"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

03/10/2013 -
Il diario di Michele Nardelli
Il logo delle filiere corte in Trentino

Siamo quasi arrivati al "diario di bordo" numero mille. Domani questo traguardo sarà raggiunto e ne parleremo diffusamente perché si tratta di una piccola impresa. Un lavoro che costa energia e ore sottratte al sonno, ma del quale non nascondo affatto la soddisfazione per questo "romanzo" che racconta cinque anni di impegno nel palazzo della nostra autonomia.

Intanto vi racconto di una campagna elettorale subito entrata nel vivo e, cosa che mi piace davvero e che non è affatto scontata, le serate alle quali partecipo sono vere, affrontano i nodi del presente e del futuro di questa terra, fanno emergere la centralità dei temi che delineano un diverso modello di sviluppo, ci descrivono anche della voglia di partecipare.

Nel teatro comunale di Padergnone si discute di ambiente, cultura e turismo come tratti caratterizzanti del futuro della Valle dei Laghi. Con Andrea Rudari e Lucia Maestri, parliamo di vocazioni territoriali. Un approccio condiviso da Luca Sommadossi, presidente della Comunità di Valle, che della serata è il moderatore. Lo spunto iniziale lo fornisce proprio Luca riprendendo l'espressione apparsa in una lettera al giornale dove si definiva questo territorio come "una valle abbandonata". Percezione o realtà? La risposta che emerge nelle due ore abbondanti di confronto non è all'insegna del rancore o della lamentazione, ma piuttosto dalla consapevolezza delle potenzialità e della necessità di mettere in campo competenze e fantasia. Insisto sul tema dell'unicità dei territori, di ogni territorio, e Luca Sommadossi riprende questo concetto sul quale peraltro come Comunità stanno lavorando nel tavolo di concertazione degli attori territoriali. Perché questa è la chiave per affrontare una crisi che altro non è se non un tempo nuovo nel quale mettere alla prova le proprie capacità.

Il giorno successivo, giovedì, siamo nella sala circoscrizionale fra i palazzi di Madonna Bianca, nella periferia del capoluogo. E pur in un contesto urbano e sociale molto diverso è davvero interessante che i temi al centro del confronto siano sostanzialmente sulla lunghezza d'onda della sera precedente. Nello specifico il tema è quello del rapporto fra sviluppo urbano e rurale, in questo quartiere a ridosso di una delle plaghe agricole più pregiate del Trentino. In questa serata sono con Micaela Bertoldi, Edoardo Arnoldi, Alessio Manica, Alberto Salizzoni ed Emanuele Lombardo e anche in questo caso il confronto si sviluppa attorno a quale idea abbiamo per lo sviluppo per il Trentino, quale il rapporto fra la città di Trento e le valli, sui progetti delle dighe sull'Adige, su come una città che pure è quella che vanta il più vasto territorio agricolo sul piano provinciale fatichi a darsi un suo codice rurale.

Cade a fagiolo l'editoriale di Pierangelo Giovanetti su L'Adige dedicato al destino delle aree di Matterello espropriate dalla PAT per una cittadella militare che probabilmente non verrà mai realizzata. E che propone di destinare, in quanto terreni oggi classificabili come "fondi rustici", ai giovani che intendono avviare la professione agricola. E' un invito a nozze, sia per il fatto che la LP 3/2011 è farina del mio sacco, sia perché con Edoardo Arnoldi proponiamo nell'incontro di lanciare una petizione popolare affinché questo sia un esempio di "ritorno alla terra". Anche in questo caso un confronto alto e costruttivo come non è scontato in una serata elettorale.

Temi quelli relativi al territorio che saranno al centro della mia campagna elettorale anche nelle prossime serate di Borgo Valsugana, Tonadico, Pomarolo, Fiavè... e soprattutto di domenica 13 ottobre alla locanda delle 3 Chiavi ad Isera (ore 17.00, sentitevi tutti invitati) quando il tema sarà la "Terra madre", in una serata sulle filiere corte dove con Sergio Valentini (presidente regionale di Slow Food) daremo la parola ad alcuni esempi di eccellenza nella produzione del pane e dell'olio, del formaggio e del vino. E sui quali penso di aver lavorato con attenzione in questa legislatura, se consideriamo che la legge sull'educazione alimentare e le filiere corte è stata senza dubbio l'atto legislativo più rilevante in un settore come quello agroalimentare che pure tiene ma che al tempo stesso richiede nuove e più coraggiose politiche che puntino sulla valorizzazione della qualità e sulle alleanze di territorio.

Come scriveva nei giorni scorsi Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera, il ritorno alla terra rappresenta politico, ma che oggi la politica fatica a rappresentare.

 

0 commenti all'articolo - torna indietro

il tuo nick name*
url la tua email (non verrà pubblicata)*

Link ad altri siti

  • link al sito Sifr - la solitudine della politica
  • osservatorio balcani
  • viaggiare i Balcani
  • link al sito Forum trentino per la pace e i diritti umani
  • Sito nazionale della associazione Sloow Food
  • link al sito dislivelli.eu
  • link al sito volerelaluna.it
  • ambiente trentino
  • pontidivista
  • Sito ufficiale della Comunità Europea