"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

21/07/2012 -
Il diario di Michele Nardelli
Antico vitigno recuperato dall\'Istituto agrario di S.Michele

Lavoro, precarietà, incertezza del futuro...  di tutto questo ci troviamo a parlare con un gruppo di giovani che hanno in comune il piacere per il confronto delle idee e l'aver condiviso un tratto del percorso di "Politica responsabile". L'obiettivo è insieme semplice e ambizioso, cercare un approccio innovativo sul tema del lavoro incrociando i nostri sguardi necessariamente diversi e provare a declinare tale approccio in una proposta da inserire nella prossima legge finanziaria della Provincia Autonoma di Trento.

Così insieme a Fabio ci troviamo alla sede del Gruppo consiliare del PD del Trentino con Federico, Franco, Francesco, Pasquale e Tommaso. Nessuna formalità, né decisione da assumere. Semplicemente  idee su come pensare il lavoro che anche in Trentino, nonostante le nostre percentuali siano piuttosto distanti dai livelli allarmanti che conosciamo in Italia, mostra qualche crepa.

Negli ultimi trimestri di rilevazione da parte dell'Agenzia del lavoro ci sono numeri che destano una certa preoccupazione, laddove soprattutto le posizioni autonome (partite Iva e affini) sono in caduta libera. Ma gli effetti della crisi, pure attenuata dagli interventi anticongiunturali della PAT, non tarderanno ad investire anche il tessuto produttivo tradizionale. Soprattutto dove abbiamo a che fare con produzioni senza qualità che possono realizzarsi ovunque, specie in contesti di forte deregolazione dove la tutela del lavoro e dell'ambiente lasciano molto a desiderare. E perché la crisi è strutturale e richiede scelte di fondo, prima fra tutte un diverso rapporto con la dimensione finanziaria. Non a caso ho parlato di "ritorno alla terra" nel mio intervento sull'ultima legge finanziaria...

Qui non si tratta di dare risposte all'emergenza, senza per questo eludere il problema, ammortizzatori sociali e salario sociale sono già attivi per questo. Vorremmo provare invece ad avere uno sguardo lungo sul Trentino del futuro, comprendendo quali potrebbero essere le vocazioni della nostra terra attorno alle quali definire filiere produttive, servizi, relazioni...

Non si tratta - visto che se n'è parlato nei giorni scorsi - semplicemente di proporre una selettività nel sostegno pubblico, pure necessaria, ma di puntare sui settori che pensiamo strategici, verso i quali sviluppare innovazione e creatività. Dopo anni dove era sostanzialmente il mercato a disegnare l'economia, occorre ridare finalmente senso al concetto di politica economica. Anche qui, sgombriamo il campo da malintesi. Non l'astratta pianificazione di natura statalistica che abbiamo conosciuto in passato, piuttosto lo studio antropologico del territorio come soggetto che vive nel rapporto virtuoso fra natura e presenza dell'uomo che ne ha plasmato storia, cultura, insediamenti, saperi...  Uscendo dallo schema che associava il lavoro all'industria, in una spirale che ha prodotto livelli mai conosciuti prima di insostenibilità. Perché nel superamento della società rurale verso quella industriale abbiamo plastificato l'immaginario e finanziarizzato l'economia.

Mi riprometto di scriverne a breve. Qui vorrei solo dire che l'incontro è stato davvero interessante, ricco di spunti sui quali si intende lavorare nel mese di agosto per elaborare una proposta. Non si è discusso quale forma avrà, ma questo è l'aspetto secondario. Mancano quindici mesi alla fine della legislatura e anche questi saranno condizionati dalle scadenze elettorali nazionali e dalla probabile candidatura del presidente Dellai al Parlamento.

Non so dunque se ci sarà il tempo per presentare nuove leggi ed è per questo che la finanziaria assumerà un valore oltremodo importante. Cercherò con il gruppo di dare priorità al DDL sull'apprendimento permanente (lo trovate nella home page), presentato nei mesi scorsi a mia firma ma il cui iter è ancora dormiente. Anche perché con il lavoro c'entra, eccome.

 

2 commenti all'articolo - torna indietro

  1. inviato da Michele il 25 luglio 2012 12:17
    Sì, proprio così. Se le dimissioni del presidente avvengono nell'anno in cui sono previste le elezioni per in rinnovo del Consiglio Provinciale, la legislatura si conclude normalmente e il vicepresidente assume la reggenza fino alla sua scadenza naturale.
  2. inviato da giuseppe p. il 25 luglio 2012 11:41
    La "probabile candidatura del presidente Dellai al Parlamento", come scrivi, cosa comporta per il Consiglio provinciale? Una reggenza di qualche mese da parte del vice presidente Pacher?
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