"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Archivio tempi interessanti

Oltre il finale di partito…
Finale di partito

Sabato scorso era a Trento per la scuola di formazione delle Acli Marco Revelli, amico ed attento osservatore del nostro tempo. Riporto questa cronaca/commento tratto da "Pontidivista", il blog di Federico Zappini.

di Federico Zappini

Fa sempre piacere dialogare con Marco Revelli, così come ho potuto fare attorno al suo ultimo libro “Finale di partito”. E’ ancora più interessante se lo si può fare all’interno di un incontro che ragiona sul come la comunità (quella trentina nello specifico, ma vale per tutte) debba attrezzarsi per uscire dalle secche in cui sembra essersi arenata. Questo l’obiettivo – giustamente ambizioso – che si propone la scuola di formazione immaginata dalle Acli trentine che coinvolge una ventina di persone provenienti da ogni angolo del territorio. 

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Incroci romani
Spaventapasseri

(Inizio febbraio 2014) Avevo programmato un viaggio di qualche giorno a Roma, con l'obiettivo di incontrare alcuni dei possibili interlocutori di quell'itinerario politico “territoriale ed europeo” che credo potrebbe rappresentare la vera alternativa al “finale di partito” disegnato da Marco Revelli nel suo saggio di un anno fa.

L'ambiente romano, rispetto a questo disegno, rappresenta in sé una sorta di ossimoro, tanto in quella città le dinamiche politiche sembrano autistiche. Ma ciò non di meno è utile trovare anche nella capitale della politica italiana, per quanto residuale rispetto ai processi del reale, delle possibili sponde per quel rovesciamento di paradigma che s'impone alla politica, nelle sue culture come nelle sue forme.  

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L'epilogo
Paul Klee

... Se avessimo a che fare con l'“ambizione smisurata” di un personaggio politico si tratterebbe di aspettare che gli eventi facessero il loro corso (rapidissimo, se pensiamo che le primarie con cui Pierluigi Bersani venne candidato premier sono state poco più di un anno fa...). Ma qui in gioco c'è qualcosa di più, ovvero il futuro di una comunità politica che rappresenta milioni di persone.

Temo infatti che ci stiamo rapidamente avvicinando all'epilogo di un progetto nel quale abbiamo creduto potesse realizzarsi quell'originale sintesi politico-culturale in virtù del quale abbiamo scelto di archiviare i percorsi più significativi della cultura democratica di questo paese e, per quello che mi riguarda, anche quella piccola eresia politico-culturale che in Trentino era rappresentata da Solidarietà ... 

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Tre pensieri sulla Siria, le primavere e noi...
Siria

di Michele Nardelli

Vorrei evitare di farmi risucchiare nel vortice della solidarietà e della cooperazione internazionale. Non perché lo sguardo sul mondo che ne viene non mi interessi, tutt'altro. E poi ci sono realtà e relazioni che non si possono e non voglio affatto cancellare. Ma perché credo sia bene prendere al balzo le opportunità che la vita ti offre per aprire capitoli nuovi e, già che ci siamo, anche per darsi una calmata, considerato che il concetto di limite riguarda anche le nostre esistenze. Ciò nonostante mi è difficile dire di no a chi mi chiede di portare un contributo di riflessione, oppure all'organizzazione del programma per la delegazione palestinese che il prossimo fine settimana sarà in Trentino a concretizzare gli impegni assunti nell'ambito dello sviluppo rurale o, ancora, a chi mi chiede di tenere una mattinata di formazione sui temi dell'elaborazione del conflitto per i partecipanti ad un viaggio di conoscenza in Palestina.

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Terre sole. 'Fare politica', un piccolo network abruzzese, territoriale ed europeo
Abruzzo

Una lettera da Roseto degli Abruzzi ci racconta di quanto l'offerta politica nazionale sia lontana da un pensiero capace di affrontare le sfide del futuro e dalla necessità di sperimentazione politica originale sui territori.

 

Nasce così "Fare politica", un piccolo network abruzzese che si ispira a quel "Territoriali ed europei" che faceva da sfondo alla "summer school" che come "Politica responsabile" abbiamo realizzato ad agosto al Monte di Mezzocorona.

 

Sono le prime testimonianze di un'azione parallela che, nelle forme più diverse, attraverso il piacere del racconto del territorio e delle sue connessioni nel tempo dell'interdipendenza, il "pensare da sé" e la formazione, aiuti l'agire politico ad uscire dalle secche dell'opacità e dell'autoreferenzialità. 

 

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Diventare Europa
Bergamo, un\'immagine della Conferenza

... il viaggio attraverso i luoghi sarà il nutrimento del mio sguardo. Lungo le strade dimenticate delle regioni italiane, nell'Europa che ancora non ha coscienza di sé, nel Mediterraneo da cui abbiamo appreso (quasi) tutto ma che non riesce ad affrancarsi dall'infelicità dello splendore smarrito, nei Balcani che sanno essere la sfera di cristallo dove leggere la postmodernità...

 

Bergamo, Convento di Sant'Agostino. Sabato 16 novembre 2013. E' importante che si svolga qui, in questa città ancora segnata dal rancore e dalla paura, la Conferenza internazionale "Diventare Europa". Perché ad avere bisogno dell'Europa sono in primo luogo i cittadini europei.

 

La locandina della Conferenza

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Campo democratico, ultima fermata
Campo in fiore
Si è svolto martedì scorso 12 novembre a Roma l'incontro “Campo democratico, ultima fermata”, un confronto con Goffredo Bettini promosso nell'ambito della “Scuola di formazione politica Danilo Dolci”. Fra gli invitati al dibattito c'ero anch'io, ma per varie ragioni non ho potuto essere presente, affidando ad un breve scritto il messaggio che avrei voluto portare.

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