"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

19/07/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
Stava, la fontana

Quella prevista come ultima giornata della sessione di luglio del Consiglio Provinciale inizia con la comunicazione del Presidente Lorenzo Dellai sulla manovra detta "Spending review" del governo Monti e sull'attacco portato alle autonomie locali. Un intervento che non nasconde la gravità della situazione e la preoccupazione verso un governo tecnico che si assume la responsabilità politica di mettere in discussione rapporti fra istituzioni che hanno valore costituzionale. Il testo lo trovate nella home page.

Segue un breve dibattito con gli interventi dei gruppi consiliari, nessun acuto devo dire, se non il fatto che nel respingere l'azione centralistica del governo c'è una larga unità. Personalmente avrei detto cose diverse da quelle del mio capogruppo, perché l'azione di risanamento del governo Monti si sta dimostrando inadeguata oltre che iniqua, perché la crisi del debito degli stati sovrani andrebbe affrontata attraverso una tassazione di chi nel debito si è arricchito oltre misura e nel ridisegnare un'economia capace di vlorizzare le straordinarie potenzialità dei territori anche attraverso un mggiore autogoverno e non attaccando le autonomie locali, perché non si tagliano le spese militari...

Per uscire dalla crisi, in altre parole, bisogna emanciparsi dalla subalternità alla finanziarizzazione dell'economia e ad una visione incapace di connettere territori e dimensione sovranazionale dei problemi. Vuol dire ripensare la politica anche nelle sue forme che oggi si rivelano incapaci di leggere questo tempo.

Il resto della giornata del Consiglio Provinciale se ne va in un lungo ed estenuante ostruzionismo da parte della Lega sul DDL 314 che ha lo scopo di metterci al riparo dalle politiche nazionali in materia di gestione dei servizi. Un provvedimento che assicura ai Comuni la gestione del servizio idrico e conferma la strategia che abbiamo avviato di ripubblicizzare la gestione dell'acqua anche in quelle realtà dove era stata data in gestione a Dolomiti Energia, SPA a maggioranza pubblica ma non al 100%.

Quello della Lega è un disco rotto che abbiamo sentito e risentito in tutta la legislatura: la svendita del patrimonio energetico ed idrico trentino. La scelta dell'ostruzionismo ci toglie anche la possibilità di un confronto di merito, ma del resto di questi temi abbiamo parlato sovente in Consiglio Provinciale. Anche perché il Trentino è una delle poche realtà regionali che dopo il referendum sull'acqua pubblica si è adoperato a ritornare sui propri passi laddove la formazione di DE aveva portato con sé anche la gestione idrica dei nostri più importanti comuni.

L'esito interessante di questa forzatura della Lega è la netta spaccatura nell'opposizione, con il PDL (o quel che ne rimane, visto che anche qui le prese di distanza e i distinguo non mancano) che sceglie un'altra strada, nonostante in passato abbia gridato strumentalmente alla privatizzazione. Le tariffe, contrariamente a quel che affermano i rappresentanti del Carroccio, sono decise dai Comuni e sull'acqua non si fa business. Punto.  

Ciò nonostante proseguiremo fino all'una di notte, costringendo il presidente Dorigatti a riconvocare il Consiglio nei giorni 30 e 31 luglio per completare la trattazione dell'ordine del giorno. E impedendomi - nel dover assicurare il numero legale in aula - di partecipare alla seconda rappresentazione de La Ginestra, in programma  al Museo di scienze naturali nell'anniversario della strage di Stava quando nel 1985 l'incuria e il profitto spazzarono via con il fango della miniera di Prestavel la vita di 286 persone. Molti i partecipanti, mi scrivono in tempo reale, l'ambientazione è perfetta e il direttore del Museo Michele Lanzinger proprio bravo nel presentare il tema del limite.

Fra lo sconcerto della giornata c'è anche la modalità con la quale alcuni giornali locali trattano la legge approvata il giorno prima sul sistema informativo elettronico trentino e il software libero. Eppure si tratta di uno dei provvedimenti più importanti della legislatura, tanto sul piano delle ricadute economiche quanto su quello politico e culturale. Il giorno successivo mi chiamano persino da Londra per sapere della nostra legge. Che dire? Provincialismo e lobbismo.

 

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