"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Filiere corte, la legge da attuare

Casaliva

(7 settembre 2014) Il Corriere del Trentino di oggi dedica un'intera pagina alla LP 13/2009 sulle filiere corte. E' stata la mia prima legge, approvata nel corso della XIV legislatura, ma che ancora - nonostante l'approvazione del piano attuativo - deve trovare piena applicazione. Grazie al Corriere che ha la sensibilità di andare a vedere come i provvedimenti legislativi approvati vengono seguiti dalla nuova Giunta. Riporto qui di seguito una breve nota che il Corriere mi ha chiesto sull'argomento.

 

La Legge Provinciale n.13 del 3 novembre 2009 è sicuramente il più importante provvedimento sull'agricoltura approvato nel corso della XIV legislatura provinciale. Sarebbe però sbagliato pensare la LP 13 come una legge di settore. Si tratta infatti di un provvedimento multidisciplinare che investe – oltre all'agricoltura – l'economia, l'industria agroalimentare, il commercio, il turismo, la sanità, l'ambiente, la scuola e la formazione professionale.

Oltre infatti alle filiere corte la legge si propone la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità del nostro territorio con particolare attenzione alle produzioni biologiche; la loro diffusione nei sistemi provinciali come ospedali, mense pubbliche, scuole, asili, case di riposo; l'educazione al consumo consapevole; l'educazione alimentare (con la proibizione della vendita di merendine industriali nelle scuole); la difesa della salute dei consumatori ma anche di persone affette da intolleranze alimentari; il fare sistema fra i soggetti del territorio (agricoltori, commercianti, ristoratori, albergatori, mense...); l'affermazione di un approccio produttivo e distributivo a basso impatto energetico.

Proprio il carattere multidisciplinare della LP 13/2009 indica la necessità di far lavorare insieme diversi assessorati e strutture della PAT, cosa niente affatto scontata. Per questo era ed è necessaria (ed è quanto previsto dal programma triennale previsto dall'art.4 della legge) una regia condivisa che ovviamente implica una volontà politica in senso pieno, superando i compartimenti stagni dell'attuale organizzazione provinciale.

Che questa importante legge sia stata emanazione del Consiglio Provinciale piuttosto che della Giunta non la rende affatto figlia di un dio minore, perché le leggi sono leggi. Richiede convinzione politica e continuità, così come i provvedimenti legislativi sui fondi rustici, sulla certificazione nutraceutica dei prodotti del nostro territorio (che potrebbe rappresentare il nostro biglietto da visita ad Expo 2015) o sull'animazione territoriale (che avrebbe dovuto diventare metodo di governo del territorio nonché indicare un diverso indirizzo all'azione di Trentino Sviluppo) che ho presentato e che sono stati approvati nel corso della scorsa legislatura.

Un'immagine dell'articolo del Corriere

 

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