"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La terra scivola

La prima di copertina del libro

lunedì, 11 dicembre 2017

Lunedì 11 dicembre 2017, alle ore 18.00, presso la Libreria Ancora, in via S.Croce 35 a Trento la presentazione del primo romanzo di Andrea Segre "La terra scivola", Marsilio Editore.

L'autore dialogherà attorno al suo libro con Gianluca Taraborelli e Marco Pontoni.

Sarà l'occasione anche per fare il punto sull'avanzamento delle iniziative che Andrea Segre sta conducendo successivamente all'uscita del suo ultimo film, "L'ordine delle cose", al fine di mantenere alta l'attenzione sui fenomeni migratori nel Mediterraneo e in particolare nel territorio libico.

Esordio letterario del regista Andrea Segre, "La terra scivola" è una storia delicata e difficile, un romanzo corale ambientato nel quartiere di Torpignattara a Roma, popolato da una folla di personaggi che provengono da tutto il mondo, e tutto il mondo ricreano.

Un grande buco, una voragine, si apre una notte, silenziosamente, in una strada di Torpignattara, a Roma, proprio di fronte al condominio dove abitano Francesca e Yasmine. Francesca viene da Padova e occupa l’appartamento di sua zia Ada, che sta male ed è in ospedale: è scesa a Roma per poterla finalmente conoscere, prima che sia troppo tardi. Yasmine, moglie e madre, è arrivata anni prima dal Bangladesh. Le due si incontrano, si parlano, diventano amiche. Il grande buco intanto rimane lì, sotto la loro casa. Gli abitanti del quartiere ci guardano dentro, cauti: ma che cosa ci sia sotto, ma dove porti, non si capisce. All’inferno? Dall’altra parte del pianeta? Francesca e Yasmine provano a capirlo insieme. Nella vita di entrambe ci sono dei vuoti, delle mancanze, dei buchi. Qualcosa si svelerà, non tutto. Anche la voragine là fuori, in strada, non racconterà tutti i suoi segreti. Ma le vite troveranno un nuovo e un ulteriore senso.

«E scavi, scavi ancora un po’ di più dentro la terra, che magari arrivi dall’altra parte del mondo e lì c’è di nuovo casa»

Andrea Segre (Dolo, Venezia, 1976; vive a Roma) regista di film e documentari, è dottore di ricerca in Sociologia della comunicazione e da vent'anni dedica il suo lavoro di regista al tema delle migrazioni e dell’esclusione sociale. Dopo il suo primo lavoro Lo sterminio dei popoli zingari del 1998, il suo documentario sulle responsabilità italiane ed europee nella gestione delle politiche legate all’immigrazione, Come un uomo sulla terra (2008, diretto assieme a Dagmawi Yimer e Riccardo Biadene), è stato selezionato nella cinquina dei finalisti al David di Donatello. Del 2010 Il sangue verde, presentato alla 67° Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del premio selezione Cinema.doc, sugli scontri e le violenze a Rosarno (RC), seguito da Mare Chiuso (2012, con Stefano Liberti, Globo d’oro della Stampa Estera come miglior documentario e Premio Vittorio De Seta) e da Indebito (2013, con Vinicio Capossela, documentario sulla crisi greca, Selezione ufficiale al Festival di Locarno). Il suo primo film di finzione, Io sono Li (2011, la storia di un’immigrata cinese in Italia, tra Roma e Chioggia) è stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia e con il David di Donatello per la migliore attrice. Nel 2014 ha firmato con Marco Paolini, Stefano Liberti e Giuseppe Battiston il film prodotto da Rai3 Come il peso dell’acqua, nella cinquina dei Nastri d’Argento come miglior documentario. Il suo ultimo film, sui viaggi dei migranti dalla Libia in Italia, L’ordine delle cose (con gli attori Giuseppe Battiston, Valentina Carnelutti e Paolo Pierobon) presentato alla 74° Mostra del Cinema di Venezia, è ora nelle sale italiane. Con Marsilio ha pubblicato Io sono Li (dvd + libro, con Marco Paolini, 2013) e FuoriRotta. Diario di viaggio (2013).

Trento, Libreria Ancora, via S.Croce 35

 

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