Scuola ed educazione permanente

venerdì, 21 ottobre 2022 ore 16:00

Temi e metodi di pace per l'innovazione didattica
Kiev, speranze di pace

Temi e metodi di pace per l'innovazione didattica

Corso di formazione rivolto ai docenti della Provincia autonoma di Trento

Liceo da Vinci, Trento

ottobre - novembre 2022

 

Lo scoppio della guerra russo-ucraina è venuto ad interpellare le coscienze democratiche in più forme e maniere: dalla maturazione della consapevolezza che occorre ripensare e ridiscutere i temi della guerra e della pace guardando alle mutate fattezze dello scenario contemporaneo, attraversato da tensioni geopolitiche in parte inedite, al rinnovato richiamo di responsabilità dal quale si sono trovate investite le istituzioni democratiche, sollecitate a contribuire ad un’effettiva educazione alla pace. Tali appelli raggiungono anche il mondo scolastico, configurandosi ad un tempo come sfida didattica: innovare le forme dell’insegnamento per attivare apprendimenti capaci di formare futuri cittadini del mondo, consapevolmente e responsabilmente promotori di pace. Una sfida che non viene solo a riguardare il recentemente introdotto insegnamento trasversale di educazione civica e alla cittadinanza, configurandosi come ad esso previa e più fondamentale, interessando la scuola nel suo complesso e tutti gli insegnamenti disciplinari a livello curricolare.

Trento, Liceo Da Vinci

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lunedì, 25 ottobre 2021 ore 16:30

Futuro presente. Nuovi sguardi e relazioni per abitare il proprio tempo
Padova, 2015. Un momento di formazione con gli insegnanti nell'ambito del WSA

World Social Agenda 2021-22

Next generation Agenda 2030

 

Formazione docenti

 

Il percorso formativo World Social Agenda 2021-22 rientra nel progetto "Next generation Agenda 2030" finanziato dalla Regione Veneto nell'ambito dell'iniziativa "Interventi per l’ampliamento dell’offerta formativa negli Istituti scolastici statali e paritari di ogni ordine e grado e nelle scuole di formazione professionale del Veneto"(DGR 734 del 08/06/2021), ideato e realizzato in collaborazione con l'associazione Amici dei Popoli Padova.

Il percorso è dedicato al tema della pace (obiettivo 16 dell'Agenda 2030 "Pace, rientra nell'ambito giustizia e istituzioni solide")

Il terzo appuntamento formativo sarà lunedì 25 ottobre 2021, alle ore 16.30, avrà come titolo "Futuro presente. Nuovi sguardi e relazioni per abitare il proprio tempo" e vedrà come formatore Michele Nardelli.

Online da Padova

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Per una politica della presenza nel presente
Totò, I soliti ignoti

Una proposta di Ugo Morelli e Federico Zappini

 

Dici che non ci sono parole per descrivere questo tempo, dici che non esiste.

Ma ricordati. Fai uno sforzo per ricordare. O altrimenti inventa.

Monique Wittig

 

Di fronte allo spaesamento, alla paura e alla città deserta e silenziosa, forse possiamo cogliere un’inedita opportunità di pensare e agire. Di fronte a quello che si propone come un salto di schema di portata epocale tale possibilità si trasforma in obbligo, in impegno collettivo necessario e non rimandabile.

Non basta più imparare dagli eventi, a posteriori. Useremmo — come ci risulta più semplice, all’apparenza più lineare — le conoscenze disponibili e ripeteremmo le esperienze, attendendo solo di tornare ad agire come prima. Ricostruiremmo le nostre città terremotate dov’erano, com’erano. Sbagliando.

Imparare ad imparare vuol dire imparare a riflettere su come usiamo la conoscenza; su perché siamo orientati alla passività e all’indifferenza; su perché il confronto ci trova pigri e passivi; sul recupero del piacere e la bellezza di essere vivi tra vivi in una società che sceglie e crea se stessa. Una rivoluzione di approccio che può condurci in salvo, non per ridare forma a ciò che abbiamo vissuto ma a un presente e a un futuro dalle caratteristiche inedite e generative.

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mercoledì, 11 dicembre 2019 ore 15:30

Le professioni della cultura
Immagine della locandina

Il Dipartimento Culture e Società dell'Università di Palermo pruomuove nei giorni 11 e 12 dicembre 2019 una due giorni di incontri dal titolo "Le professioni della cultura" rivolto ai corsi di laurea triennali in Servizio sociale, Laurea magistrale in Servizio sociale e politiche sociali, Laurea magistrale in Cooperazione, sviluppo e migrazioni.


Programma

11 dicembre 2019 h 15.30-18.30

Università di Palermo, Dipartimento Culture e Società

Viale delle Scienze, Edificio 15, Gipsoteca, 8° piano


Tavola Rotonda

Ricucire gli strappi: la relazione come cura e progetto.

Orizzonti per una didattica inclusiva


Modera: Roberta T. Di Rosa 

Introducono: Serena Marcenò, Maria Chiara Monti, Michele Nardelli, Rita Affatigato, Francesco Picciotto.

 

Invitati a partecipare:

Amnesty International, ASPROC, ASSF, APA ONG, BAYTY BAYTIK, Centro Astalli, Centro Diaconale Valdese,Centro Penc, CESIE, CISS, Cooperativa Arcolaio, Cooperativa Libera…mente, CLEDU, COPE, COSPE, CSC Danilo Dolci, ENGIM, Emergency, ESIS, Fondazione Assistenti Sociali, Friday For Future, II Pellegrino della Terra, Kala Onlus, Laici Comboniani, Legambiente, Molti Volti, Ordine Assistenti Sociali Sicilia, Osservatorio sulle Migrazioni Centro Arrupe, People Help The People, Sartoria Sociale, Send, Tulime ...

Palermo, Dipartimento Culture e Società, Viale delle Scienze, Edificio 15

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Volgarità minano il dialogo
Cappelli piumati

Sempre sulla questione degli Schützen a scuola, riprendo questo editoriale di Franco Rella apparso oggi sul Corriere del Trentino e che condivido in pieno.

di Franco Rella

(14 aprile 2018) Il caso degli Schützen a scuola mi ha messo in uno stato di profondo scoramento.

Pur condividendo le opinioni espresse dal preside Alberto Tomasi, da Quinto Antonelli e da Simone Casalini in un fondo esemplare, non ho grandi timori.

Immagino che i bambini delle scuole elementari, quando si vedranno in classe quei signori così bardati, con buffi cappelli con un curioso e indefinito piccolo pennacchio, penseranno a un prolungamento del carnevale, o a uno spettacolo in costume. Il che non dovrebbe portare loro molto danno.

A darmi profondo scoramento è stata invece la reazione scomposta del capo del governo provinciale, Ugo Rossi, che evidentemente quando si sente messo alle strette o criticato manifesta interamente se stesso, senza pudori.

 

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La storia siamo noi?
Schutzen

Riprendo dal Corriere del Trentino l'intervento di Alberto Tomasi che nei giorni scorsi ha dato il là ad un intenso confronto attorno all'opportunità o meno che le compagnie degli Schützen entrino nelle scuole interagendo con l'attività formativa. Nel quale è intervenuto proprio oggi anche il presidente della PAT (nonché assessore all'Istruzione) Ugo Rossi che ha tacciato da par suo come "censure da intellettualoidi" le obiezioni sollevate. Ma il tema - come scrive nel suo editoriale il caporedattore Simone Casalini - è tutt'altro che banale. Scrive Casalini: «L'ingresso degli Schützen nelle aule scolastiche ha subito innescato una polemica tra attori politico istituzionali, sociali e del sapere. La Storia è il grande discrimine della vicenda: chi ha il diritto di scriverla e tramandarla? È una frontiera labile. Spesso i vincitori sono i detentori della verità storica. O chi ha il monopolio geopolitico di questa. La storia dell’Occidente ha ridotto a epifenomeni gli altri fasci di storie che ora riemergono nelle nostre vite sotto diversa forma per chiedere cittadinanza. Nel caso degli Schützen è difficile parlare di una storia emarginata. Sono rimasti come testimonianza di un tempo arrestato e estinto, portatori di una nostalgia che il popolo trentino non conosce. Che la loro memoria sia divisiva lo dimostra anche l’ultimo caso: due classi su quattro della scuola elementare «Regina Elena» hanno scelto di non aderire perché non li hanno ritenuti latori di un messaggio condiviso. Le agenzie educative, come la scuola, devono poi poter attingere da istituzioni culturali riconosciute, da specialisti del sapere. I quali possono anche divergere su alcuni dettagli, ma motivandoli sul piano storiografico e non su quello ideologico. Si alimenta, altrimenti, il circuito della conoscenza fai da te. Se poi l’intento non era un approccio storico agli ultimi cento anni del Trentino, ma spiegare gli arcani del vestito da Schützen, allora viene da dire che forse non è quello il compito della scuola».

di Alberto Tomasi

L’antefatto è questo: in una scuola del Trentino è arrivata l’offerta di una compagnia Schützen per incontrare gli alunni. Lo scopo sarebbe quello di fornire un contributo alla conoscenza della storia locale, forse legando l’intervento alle coincidenze con l’anniversario della Prima guerra mondiale (e, si può supporre, facendo da contraltare, alla lettura e alle celebrazioni che probabilmente accompagneranno la prossima adunata nazionale degli alpini a Trento).

La richiesta degli Schützen è perlomeno curiosa e si potrebbe intendere come ulteriore prova di un’affettuosa, magari un poco cameratesca e paternalista, presenza folklorica: un po’ di nostalgia asburgica, della buona amministrazione d’antan, “stavamo meglio una volta”, riprendiamoci la nostra terra, difendiamo le nostre radici. Quindi che male possono fare se entrano in una classe, raccontano di sé, ricordano il passato e propongono una prospettiva che può avere suggestioni che possono colpire l’immaginario dei bambini, rendendo interessante il possibile incontro?

 

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mercoledì, 16 agosto 2017 ore 17:00

L'esperienza della Penny Wirton
L'attività della Penny Wirton

Mercoledì prossimo 16 agosto, alle ore 17.00, nell'ambito della manifestazione "Agosto degasperiano", lo scrittore Eraldo Affinati parlerà dell'esperienza della scuola Penny Wirton, un'attività ormai decennale di relazione formativa individuale fra i volontari e gli immigrati fondata da Affinati insieme alla moglie Anna Luce Lenzi. L'incontro si svolgerà a Malga Costa, nella cornice di Arte Sella (in Val Sella).

Malga Costa, Arte Sella

Una scuola da cambiare
Scuola da riformare

Nei giorni scorsi il quotidiano L'Adige ha ospitato questo intervento di Edoardo Benuzzi sul Disegno di legge sulla scuola che proprio oggi la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva e che tante polemiche ha suscitato. Una posizione che ci richiama alla necessità di entrare nel merito e che ci riporta al dibattito che seguì l'approvazione della LP 5/2006 sull'autonomia scolastica che in Trentino abbiamo positivamente sperimentato in questi anni.

di Edoardo Benuzzi *

Un pieno di critiche, una levata di scudi quasi generalizzata da parte degli insegnanti: non c'è dubbio che questo sia il primo e più visibile effetto del progetto “la buona scuola” di Matteo Renzi. In verità, il progetto ha attirato su di sé rilievi critici non attinenti, vedi la  polemica sui test INVALSI – con relativo boicottaggio – e l'imperitura contrapposizione scuola pubblica-scuola privata[1].

Ma che cosa dice veramente il testo del disegno di legge? Ovvero, che cosa non dice. Per esempio, non ci sono i tagli – 140 mila tra docenti e personale amministrativo – della legge Gelmini. Non c'è la pretesa di un disegno di riforma complessivo della legge 53/2000 di Letizia Moratti.

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Eliminare le bocciature
La scuola di Barbiana

di Edoardo Benuzzi

(6 novembre 2013) Bene ha fatto Loris Taufer a ricordarci che nella scuola è necessario rimuovere «troppa inutile burocrazia» ma indicando «nuove mete di rinnovamento» (l'Adige, 25 ottobre). Taufer cita il giudizio positivo della rivista Tuttoscuola sulle buone pratiche della scuola trentina, menzionando le sei proposte per affrontare la complessa crisi di credibilità e di efficienza della scuola in generale.

Tra quelle sei proposte, una è perentoria: eliminare le bocciature. Eco tardiva di una voce da Barbiana o idea-forza per una sfida che il Trentino può raccogliere e così agganciarsi stabilmente a un'istruzione di stampo europeo?

 

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Da Barbiana alle mille strade del sapere
Don Milani e i ragazzi di Barbiana

Dalla prima pagina del Corriere del Trentino di oggi riprendiamo l'editoriale di Giovanni Pascuzzi dedicato al tema dell'apprendimento permanente, oggetto della Legge Provinciale approvata recentemente dal Consiglio Provinciale della quale sono stato primo firmatario.

di Giovanni Pascuzzi

(3 luglio 2013) Chissà se gli allievi di don Milani hanno mai avuto consapevolezza di quanta strada avrebbero percorso alcune delle idee espresse nella famosa «Lettera ad una professoressa».

Si prendano, ad esempio, queste frasi: «Quando i laureati criticano la scuola e la dicono malata si dimenticano d'esserne i prodotti. Non sono più capaci di pensare che possa valer qualcosa chi non ha fatto i loro studi»; «Ogni popolo ha la sua cultura e nessun popolo ce n'ha meno di un altro. La nostra è un dono che vi portiamo. Un po' di vita nell'arido dei vostri libri scritti da gente che ha letto solo libri».

La prima pagina del Corriere del Trentino di oggi

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mercoledì, 9 gennaio 2013 ore 09:30

Incontro su Millevoci

Trento, Palazzo dell'Istruzione

Per una scuola multiculturale
Scuola

Presentato dall'assessore Marta Dalmaso il Convegno internazionale di venerdì 12 e sabato 13 ottobre "Non basta l'accoglienza, dobbiamo attrezzarci per una scuola multiculturale"

"La scuola trentina è già bene attrezzata ed opera bene per l'integrazione degli studenti stranieri, ma possiamo trovare modalità ancora più pregnanti per essere in prima linea su questo fronte". Con queste parole l'assessore provinciale all'istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, ha sintetizzato il senso del Convegno internazionale promosso dal Centro Formazione Insegnanti con due giornate di confronto su "Formarsi ad un Ethos interculturale", un viaggio esplorativo nelle scuole italiane, il 12 e 13 ottobre 2012 presso l'Auditorium Melotti Mart Rovereto. Rilessione su alcuni dati interessanti sugli studenti stranieri di seconda generazione.

La locandina del convegno

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Sulla scuola un film già visto
Totò e Peppino

di Michele Nardelli

(1 aprile 2012) Nei passaggi della storia non è facile orientarsi, si è in un contesto nuovo ma la testa è nel passato, lo sono le categorie di analisi, lo è il nostro sguardo, lo sono le stesse parole che usiamo. Occorre cambiare, ma questo richiede apertura di pensiero, studio, fantasia. Si misura qui la capacità della politica di interpretare il proprio tempo. Non di assecondarlo, rincorrendo gli avvenimenti, riducendosi a mero strumento di ricerca del consenso, ma di essere capace di visione, di fare sintesi fra istanze e sensibilità diverse, di farsi carico responsabilmente.

Incontro per strada un'amica che mi lancia da lontano una battuta, parole che mi sconcertano. "Per fortuna che c'è il PD nazionale" mi dice mentre la saluto e non ho nemmeno il tempo di ribattere perché già se ne è andata. No, non era un complimento. Si riferiva piuttosto alla questione della ventilata proposta di mettere mano in Trentino al nodo del reclutamento del personale nel contesto dell'autonomia scolastica. La Provincia, per bocca della sua assessora all'istruzione e del suo presidente, ha detto che è tempo di cambiare. Qualcuno del PD si è subito messo di mezzo, chiamando in causa il partito a livello nazionale, coperta di Linus un po' consunta ma evidentemente ancora utile per una politica ferma nei suoi stanchi rituali.

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Educazione degli adulti. La Giunta vara i nuovi percorsi
apprendimento permanente

(26 giugno 2011) Nella riunione di venerdì scorso la Giunta s'è occupata di Educazione degli Adulti in Trentino, approvando la delibera con l'iniziativa innovativa dui "Percorsi per adulti nel primo biennio del secondo ciclo di istruzione per l'anno scolastico 2011-2012" proposta dall'assessore all'istruzione e allo sport, Marta Dalmaso. La proposta recepisce l'emendamento presentato da Michele Nardelli durante l'ultima Legge Finanziaria.

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venerdì, 14 gennaio 2011 ore 15:00

Incontro sul tema dell'apprendimento permanente
Eduardo, Gli esami non finiscono mai

Care e cari, da qualche mese ho avviato un gruppo di lavoro per ragionare attorno ad un tema che ritengo di grande rilievo, l'apprendimento permanente. Parlare di innovazione e del valore della conoscenza come condizione per abitare i processi di trasformazione del nostro tempo è sempre più decisivo, ma a questo devono corrispondere strumenti efficaci per far sì che un'intera comunità ne sia coinvolta, fornendo strumenti di conoscenza e apprendimento ad ogni livello e nell'intero arco dell'esistenza, per essere capaci di dare risposte di qualità in un contesto dove pure le risorse finanziarie sono destinate a diminuire.

Trento, Via Brennero 246 (sede PD del Trentino)

la lettera di invito

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