"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Persone

La politica come riconoscimento della complessità. In ricordo dell'amico Massimo
Massimo Gorla

Sono vent'anni da quando Massimo Gorla ci ha lasciati. 

di Emilio Molinari e Michele Nardelli

Chissà come Massimo avrebbe vissuto questi anni “maledettamente interessanti”. Intanto forse avrebbe avuto da ridire su questo aggettivo, interessanti. O comunque avrebbe messo l'accento sull'avverbio, quel “maledettamente” che già segnava il tempo del suo mettersi di lato, quella “nuttata” che già nell'ultimo decennio del secolo scorso lasciava intravedere quel che ci saremmo dovuti aspettare nei decenni a venire.

Per non sbagliarsi, Massimo Gorla pensò di lasciarci il 20 gennaio 2004, alla soglia del suo settantunesimo compleanno. Per chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo, Massimo è stato un protagonista nella storia della nuova sinistra in Italia e in Europa, parlamentare italiano per due legislature, responsabile esteri di Democrazia Proletaria e tanto altro ancora, ma in primo luogo un caro amico con il quale abbiamo condiviso un tratto importante delle nostre vite, pubbliche e private, quando questa distinzione era piuttosto sottile, forse fin troppo per quanto l'agire politico avvolgeva le nostre esistenze. Eppure se la gioia del vivere non ci era affatto estranea, per Massimo di certo occupava un posto speciale che faceva il paio con la sua gentilezza.

 

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L'uomo e il suo tempo
Con Franco Giacomoni, nella sede degli alpinisti di Sarajevo

In ricordo di Franco Giacomoni.

Il luogo è la sede dell'associazione degli alpinisti di Sarajevo, nel cuore della città vecchia. Un folto gruppo di persone fatica a trovare posto, come a rispondere ad un richiamo che non conosce confini. E' il 27 novembre 2006 e qui, in questo luogo simbolico di una città che nel 1984 ospitò le Olimpiadi invernali, viene presentato l'opuscolo intitolato "Staze. Planiranje, znakovi i odrzavanje" (Sentieri. Pianificazione, segnaletica e manutenzione), il manuale della SAT, la sezione trentina del Club Alpino Italiano, tradotto in serbo-croato-bosniaco perché divenga uno strumento di riavvicinamento delle popolazioni e di smilitarizzazione delle montagne, in Bosnia Erzegovina come in tutti i Balcani. Tutt'intorno antiche attrezzature da montagna. Con me ci sono Pier Giorgio Oliveti, direttore del Circuito Città Slow e responsabile della comunicazione del CAI, Valentina Pellizzer, responsabile di Oneworld Sud Est Europe e il presidente della SAT Franco Giacomoni. Altri avrebbero dovuto raggiungerci in aereo, ma l'aeroporto di Sarajevo ha annullato tutti i voli in arrivo a causa di una forte nevicata.

 

Il tuo sorriso e il tuo entusiasmo. Grazie Paolo.
Paolo Cunego

(25 luglio 2023) Oggi daremo l'ultimo saluto a Paolo Cunego. Per chi non ha avuto modo di conoscerlo, Paolo è stato per anni il punto di riferimento nella difesa dei consumatori in Trentino. Oggi diremmo dei consum-attori, soggetti potenziali del cambiamento.

Per me è stato in primo luogo una persona cara, con la quale ho condiviso un tratto del mio impegno sociale e, mi permetto di dire, politico. Può sembrare strano dire così, considerato che quando ho conosciuto Paolo di professione era un militare, un giovane maresciallo dell'esercito italiano, parte di quel mondo che guardavo (e continuo a guardare) non certo con benevolenza e comunque come un universo diverso e lontano dal mio, obiettore di coscienza al servizio militare e impegnato nel mondo della pace.

 

Guido Pollice
In primo piano, Guido Pollice

Le parole con cui Emilio Molinari ricorda Guido Pollice, comune amico scomparso qualche giorno fa all'età di 84 anni.

Se ne è andato il compagno con il quale molti di noi hanno concepito e fondato Democrazia Proletaria. Il compagno che portava in DP la storia socialista con Vittorio Foa, del quale Guido scherzando diceva: “è l'unico politico che vince i Congressi e affida la direzione ai suoi avversari”. Guido era così. Sempre capace di sdrammatizzare e ridere anche delle nostre delusioni politiche, delle nostre sconfitte elettorali, di farci sentire bene.

Il compagno con il quale puoi ragionare e anche abbandonare per un attimo il “politicamente corretto”. Che dopo assemblee nazionali drammatiche, sempre sull'orlo di divisioni, ci chiedeva di fermare la macchina al ristorante che solo lui conosceva e tutto finiva in gioia di vivere. Il dirigente, il Consigliere Comunale, il Parlamentare e l'ambientalista con il quale alcuni di noi hanno condiviso i primi tentativi di unire il Rosso e il Verde... L'amico, la risata, il convivio, la passione, il ricominciare e il non arrendersi... tutte cose che hanno reso bello il nostro far politica.

Dario e Michela portino nel loro cuore anche questa immagine del loro papà.

Per Costituzione beni Comuni.

Emilio Molinari.

Se ne è andato Vittorio Bellavite, testimone curioso e inquieto del nostro tempo
Al centro della foto, con il maglione rosso, Vittorio Bellavite.

(aprile 2023) Vittorio Bellavite era una figura poliedrica che bene incarnava ciò che un tempo chiamavamo “identità demoproletaria”. Quel pensiero laterale che faceva convivere in un'unica soggettività culture politiche diverse, il Concilio Vaticano II e la teologia della liberazione, il pacifismo e la nonviolenza, l'egualitarismo e l'ambientalismo, nello sforzo tutt'altro che banale di condurre a sintesi pensieri e pratiche di liberazione.

La sua storia politica era quella di molti di noi, il cristianesimo dei poveri, il Movimento Politico dei Lavoratori di Livio Labor, il Partito di Unità Proletaria di Vittorio Foa e Silvano Miniati, l'impegno in Democrazia Proletaria e, conclusasi questa esperienza, la Convenzione per l'alternativa di Milano, la Costituzione Beni Comuni, l'associazione “Laudato si'”. E poi la sua dedizione nel movimento ecclesiale "Noi Siamo Chiesa", parte di quel movimento internazionale “We Are Church” per la riforma della Chiesa cattolica, di cui era coordinatore e portavoce in Italia, come a riprendere nel suo ultimo tragitto quell'antico filo conduttore peraltro mai interrotto.

 

In Friuli è Massimo Moretuzzo il candidato della coalizione alternativa alla destra.
Massimo Moretuzzo

Riprendo questo articolo di un vecchio amico giornalista milanese con il quale collaborammo ai tempi di Solidarietà nella redazione dei libri bianchi su “Affari & Politica”. Ma Gianni Berbacetto in questo caso ci parla del Friuli Venezia Giulia e di una coalizione di centro-sinistra-autonomista che va alle elezioni regionali (2 e 3 aprile 2023) proponendo l'amico Massimo Morertuzzo, esponente del Patto per l'Autonomia, come presidente. In questi anni con Massimo abbiamo spesso collaborato, tanto sul piano culturale che politico, ed è un piacere vedere il suo impegno venga oggi riconosciuto in questa candidatura unitaria. Anche recentemente ci siamo incontrati a Udine in occasione della presentazione di “Inverno liquido”. Insomma, una buona notizia.

di Gianni Barbacetto *

Miracolo in Friuli Venezia Giulia. Tutta l’opposizione di centrosinistra – in un momento di difficoltà per i partiti e in particolare per il Pd, nazionale e locale – ha scelto, rapidamente e senza polemiche, il candidato unitario e civico che tenterà l’impresa di battere il leghista Massimiliano Fedriga alle prossime elezioni regionali del 2 e 3 aprile.

È Massimo Moretuzzo, 46 anni, fuori dai partiti ma da sempre dentro il volontariato e l’impegno civile. Lo sosterranno Patto per l’Autonomia (a cui appartiene), Pd, Movimento 5 stelle, Civica Fvg, Unione slovena, Articolo uno, Open Fvg, Alleanza Verdi Sinistra.

«... per dire dei giorni tristi, per ricordare Francesco, per riflettere su questo tempo...»
La copertina del libro

Cari, care,

sarebbe bello trovarsi con la scusa di fare uscire alla luce un piccolissimo libro : «Cose così»

per dire dei giorni tristi

per ricordare Francesco

per riflettere su questo tempo.

Un tempo che è avaro di ideali e di passione politica, che avrebbe tanto bisogno di cambiamenti profondi nel modo di pensare e di agire.

Un tempo in cui è davvero importante dare valore alle relazioni fra le persone e all'amicizia.

Grazie a Michele e Gabriella, il giardino della casa alle Camalghe di Cadine ci offre l'opportunità di vederci insieme.

 

Vi attendiamo

Lunedì 31 ottobre 2022 alle ore 11.00 per una zuppa calda, un sorso di vino e di amicizia.

Micaela (insieme a Michele e Gabriella)

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