"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Il continuo posticipare il tempo dell’amore…

contro l\'omofobia

 

di Federico Zappini

“Per tutti, anche per i più fortunati, l’amore comincia necessariamente con una sconfitta.”
Hermann Hesse

(15 ottobre 2014) Forse dobbiamo prenderla proprio come scrive Hermann Hesse – come una sconfitta necessaria – ma la decisione della Giunta Provinciale di sospendere e posticipare la discussione a proposito della legge sull’omofobia è un brutto segnale.

Non tanto per l’allungamento dei tempi – si è atteso molto, non sarebbero questi mesi a fare la differenza – quanto per il come questa scelta si è realizzata. Si era di fronte alla possibilità di trovare la quadratura del cerchio, sulla base di un’interlocuzione tra cittadini e istituzioni (difficile, macchinosa eppure efficace) capace di portare a un passo dalla conclusione un processo iniziato da lontano, con una proposta di legge d’iniziativa popolare firmata da migliaia di persone.

Sembravano essersi smussati alcuni spigoli di una maggioranza non propriamente serena quando deve parlare di gay, lesbiche o transessuali. Eppure qualcosa si è inceppato. Si sottolineerà il rischio dell’ostruzionismo, ma se ci fermassimo a questo aspetto procedurale sbaglieremmo in pieno l’analisi. Il prendere tempo su questo tema – solo apparentemente ad uso e consumo di una minoranza da tutelare -, il buttar la palla avanti (sperando di non doverla più raggiungere?) è segno evidente di una fragilità di pensiero preoccupante, di quel “lento scivolare verso il basso” che bene descriveva Ugo Morelli in un suo illuminante editoriale di qualche tempo fa.

In queste settimane di confronto consiliare – spesso anche aspro, come è giusto che sia – sono state scritte cose estremamente importanti per spiegare la centralità e l’urgenza di questa legge all’interno della cornice di una comunità che si voglia definire civile. Tutte condivisibili, tutte sacrosante.

Non aggiungerò altro se non che il caso ha voluto che, poche ore dopo la conferma che in Trentino per avere una legge contro l’omofobia si dovrà aspettare (almeno) il 2015, la trasmissione Sconosciuti – in onda su Rai3 attorno alle 20.15, non proprio in fascia protetta – raccontasse la storia di Marco e Riccardo. Conviventi da quindici anni, felici di raccontare la loro vita insieme. Coraggiosi, oltre che nel dare volto e voce ai loro sentimenti, anche nel descrivere le conseguenze della discriminazione per il diverso orientamento sessuale. Almeno in questo caso non è stato necessario posticipare il tempo dell’amore ad orari più consoni…

 

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