"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

04/10/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
fra Scilla e Cariddi

La casa delle Camalghe nel fine settimana è stata un via vai di amici. Già venerdì sera, finito lo spettacolo dell'Incantadora, cena di mezzanotte. Oltre agli attori e al fonico c'è con noi anche Ali Rashid, il mio fratello arabo che ci ha raggiunti in serata da Orvieto per fare il punto sulle molte cose che abbiamo in ballo e per passare qualche ora insieme. Penso a qualcosa di caldo dopo una serata dalle atmosfere particolari ma piuttosto bagnata e per questo che cosa c'è di meglio di una polenta fumante con i funghi porcini? Poi, tutti a nanna, uno più sfinito dell'altro. Non prima però di aver messo in ordine la cucina (odio lasciare queste incombenze al mattino) e fra una cosa e l'altra verranno le due.

Il giorno seguente, con Ali buttiamo giù un fitto programma di lavoro che ha quale presupposto il gettare il cuore oltre l'ostacolo, costituito dai problemi di salute che alla nostra età, e dopo esistenze non proprio tranquille, possono insorgere facilmente. Un piccolo tratto di ottimismo, quand'anche in un contesto che non lascia presagire nulla di buono.

Sabato ci raggiunge anche Tonino Perna, amico di quel tratto di mare che va da Scilla a Cariddi, con il quale da anni intercorre un'affinità speciale, tanto che insieme nel 1999 in un bar della Giudecca, a Venezia, ideammo quello che oggi è diventato il più importante strumento di informazione ed approfondimento sull'area balcanica e caucasica operante in Italia e forse in Europa, l'Osservatorio Balcani Caucaso. Viene da Dobbiaco, la frontiera opposta, dov'era per una conferenza in un mondo che fatica a comprendere. Con noi a cena mio fratello Carlo, quello palestinese (Ali) e il cugino dello Stretto (Tonino). Insomma, la cittadinanza euromediterranea.

Gli orari dei pochi treni che collegano il Trentino con il resto del Paese sono implacabili. E così il mattino di domenica sono in stazione alle 6.30 al accompagnare Ali. A quell'ora del dì di festa la stazione dei treni è un luogo di anime perse. Dovrei fare un salto a "Naturalmente Bio", la fiera del biologico che ormai è diventata un punto fermo al Navicello di Rovereto, ma sento che ho bisogno di fermarmi un attimo.

Con Tonino ci accordiamo per la partecipazione all'iniziativa che insieme ad altri ha promosso dal 22 al 26 di ottobre a Teano, nel luogo dell'incontro fatidico, per ritrovare le ragioni di un'Italia che non sia spezzata in due. Una quattro giorni ricchissima di incontri, conferenze, manifestazioni, dove è prevista la partecipazione anche del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nei mesi scorsi avevo manifestato a Tonino qualche perplessità sull'iniziativa perché non vorrei che ci attardassimo in una dimensione nazionale lasciando in ombra invece la prospettiva europea. E dunque di Europa e Mediterraneo dovrei parlare nel mio intervento previsto nel programma.

Dopo averlo accompagnato in stazione decido che per questa settimana è tutto.

In realtà siamo già al lunedì. Sento alla radio i risultati sulle elezioni politiche in Brasile e in Bosnia Erzegovina. Nel grande Brasile, la candidata Dilma Rousseff, la donna scelta dal presidente uscente Lula per succedergli, si è fermata al 47%, tre punti sotto la maggioranza necessaria per essere eletta al primo turno. E questo grazie al notevole risultato di Marina Silva, l'ambientalista del Partito Verde che fino a due anni fa era ministro del governo Lula, che ha sfiorato il 20% dei voti. Consenso e criticità, speriamo s'incontrino nel ballottaggio. Nella piccola Bosnia Erzegovina, invece, la situazione è più complessa, tanto che il servizio radiofonico prende lucciole per lanterne scambiando radicali per moderati. Il voto è più etnico che mai, tranne forse per la parte croata nella quale prevale largamente l'SPD, partito socialdemocratico d'impronta interetnica che però si rivela insignificante nella Republika Srpska (l'entità serba di Bosnia). Un paese paralizzato dal mostro di Dayton, dove ha votato un cittadino su due: questa è la Bosnia Erzegovina a quindici anni dalla fine della guerra, un paese incapace ad uscire dal proprio incubo. Manco da tempo, ne ho nostalgia. Non solo delle sue atmosfere, ma proprio di quell'angolo visuale che ti avvicina alla postmodernità.

Anche l'Italia, per la verità, non sta proprio bene. Un paese che pensa di costruirsi un futuro insegnando ai propri ragazzi le tecniche di sopravvivenza e di difesa non può andare da nessuna parte. Predispongo una lettera aperta come presidente del Forum all'assessore all'istruzione della Provincia autonoma di Trento Marta Dalmaso affinché il Trentino si dichiari estraneo ad ogni accordo per inserire fra le materie scolastiche l'insegnamento delle tecniche di sopravvivenza, ivi compreso l'uso delle armi.

L'attività del Forum per la Pace e i Diritti Umani mi sta coinvolgendo molto più del previsto, ma non mi spiace affatto e vedo che l'impronta che stiamo dando incomincia a dare i suoi frutti. Anche i dati di accesso al sito del Forum che abbiamo radicalmente rinnovato e che aggiorniamo grazie al lavoro dello staff parlano chiaro: nel mese di settembre gli accessi sono aumentati del 123% rispetto a quello precedente e cominciano a dare numeri significativi. Ci arrivano anche molte telefonate di persone che si complimentano per "Cittadinanza Euromediterranea" e per l'esordio di venerdì sera. Ed insieme proposte per arricchirne ulteriormente il programma.

 

 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea