"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

25/10/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
l\'incontro alla Fedrazione delle Cooperative
Passare da Teano a Torino è un bel salto, non solo geografico, lungo la storia d'Italia. Basta un colpo d'occhio per vedere un'altra Italia rispetto a quella mite e ciò nonostante eccessiva che sorge attorno al Vesuvio. Silvia e Marco mi raccolgono in aeroporto con la gentilezza che gli è propria e subito entriamo in sintonia, nel raccontarci di quanto poco basterebbe per mettere in dialogo storie diverse che invece, nell'aggrapparsi ostinato al Novecento, faticano a parlarsi e a mettersi in gioco.

Anche il Lingotto a Torino, dove si svolge il Salone del Gusto e Terra Madre, ti riporta alla storia del Novecento, laddove un tempo si costruivano e si presentavano automobili e tutto è ad immagine e somiglianza della cultura industriale di questo paese. Ma non fai in tempo ad entrare nei padiglioni fieristici che la musica cambia. Fra migliaia di espositori e decine di migliaia di visitatori si fanno prove di un nuovo paradigma, quello dell'amore verso la terra, quello della sostenibilità e del limite, quello di una nuova alleanza fra produttori e consumatori. E quello dell'economia vera che si contrappone a quella virtuale di cui qualcuno ha parlato a Teano.

E' la prima volta che vengo al Salone del Gusto e a Terra Madre: difficile non rimanerne colpiti. Allo stesso modo rimangono colpiti gli amici della delegazione palestinese con i quali ho qui appuntamento per poi proseguire verso Trento. Ho molto insistito con l'amico Ali Rashid perché si invitasse il Ministro dell'agricoltura dell'Autorità Nazionale Palestinese a venire alla manifestazione di Torino, affinché si potesse rendere conto di quanto vasto sia il movimento che si è costruito attorno alla proposta di Slow Food. Ed infatti giriamo insieme fra gli stand con grande curiosità. Ismail Daiq, il responsabile del dicastero dell'agricoltura di un paese che ancora sulla carta non c'è, raccoglie immagini e spunti che poi avremo modo di riprendere nell'incontro con Carlo Petrini (che di tutto questo è l'anima) e nel corso del nostro viaggio verso Trento.

L'incontro con Petrini è di grande cordialità, ricco di spunti propositivi e anche di impegni, in particolare sul piano della promozione e della commercializzazione dei loro prodotti di qualità. Parliamo degli orti sui tetti di Gaza, del melograno a cui il quotidiano "la Repubblica" proprio oggi dedica due intere pagine, delle piante officinali e degli oli essenziali, del vino e dell'olio. Ne esce quasi un accordo, che per essere confezionato richiede un passaggio tutt'altro che banale, la qualità delle produzioni. Sarà di questo che parleremo l'indomani, lunedì, nel folto calendario d'incontri previsti in Trentino. Verso cui ci dirigiamo malgrado sarebbe interessantissimo curiosare per ore e ore nel labirinto della grande kermesse torinese. E dove giungiamo verso le nove di sera.

Il mattino seguente, sveglia di buon ora per seguire puntualmente un programma piuttosto improbabile tanto è intenso: l'incontro con Pace per Gerusalemme, l'intervista alla Bottega del commercio equo e solidale in Piazza Fiera, l'incontro con il gruppo dirigente della Federazione trentina delle cooperative, quello con il Presidente dell'Istituto agrario di San Michele e l'assessore all'agricoltura della PAT Tiziano Mellarini. Infine l'accoglienza da parte del Presidente della Provincia Lorenzo Dellai. E invece tutto filerà liscio anche sul piano della puntualità.

C'è nella delegazione palestinese una grande soddisfazione per il tenore e la natura degli incontri, la cui produttività si può quasi toccare con mano. Conversazioni cordiali ma anche essenziali, efficaci e ricche di spunti. E di impegni concreti, racchiudibili in una cornice istituzionale che il presidente della PAT prefigura in un accordo quadro fra i nostri territori.

Ho anch'io la sensazione che questa visita sia caduta in un momento molto interessante, che coincide con un forte impegno finanziario dell'Unione Europea verso il settore agricolo palestinese e che richiede capacità di risposta e di progettazione. Sarà questo il terreno sul quale misurare per un verso il contributo della comunità trentina e per un altro del movimento di Carlo Petrini.

Anche l'amico Ali è visibilmente soddisfatto. C'è molto da lavorare, ma oggi abbiamo posto le basi giuste per qualcosa di molto proficuo. Nel pomeriggio il ministro Daiq ed il suo collaboratore partono per Roma e ci diamo appuntamento a breve in Palestina, non prima però di aver confezionato un protocollo d'intesa in grado di coinvolgere appieno il sistema trentino in un programma d'azione che dovrà mettere al centro lo scambio di esperienze e di competenze. Il sale cioè di ogni vera relazione.

Mentre accadeva tutto questo procedeva lo scrutinio delle elezioni per le Comunità di valle. La macchia della scarsa partecipazione al voto non copre però il valore del risultato: centrodestra sbaragliato pressoché ovunque, la Lega che prevedeva il pieno anche in relazione alla mancata presentazione di liste del PDL coglie risultati molto modesti anche nelle aree in cui contava di sfondare. Ed il centrosinistra autonomista ottiene una vittoria pressoché schiacciante, con un positivo risultato tanto per il PD del Trentino che per l'Unione per il Trentino. Ed anche per il PATT. Ne esce rafforzata la coalizione provinciale che però deve subito farsi carico del segnale di disaffezione che l'astensione dal voto esprime. Ma di questo ne riparleremo.

 

 

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