"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Volgarità minano il dialogo

Cappelli piumati

Sempre sulla questione degli Schützen a scuola, riprendo questo editoriale di Franco Rella apparso oggi sul Corriere del Trentino e che condivido in pieno.

di Franco Rella

(14 aprile 2018) Il caso degli Schützen a scuola mi ha messo in uno stato di profondo scoramento.

Pur condividendo le opinioni espresse dal preside Alberto Tomasi, da Quinto Antonelli e da Simone Casalini in un fondo esemplare, non ho grandi timori.

Immagino che i bambini delle scuole elementari, quando si vedranno in classe quei signori così bardati, con buffi cappelli con un curioso e indefinito piccolo pennacchio, penseranno a un prolungamento del carnevale, o a uno spettacolo in costume. Il che non dovrebbe portare loro molto danno.

A darmi profondo scoramento è stata invece la reazione scomposta del capo del governo provinciale, Ugo Rossi, che evidentemente quando si sente messo alle strette o criticato manifesta interamente se stesso, senza pudori.

L'espressione sprezzante “intellettualoide”, che ha così prontamente sfoderato, è una tipica espressione fascista, sempre servita per negare legittimità e rilevanza alle opinioni critiche.

E' un'espressione non solo politicamente inaccettabile, ma anche esteticamente ripugnante. A Rossi però non basta e rincara la dose.

Il preside Tomasi non solo sarebbe un intellettualoide ma è un “intellettualoide da salotto”. E sappiamo che i salotti sono riservati ai deboli e agli imbelli, comunque remoti dai sani e ruvidi principi popolari. Rossi ha vinto in volgarità le felpe populiste.

Mi chiedo come sia possibile, nel prossimo futuro, confrontarsi con un politico che ha un tale disprezzo per l'intelligenza e per la cultura.

 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*