"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Ambiente e biodiversità

Quello che sta accadendo alle nostre terre alte per effetto della crisi climatica. «Inverno liquido» con il CAI a Verona.
La copertina del libro Inverno liquido

Una nuova presentazione del libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli. 

 

"Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa"

(DeriveApprodi, 2023)

Premio Fondazione Dolomiti Unesco in occasione della rassegna Leggimontagna 2023 di Tolmezzo

 

Martedì 16 aprile 2024, alle ore 20.45

Verona, sala del Club Alpino Italiano, in via Santa Toscana 11

 

In dialogo con gli amici della sezione del CAI di Verona ci sarà uno degli autori, Michele Nardelli

 

«La montagna invernale tra il non più e il non ancora»
Maurizio Dematteis in una rtecente presentazione di Inverno liquido

«INVERNO LIQUIDO»

Una nuova presentazione a Cuneo

 

Mercoledì 10 aprile 2024, ore 19.00

Centro culturale e sportivo NUoVO

via Parco della Gioventù - Cuneo

 

 

Originariamente in programma lo scorso 20 marzo verrà recuperato l'incontro con Maurizio Dematteis, giornalista, scrittore e videomaker che si occupa di temi sociali e ambientali e di tematiche legate ai territori alpini.

Direttore responsabile del webmagazine Dislivelli.eu dal 2009, al NUoVO Dematteis proporrà una riflessione su «La montagna invernale tra il non più e il non ancora» che prenderà le mosse dal suo libro «Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa», scritto insieme a Michele Nardelli (DeriveApprodi, 2023).

 

«Inverno Liquido» nel quartiere Madonna di Campagna a Torino
Il Beeozanam, in via Foligno 14 a Torino

Proseguono le iniziative culturali nello «spazio plurale» Beeozanam in via Foligno 14 a Torino nel quartiere Madonna di Campagna, un complesso in cui sono presenti cooperative e associazioni sociali e culturali che hanno tra gli obiettivi anche la riqualificazione del territorio della periferia nord.

Tra le iniziative aperte al pubblico i «Giovedì Letterari» e il «Cineforum di Quartiere». 

Il prossimo appuntamento con libri è giovedì 11 aprile 2024, alle ore 18.30, nello spazio di Beeozanam con Maurizio Dematteis autore di «Inverno Liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa», un reportage dalle montagne italiane sul mondo sciistico realizzato con Michele Nardelli

Acqua: memoria, verità, speranza
Quello che un tempo era il Mare d'Aral

di Emilio Molinari *

(22 marzo 2024) L’odierna perdita di memoria lascia dei vuoti dentro i quali trova rifugio l’indifferenza per le catastrofi epocali che già viviamo… a pezzi.

Pensiamo alla guerra mondiale nucleare. È oggi fra le cose possibili, quasi scontata, anche se il nostro cervello non riesce a considerarla tale. Pensiamo alla crisi climatica e idrica. Direttamente o indirettamente, ne percepiamo la minaccia e la accantoniamo. Perché ci dice che le risorse, i Beni Comuni fondamentali alla vita – Aria, Acqua, Terra – si vanno degradando o esaurendo, in una parola vengono a mancare alla produzione di cibo e alle attività economiche.

Guerra e scarsità delle risorse strettamente combinate ci danno la dimensione dell’odierno contesto in cui viviamo. Entrambe ci chiedono un ribaltamento culturale nell’approccio ai nostri bisogni e al consumo delle risorse. E ci chiedono soprattutto una cultura della condivisione: nella loro gestione, nella loro distribuzione, nella loro proprietà, nella visione di una politica collettiva globale. Ci chiedono di guardare al mondo.

Montagna, Autonomia, Comunità
L'antica sede della Magnifica, Cavalese

Le ACLI trentine in collaborazione con Italia Nostra propongono

 

MONTAGNA, AUTONOMIA, COMUNITÀ

Un percorso di conoscenza, consapevolezza e proposta sul valore dell’autogoverno delle terre alte

 

Montagna, Autonomia e Comunità rappresentano i tre lati di un unico triangolo al centro del quale c’è il futuro del Trentino. In questi ultimi anni abbiamo assistito alla fine di un ciclo lungo di sviluppo che aveva accompagnato la costruzione dell’edificio autonomistico e a cui era seguito l’avvio di una fase di tendenziale miglioramento delle condizioni relative allo sviluppo economico, sociale e culturale della nostra provincia. Questa fase espansiva si è conclusa con la parabola discendente della globalizzazione dei mercati, dell’emergere della cosiddetta economia di guerra e del declino dell’Occidente.

Emergono oggi nuovi problemi legati alla caduta di competitività della montagna che si accompagnano ai rischi dell’abbandono e dello spopolamento, ma anche dell’omologazione legata alla progressiva cancellazione dei segni identitari, all’inquinamento, alla cementificazione e allo spaesamento delle comunità originarie. Emergono inoltre le nuove sfide che riguardano le modificazioni climatiche che, dopo Vaia e la propagazione del bostrico, indicano la necessità di una riconciliazione del modello
di sviluppo con gli equilibri della natura.

Sostenibilità, riconversione ecologica dell’economia e un radicale cambiamento dei livelli di consumo delle risorse rappresentano le nuove sfide ed insieme le nuove opportunità per i territori di montagna. Sfide che potranno essere affrontate solo se accompagnate da un grande progetto di “ricostruzione” delle comunità locali, dal rilancio della cultura dell’autogoverno e del livello di responsabilità rispetto al futuro delle nuove generazioni. È in questo quadro e in questa prospettiva che è possibile è doveroso ragionare sul futuro dell’Autonomia trentina, questione che non può essere delegata ad una mera operazione di difesa istituzionale e finanziaria, ma che deve essere rilanciata con consapevolezza attraverso una nuova stagione di impegno partecipativo.

Sciare senza neve? La 114ª presentazione di «Inverno liquido»
Corno alle scale, Appennino

Mercoledì 20 marzo 2024, alle ore 20.45

presso la Biblioteca decentrata di Rosta Nuova, in via Wibicki 27, a Reggio Emilia

la locale sezione del Club Alpino Italiano

organizza la presentazione del libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli

 

INVERNO LIQUIDO

La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa

(DeriveApprodi, 2023)

Vincitore del Premio speciale Fondazione Dolomiti Unesco in occasione dell'edizione 2023 di Leggimontagna

 

Incontro con l'autore Michele Nardelli

in dialogo con Matteo Iemmi, CAI Sezione Reggio Emilia

«Inverno liquido». Il calendario aggiornato delle presentazioni. Sono 119 quelle sin qui realizzate.
Como, Villa del Grumello, presentazione Inverno liquido

Nello splendido scenario di Villa del Grumello a Como domenica mattina la centosedicesima presentazione del libro “Inverno liquido”, con gli autori Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, Chiara Bignami (Associazione Villa del Grumello), Jacopo Sforzi (Euricse) e Roberto Fumagalli (Circolo Ilaria Alpi e animatore dell'iniziativa per salvare il Monte San Primo).

 

 

«Non ci si salva da soli. Occorre incrociare gli

sguardi, condividere le conoscenze, tessere le

trame di alleanze ampie e plurali, dando vita

a sempre più strutturate comunità di pensiero

e azione. Per essere interpreti di un cambio di

paradigma non più rimandabile. Per pensare

insieme il mondo a venire. Questo libro va

inteso come un numero zero, il primo passo

di un collettivo di scrittura attorno ai nodi del

passaggio epocale che stiamo attraversando».

 

 

Nel gennaio 2023 è uscito il libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli “Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa” (Derive & Approdi, Roma, 300 pagine, 20 euro), lavoro arricchito dalla prefazione di Aldo Bonomi, editorialista del “Sole 24 ore”, e dalla postfazione di Vanda Bonardo, presidente di Cipra Italia e responsabile della Carovana dei ghiacciai di Legambiente.

A metà fra il saggio e il reportage, il libro racconta dell'impatto dei cambiamenti climatici sull'insieme dell'arco alpino e della dorsale appenninica, con un focus particolare: la crisi del modello di sviluppo della montagna incentrato sull'industria dello sci. 

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