento, comunemente detto Eternit. Con l'Eternit era possibile realizzare numerosi manufatti quali:

- LASTRE PIANE O ONDULATE Le lastre ondulate venivano utilizzate per coperture di edifici industriali e civili e anche prefabbricati. Le lastre piane, in particolare, erano impiegate come pareti divisorie non portanti. Durante la fabbricazione potevano essere accoppiate con elementi quali schiume poliuretaniche, polistirolo espanso o lana di vetro. L'accoppiamento di questi materiali moltiplicava le proprietà termoisolanti e fonoisolanti.

- TUBI Lo stesso impasto di cemento-amianto (spesso però con alti tenori in crocidolite), essendo resistente all'alta pressione e all'attacco corrosivo di agenti chimici, era adatto alla fabbricazione di tubazioni per acquedotti o fognature.

- TEGOLATURE L'amianto è stato utilizzato in miscele di calcestruzzo per conferire alle tegole leggerezza e resistenza. Potevano essere colorate per dare ai tetti l'aspetto tradizionale.

- CANNE FUMARIE I tubi di Eternit erano molto usati grazie alla loro buona resistenza termica.

- SERBATOI Erano impiegati per le caratteristiche di leggerezza, impermeabilità e durata nel tempo, per contenere acqua e altri liquidi.

- INTONACI L'amianto in polvere, mescolato con leganti particolari, è stato usato per intonaci e stucchi. L'applicazione, oltre che poter essere effettuata come la malta tradizionale, poteva essere fatta anche a spruzzo, ad esempio per il rivestimento di strutture portanti quali solai e pilastri. Sotto questa forma gli intonaci acquistavano particolari proprietà fonoassorbenti e di resistenza al fuoco. Strutture metalliche di edifici (travi e colonne) sono state rivestite con amianto spruzzato affinchè queste conservassero la loro robustezza in caso di incendi.

Uso domestico

L'amianto è stato utilizzato negli ultimi cinquanta anni nella produzione di vari oggetti di comune uso domestico. E' ancora oggi possibile ritrovare dell'amianto nelle nostre case, ad esempio:

- in alcuni elettrodomestici, all'interno di taluni tipi di asciugacapelli, forni e stufe da riscaldamento;

- in alcuni utensili da cucina, in prese e guanti da forno, in teli da stiro e reticelle frangifiamma;

- in cartoni di amianto posti dietro le stufe per proteggere il muro.

Con l'andare del tempo questi oggetti, che possono ancora essere presenti nelle nostre case, si deteriorano e possono disperdere fibre nell'ambiente. Anche la plastica di alcuni giocattoli è stata rinforzata, in passato, con amianto; questo tipo di impiego è anch'esso oggi vietato per legge. La Legge 915/88 imponeva l'obbligo di segnalare con l'etichetta "a" la presenza di amianto nei manufatti, allo scopo di informare i consumatori sulla scelta dei prodotti e sui modi di manipolarli. A tutt'oggi ciò non si verifica più stante il divieto di produzione di prodotti con presenza di amianto. Tuttavia in oggetti prodotti prima del 1992 è possibile riscontrarla. Attualmente serve, inoltre, per segnalare la presenza di rifiuti contenenti amianto.

Altri usi In passato l'amianto è stato impiegato in:

- adesivi e collanti;

- tessuti ignifughi per arredamento;

- tendaggi e tappezzerie;

- tessuti per imballaggio, sacchi per la posta

- tessuti per abbigliamento ignifughi e non, feltri per cappelli, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, ghette, stivali;

- carta e cartone: filtri per purificare bevande, acidi, ecc., filtri di sigarette e da pipa, assorbenti igienici interni, supporti per deodoranti da ambiente, suolette interne da scarpe

- nei teatri, sipari, scenari che simulano la neve, per protezione in scene con fuoco, per simulare la polvere sulle ragnatele, su vecchi barili, ecc.

- sabbia artificiale per giochi dei bambini;

- trattamento del riso per il mercato giapponese. 

Potenziale approssimativo di rilascio di fibre da materiali contenenti amianto (MCA)

La potenziale pericolosità dei materiali di amianto dipende dall'eventualità che siano rilasciate fibre aerodisperse nell'ambiente che possono venire inalate. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali: si definiscono friabili i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la semplice pressione delle dita. I materiali friabili possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione, se sono collocati in aree accessibili. In base alla friabilità, i materiali contenenti amianto possono essere classificati come: Friabili: materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale; Compatti: materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, ecc...). Nella tabella sottostante sono schematicamente indicati i principali materiali che possono essere presenti negli edifici, con le loro caratteristiche di contentuo in amianto e friabilità.

Tipo di materiale

Note

Friabilità

Ricoprimenti a spruzzo e rivestimenti isolanti

Fino all'85% circa di amianto. Spesso Anfiboli (amosite, crocidolite), prevalentemente Amosite spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolanti termo-acustici

Elevata

Rivestimenti isolanti di tubazioni o caldaie

Per rivestimenti di tubazioni tutti i tipi di amianto, talvolta in miscela al 6-10% con silicati di calcio. In tele, feltri, imbottiture in genere al 100%

Elevato potenziale di rilascio di fibre se i rivestimenti non sono ricoperti con strato sigillante uniforme e intatto

Funi, corde e tessuti

In passato sono stati usati tutti i tipi di amianto. In seguito solo Crisotilo al 100%

Possibilità di rilascio di fibre quando grandi quantità di materiali vengono immagazzinati

Cartoni, carte e prodotti affini

Generalmente solo Crisotilo al 100%

Sciolti e maneggiati, carte e cartoni, non avendo una struttura molto compatta, sono soggetti a facili abrasioni ed a usure

Prodotti in amianto-cemento

Attualmente il 10-15% di amianto in genere Crisotilo. Crocidolite e Amosite si ritrovano in alcuni tipi di tubi e di lastre

Possono rilasciare fibre se abrasi, segati, perforati o spazzolati, oppure se deteriorati

Prodotti bituminosi, mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto, mattonelle e pavimenti vinilici, PVC e plastiche rinforzate ricoprimenti e vernici, mastici,sigillanti, stucchi adesivi contenenti amianto

Dallo 0,5 al 2% per mastici, sigillanti, adesivi, al 10-25% per pavimenti e mattonelle vinilici

Improbabile rilascio di fibre durante l'uso normale. Possibilità di rilascio di fibre se tagliati, abrasi o perforati

Decreto Ministero della Sanità, 6 settembre 1994: "Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie".

La LP 5/2012 sull'amianto

 

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