"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

02/07/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
L\'incontro con Olivi a Sopramonte

Passo al presidio dei lavoratori della Whirlpool che lunedì presidiano il palazzo della Provincia mentre all'interno si svolge l'incontro fra le parti sociali. Negli occhi delle persone leggo la consapevolezza che, di fronte alle scelte della multinazionale americana, l'unica strada percorribile sia quella di attivare tutti i possibili ammortizzatori sociali e poi affidarsi alla Provincia per attivare nuove opportunità occupazionali.

Ed in effetti di questo si discute nell'incontro, un po' perché gli stessi dirigenti dello stabilimento hanno ben poca voce in capitolo rispetto alle scelte del gruppo, un po' perché sia le organizzazioni sindacali come la PAT sanno bene che ora la cosa più importante è riuscire a guadagnare tempo per attivare in quel sito un nuovo insediamento, magari con la testa in Trentino e non nel cloud (la nuvoletta immateriale) della finanza globale.

La maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici della Whirlpool sono giovani, le facce che riconosco da quando frequentavo assiduamente quei cancelli si contano sulle dita di una mano. Ma non è solo questo che è cambiato. La compostezza di cui ci parlava nei giorni scorsi l'assessore Olivi durante l'assemblea riunitasi in seguito all'annuncio dei licenziamenti la si nota anche qui. E' la preoccupazione per il futuro la sensazione che si avverte più forte.

In un passaggio di tempo nel quale la differenza che possiamo mettere in campo non è la competitività economica bensì l'unicità delle produzioni, ovvero le vocazioni del territorio, la competenza e la fantasia che ne sono il presupposto, questi lavoratori rischiano di trovarsi in balia degli avvenimenti, schiacciati fra un'industria delocalizzabile e un costo del lavoro che, peraltro, nemmeno si traduce in benessere per chi lavora. Nel vedere queste persone, mi chiedo quale riconversione industriale sia possibile e come evitare che la storia si ripeta fra qualche anno.  

All'assemblea serale del Partito Democratico del Trentino che affronta la questione Whirlpool non trovo risposte convincenti. Capiamoci. Tutti esprimono vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che rischiano di rimanere senza lavoro e nelle parole di Alessandro Olivi come del segretario Michele Nicoletti  emerge forte l'impegno affinché nessuno finisca sulla strada. Quello che si coglie meno sembra essere il carattere paradigmatico di questa vicenda, come se la crisi fosse destinata a rientrare e come se la presenza industriale in Trentino rappresentasse una componente essenziale a prescindere. Nulla invece tornerà come prima e sono convinto che una seria politica industriale dovrebbe interrogarsi sulla natura e le caratteristiche dei nostri territori. Continuo a ripeterlo: occorre un cambio di paradigma, qui come in Italia, analogo a quello che in occasione della crisi industriale della metà degli anni '80 portò all'idea del "Progettone", ovvero ad una risposta che cercava di coniugare lavoro e ambiente.

Di questo parliamo anche martedì sera, nell'incontro che si svolge a Sopramonte con il candidato del PD del Trentino alle primarie del centrosinistra autonomista dell'ormai prossimo 13 luglio. Davanti a un folto gruppo di persone provenienti dai diversi sobborghi del Bondone, Alessandro Olivi illustra le sue idee programmatiche e il suo stile, non l'uomo forte di piazza Dante ma l'idea di una squadra per affrontare le nuove sfide di un futuro che è già qui. Che il Trentino vincerà insieme, mettendo in campo il senso di responsabilità di tutte le componenti sociali. Anche quelle che invece ora, dopo aver beneficiato di condizioni comunque favorevoli, non sanno far altro che prendersela con la Provincia. Toni critici riferiti in particolare alle
parole del presidente Mazzalai nella recente assemblea di Confindustria.

Molte le domande sul futuro del Trentino, sull'innovazione, sulla partecipazione, sulla difesa dell'ambiente da parte dei presenti: domande niente affatto reticenti, alle quali Olivi non si sottrae senza nemmeno trascurare qualche accento autocritico.

La serata si prolunga anche dopo che Alessandro Olivi è dovuto andarsene, atteso in qualche altro incontro in vista delle elezioni primarie. La presenza di due consiglieri provinciali (Andrea Rudari e il sottoscritto) è una buona occasione per proseguire il confronto, a testimonianza di una crescente voglia di confronto collettivo di cui si dovrebbe nutrire la buona politica. E di questo parliamo in particolare, di quanto si sia progressivamente smarrito il senso della discussione e dell'elaborazione collettiva nella formazione delle idee e nel caratterizzare l'agire politico. E' il valore di incontri come quello di martedì sera, dal quale i presenti si portano via non solo informazioni ma anche uno sguardo meno smarrito sul nostro
presente.

 

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