venerdì, 24 febbraio 2023 ore 20:30

Il Bio-distretto Valle Camonica ed il Circolo di Legambiente Valle Camonica organizzano per venerdì 24 febbraio 2023, alle ore 20.30 presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura di Breno (BS), un incontro per parlare del turismo della neve di fronte ai grandi cambiamenti del contesto montano, che stanno avvenendo sotto i nostri occhi, e che non interessano solo le masse glaciali in quota. La neve per gli “scivolatori” che scappa sempre più in alto e l’acqua per crearne di nuova da rubare alla montagna ed agli esseri che ci vivono, inclusi i montanari, ed i dubbi sul futuro di chi sullo sci da discesa ha investito tutta la vita.
Lo spunto viene dalla presentazione del libro, appena dato alle stampe, dal titolo “Inverno liquido - la crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa” (edizioni DeriveApprodi) con la presenza di uno degli autori, Maurizio Dematteis.
Un libro che è un lungo reportage dalla montagna italiana, in cui si intrecciano le storie di imprenditori, operatori del settore dello sci da discesa, promotori locali che si raccontano, analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione a fronte di costi ormai insostenibili, fotografano i sogni di rinascita. Ne esce il racconto appassionato – con la voce di chi ci vive – di cosa resta della stagione dello sci di massa nelle grandi e piccole realtà di Alpi e Appennini.
Breno, Palazzo della Cultura, Sala conferenze
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“L’Appennino meridiano, fra spopolamento e terre dell’osso”. Abbiamo intitolato così il sedicesimo capitolo di “Inverno liquido”, incrociando letture e pensieri di cui ci hanno fatto dono Franco Cassano, Vito Teti e Manlio Rossi Doria e che non dovrebbero mai mancare nell'avvicinarci con garbo e prudenza alle terre alte del Mezzogiorno.
Un capitolo nel quale abbiamo raccontato storie di migrazioni e ritorni, di risorse finanziarie che impoveriscono e di ricchezze che non si riconoscono, di villaggi turistici inventati ed oggi decrepiti e di comunità che diventano custodi delle loro biodiversità. E di come anche qui, la crisi climatica impatta la fragilità di territori insieme presidiati e lasciati soli.
Abbiamo previsto tre occasioni di presentazione del libro a Cusano Mutri (Benevento), Piedimonte Matese (Caserta) e nel centro storico di Napoli.
Giovedì 23 febbraio, alle ore 18.30, saremo alla Pizzeria Millenium di Cusano Mutri (Benevento) in una conversazione fra Guido Lavorgna e Michele Nardelli, insieme alla Comunità dei Custodi del Monte Mutria.
Il giorno successivo, venerdì 24 febbraio, sempre alle ore 18.30, saremo invece a Piedimonte Matese (Caserta), presso la Biblioteca Diocesana San Tommaso D'Aquino, dove in dialogo con Michele Nardelli ci saranno Vincenzo D'Andrea e Ugo Iannitti.
Infine, sabato 25 febbraio, alle ore 17.00, saremo nel cuore di Napoli, presso la Taverna a Santa Chiara, dove si svolge una Panchina Letteraria dedicata a “Inverno liquido”. In dialogo con uno degli autori, Michele Nardelli, ci saranno Pino Mandarano, Alleanza Slow Food dei Cuochi Campania, Paola Silvi, Forum delle Culture, Vito Trotta, ambientalista e Nives Monda, ostessa e che di questo spazio letterario è l'animatrice.
venerdì, 17 febbraio 2023 ore 18:30

Cari amici,
vi invio questo invito a partecipare alla presentazione del libro “Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa”.
Il libro è stato prodotto da una comunità di persone che vivono stabilmente nelle località alpine ed appenniniche sulle quali è stata analizzata l’evoluzione e lo stato attuale delle stazioni sciistiche e la loro capacità di affrontare il cambiamento climatico che è già in corso come dimostrano il rarefarsi delle precipitazioni nevose e le lunghe siccità invernali.
Il libro è stato poi coordinato dai due autori principali Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, che hanno utilizzato una parte delle interviste realizzate per costruire il primo reportage sullo “stato di salute” delle principali stazioni turistiche invernali italiane.
La presentazione si svolgerà presso la libreria degli Eddini Mondadori Bookstore in via Mezzaterra 26 a Belluno, venerdì prossimo 17 febbraio 2023 alle ore 18.30.
La vostra presenza sarà molto gradita.
Diego Cason
Belluno, Libreria degli Eddini, Mondadori, via Mezzaterra 26
sabato, 18 febbraio 2023 ore 20:30

Sabato 18 febbraio 2023, con inizio alle ore 20.30, presso la Sala "Isacchi" di Ca' Prina di Erba
presentazione del libro "Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa"
Incontro con
Maurizio Dematteis, co-autore di "Inverno liquido"
Modera l'incontro
Luca Rota, scrittore e blogger, esperto di montagna
Nel corso della serata verranno presentate le controproposte del Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" per la salvaguardia dei territori montani del Triangolo Lariano.
Sono stati invitati i Sindaci e i referenti delle istituzioni del territorio.
Erba, Sala Isacchi di Ca' Prina
sabato, 11 febbraio 2023 ore 18:30
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Il Comitato «Un altro Appennino è possibile», in collaborazione con la libreria Mondo Infoshop presenta il libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli
«Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa» (DeriveApprodi, 2023)
Bologna, Centro Sociale della Pace, in via del Pratello 53
Sabato 11 febbraio 2023, ore 18.30
In dialogo con gli autori saranno
Vanda Bonardo, Presidente Cipra e responsabile della Caravona dei Ghiacciai di Legambiente
Marco Tamarri, responsabile del settore Turismo e Cultura dell'Unione Comuni dell'Appennino bolognese.
Bologna, Centro Sociale della Pace , via del Pratello 53
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di Neri Pollastri *
Esempio emblematico tanto di ciò che significa il cambiamento climatico, quanto delle resistenze ad affrontarlo, la scomparsa invernale della neve in montagna è ormai da tempo davanti agli occhi di tutti e comincia a essere finalmente riconosciuta anche da organismi economici istituzionali (recentissimo un report della Banca d’Italia, che sottolinea l’insostenibilità di investimenti in campo sciistico). Ciononostante – forse a causa di un’informazione reticente perché tesa a proteggere le componenti economiche implicate, forse perché vivendo in città è difficile comprendere cosa accade in montagna – il fenomeno non riceve l’attenzione che meriterebbe da parte dei cittadini, i quali o lo considerano marginale per la politica e la programmazione economica, oppure semplicemente continuano a coltivare lo sci alpinistico come se niente stesse accadendo.
In realtà, la questione è molto complessa e incide pesantemente sulla vita economica non solo delle “terre alte”, ma anche del resto del Paese, come ben emerge dalla lettura di un libro scritto da Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, appena uscito per DeriveApprodi, il cui titolo è molto esplicito: “Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa”. Si tratta di un articolato reportage che inizia dalle Alpi Occidentali, attraversa l’intero arco alpino e scende lungo l’Appennino, concludendosi nelle Madonie: trenta comprensori sciistici, tutti più o meno in crisi da tempo, dei quali si raccontano parabole, contraddizioni, scandali e tentativi – alcuni riusciti, altri paradossalmente falliti – di fuggire dalla monocoltura dello sci di massa, inventando modi diversi di far funzionare l’economia della montagna in accordo con l’ecosistema. Per realizzarlo gli autori hanno viaggiato attraverso la penisola e dialogato con chi, abitando i luoghi, ne ha vissuti ascesa e declino, talvolta contribuendo in passato a costruirne involontariamente l’attuale rovina, spesso comunque rendendosi conto da tempo dell’urgenza di un cambiamento. Perché se non v’è dubbio che, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, una montagna dedita allo svago e al relax della città grazie a piste di scivolamento, locali notturni e centri benessere poteva sembrare ai più così economicamente appetibile da sacrificare l’integrità dell’ambiente e le tradizionali, faticose e meno redditizie attività delle terre alte (silvicoltura, allevamento, lavorazione di latti e carni, artigianato, ecc.), non meno certo è che ormai da un quarto di secolo quell’ideale mostra sempre più i propri limiti e la necessità di mettere in discussione sia il modello economico, sia gli stili di vita dissipativi che ne erano il presupposto.

di Federico Zappini
Questa riflessione è stata pubblicata nel numero speciale del magazine "Dislivelli" e ripreso oggi dal quotidiano "ilT".
«Orapronobis,
certo che quest'anno il Vecchio lassù se la prende comoda,
sacramento,
non sarebbe male se cadesse un po' di neve»
dice il Paul e guarda il cielo [...]
«Cosa vuoi farci, una spolverata è ben scesa,
prendiamo quel che viene»
dice il Georg e si sistema il berretto [...]
«L'Onnipotente ha perso coraggio» dice il Paul,
«o forse dobbiamo chiedergliela in ginocchio ’sta neve,
ormai è più rara della coca»
Tratto da Ultima neve, Arno Camenisch (Keller editore, 2018)
Per cominciare questo mio pezzo sul futuro del turismo invernale e sciistico mi sono imposto di cercare uno spunto che sfuggisse al richiamo dell'attualità e della cronaca (difficile farlo al culmine di uno degli inverni più caldi e siccitosi degli ultimi due secoli) o al riferimento diretto a questo o quel rapporto che indica in modo chiaro e inequivocabile l'insostenibilità del modello dello sci di massa in una fase storica caratterizzata da scarsità di neve e innalzamento delle temperature.
Ho trovato conforto nella letteratura e in particolare nella penna di Arno Camenisch, che in “Ultima neve” mette in scena – il paesaggio di riferimento è quello delle Alpi svizzere – il travaglio di due fratelli alle prese con uno skilift, modesto lascito di famiglia, da far funzionare nel bel mezzo di una stagione invernale avversa, avara della materia prima (e unica) necessaria per non far girare a vuoto quelle strambe macchine di ferro che hanno il compito di portare senza fatica in quota gli sciatori, garantendo loro un'agile e divertente scivolata per tornare a valle.
L'attesa del Paul e del Georg – fatta di dialoghi, piccole azioni concrete, ricordi riemersi, fragili speranze – ha il valore potente di una metafora esistenziale, per una famiglia e per il mondo intero. Protagonista è il tempo, nelle sue varie forme. Quella che a loro tocca vivere, naso all'insù, è la rappresentazione plastica di una transizione – che poi è la nostra stessa che qui proviamo a mettere a sistema – tra un passato che sentono scricchiolare sotto i piedi e un futuro che, essendo materialmente vincolato a quei piloni ben piantanti nel terreno, sembra non riuscire a rivolgere lo sguardo altrove.

Non solo Marmolada. Il 2022 è stato un anno nero per tutti i giganti bianchi delle Alpi. A lanciare l’allarme, dati alla mano, è la “Carovana dei ghiacciai”, la campagna di monitoraggio di Legambiente e del Comitato glaciologico italiano
Nel numero di gennaio del mensile di Legambiente "La Nuova Ecologia" un importante Dossier dal titolo "Fronte del Ghiaccio" a cura di Elisa Cozzarini. Un insieme di reportage e articoli sullo stato dei nostri ghiacciai nonché la presentazione di "Inverno liquido" con un'intervista agli autori, Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, di tre pagine a cura di Fabio Dessì.
Lo potete trovare nell'allegato. Buona lettura.
lunedì, 23 gennaio 2023 ore 20:30
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Per iniziativa di ARIA (Associazioni in Rete per l'Inclusione e l'Ambiente) e con il patrocinio del Comune di Modena e di "Officina Windsor Park",
lunedì 23 gennaio 2023, alle ore 20.30, presso la Sala del Windsor Park, via San Faustino 155/U, a Modena
si svolgerà la presentazione del libro
"Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa" (DeriveApprodi, 2023)
Gli autori Maurizio Dematteis (da remoto) e Michele Nardelli (in presenza) ne parleranno con Filippo Sala, alpinista, e con i rappresentanti del Comitato "Un altro Appennino è possibile".
Modena, Sala del Windsor Park, via San Faustino 155/U
mercoledì, 25 gennaio 2023 ore 18:00

Proseguono le presentazioni del libro "Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa".
Mercoledì 25 gennaio 2023, alle ore 18.00, sarà la volta di Cuneo.
L'appuntamento è alla Libreria dell'Acciuga, in via Dronero 1, a Cuneo.
A dialogare con gli autori Maurizio Dematteis e Michele Nardelli ci sarà Sara Tomatis, assessora alla Metro Montagna del Comune di Cuneo.
Cuneo, Libreria dell'Acciuga
venerdì, 20 gennaio 2023 ore 17:30

Due presentazioni del libro di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli "Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa" (DeriveApprodi, 2023) si svolgeranno nella giornata di venerdì prossimo 20 gennaio in Friuli.
I circoli di Legambiente “Laura Conti” di Udine e “Carnia-Val Canale-Canal del Ferro” di Tolmezz, con la partecipazione della SAF (società alpinistica friulana federata con il CAI) e l’ospitalità della Libreria Moderna (Udine) e della Biblioteca comunale (Tolmezzo), hanno organizzato la presentazione del libro a
- Udine presso la Libreria Moderna, alle ore 17.30. In dialogo con gli autori ci sarà Emilio Gottardo, forestale ed esponente di Legambiente;
- Tolmezzo, presso la Biblioteca Civica, alle ore 20.30. In questo caso in dialogo con gli autori ci sarà Mario Di Gallo, alpinista.
Udine e Tolmezzo
giovedì, 26 gennaio 2023 ore 18:30

«C’è un momento preciso in cui capisci che qualcosa sta cambiando.
Ma cambiando davvero. Sei nato e cresciuto pensando
che sarebbe sempre stato così, anno dopo anno, stagione
dopo stagione, generazione dopo generazione, e poi un giorno
ti svegli e capisci che anche quel che sembrava immutabile
è destinato a mutare. Cominci a parlarne con gli amici,
poi compaiono i primi articoli sui giornali, escono le prime
pubblicazioni che fotografano il fenomeno, e a quel punto è
solo questione di tempo. A volte, per qualcuno, molto tempo,
mentre altri ci arrivano prima. Perché i cambiamenti
culturali, di stili di vita, di abitudini, sono lenti, vanno metabolizzati
poco alla volta. Ma prima o dopo, d’improvviso ti
ci trovi dentro, e tutto come d’incanto diventa chiaro, senza
più conflitti interiori o rimpianti. E ti senti finalmente libero,
ti stupisci di essere stato così stupido da incaponirti su una
cosa che non aveva più senso. Da un po’. Bastava fermarsi un
momento, alzare lo sguardo, ragionare e uscire dai cliché».
Il libro «Inverno liquido» sarà presentato a Torino giovedì 26 gennaio, alle ore 18.30, presso la Libreria La Montagna, in via Paolo Sacchi 28 bis.
Con gli autori Maurizio Dematteis e Michele Nardelli dialogherà Vanda Bonardo, presidente Cipra Italia e responsabile Carovana ghiacciai di Legambiente. A moderare l'incontro sarà lo scrittore e alpinista Enrico Camanni.
Torino, Libreria La Montagna, via Paolo Sacchi 28 bis

Il settimanale diocesano Vita Trentina a voluto celebrare il decennale del pontificato di Jorge Mario Bergoglio attraverso dieci parole: ambiente, Chiesa, denaro, famiglia, genere, gioia, giovani, povertà, preghiera, vita. Mi è stato chiesto di scrivere un pensiero attorno alla parola “ambiente” a partire da questa frase dell'Enciclica “Laudato si'”:
«Questa sorella [la "casa comune", cioè la Terra] protesta per il male che le provochiamo, a causa dell'uso irresponsabile e dell'abuso che i beni che Dio ha posto in lei. [...] Per questo, tra i poveri più abbandonati e mal trattati c'è la nostra oppressa e devastata terra che «geme e soffre le doglie del parto (Rm 8, 22)»
di Michele Nardelli
«Quello che sta accadendo alla nostra casa». Chiederselo è d'obbligo, descriverlo è doveroso. Francesco nella sua “Laudato si'” pone significativamente queste parole come titolo del primo capitolo. Un interrogarsi difficile, doloroso, inquietante. Ed è comprensibile che si possa preferire girare lo sguardo altrove. Ma ineludibile, anzi urgente. Non per trovare un colpevole. Ma per cambiare in profondità il nostro modo di pensare e di vivere.
In parole povere, potremmo dire così. Il pensiero moderno è figlio del positivismo. Le sue principali declinazioni, il pensiero liberale e quello di origine marxista, pur nella loro opposizione, avevano come cornice la società dell'abbondanza.

(9 gennaio 2023) Quel che sta accadendo nell'andamento climatico di questi mesi, malgrado la lobby dell'industria dello sci faccia di tutto per negarlo, è la dimostrazione evidente degli effetti della crisi climatica e di un modello di sviluppo della montagna semplicemente insostenibile.
Ci siamo da poco lasciati alle spalle l'anno più caldo mai registrato, ma quel che potrebbe accadere nei mesi a venire lascia presagire una situazione ancor più preoccupante dal punto di vista dell'approvvigionamento idrico e delle criticità ambientali, ecosistemiche e sociali che ne verranno, senza parlare dell'insorgere sempre più frequente di eventi estremi che metteranno a dura prova i territori infragiliti.

di Rosario Fichera *
Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, autori di «Inverno liquido»: «Occorre diversificare; puntare sulla biodiversità è un'alternativa per il turismo»
Un lungo reportage durato tre anni per raccontare, attraverso le testimonianze di imprenditori, amministratori locali, operatori del turismo e amanti dello sci, cosa sia rimasto oggi della stagione dello sci di massa nelle piccole e medie realtà delle Alpi e degli Appennini.
Una straordinaria e lucida fotografia che documenta, con i cambiamenti climatici in atto, il declino ormai segnato per numerose località sciistiche. Dove però stanno nascendo anche percorsi di riconversione, con tanti giovani consapevoli che occorre puntare su uno sviluppo turistico in armonia con l’ambiente naturale. È questo il cuore pulsante di «Inverno liquido», un libro documentatissimo e coinvolgente, scritto dal giornalista e scrittore torinese Maurizio Dematteis e dal formatore e saggista trentino Michele Nardelli, edito da «DeriveApprodi». Il libro sarà presentato al Muse martedì 13 dicembre alle 17.30.
Un libro corale, perché dà voce al racconto di tanti testimoni della montagna che stanno assistendo alla scomparsa di un mondo che fino a oggi ha rappresentato per molte località l’unica fonte di sviluppo. Un declino davanti al quale si rimane spesso disorientati, incapaci di cambiare rotta, ma che in altri casi ha rafforzato la voglia di cambiare, puntando, insieme allo sci, a nuovi modi di valorizzare la montagna.