Ambiente e biodiversità

venerdì, 25 novembre 2022 ore 20:30

Anteprima di «Inverno liquido» ad Aosta
la prima di copertina del libro

Maurizio Dematteis - Michele Nardelli

Inverno liquido

La crisi ambientale, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa

Derive & Aprrodi, 2022

 

La prima uscita di «Inverno liquido» sarà venerdì prossimo 25 novembre 2022 ad Aosta. Si tratta della prima di una serie di "anteprime" che toccheranno alcuni capoluoghi dell'arco alpino e che anticipano l'uscita del libro nelle librerie. Si svolgerà alla Sala espositiva dell'Hotel des Etats, in piazza Chanoux 8.

In dialogo con gli autori ci saranno:

Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi per Legambiente

Daniele Pieiller, Presidente Associazione Culturale NaturaValp

Paolo Ciambi, ex assessore al Comune di Saint Vincent

Fausta Baudin, ex assessore al Comune di Champorcher

Modera l'incontro Luca Serenthà

Aosta. Sala espositiva Hotel des Etats, piazza Chanoux 8

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sabato, 26 novembre 2022 ore 17:00

Anteprima piemontese del libro «Inverno liquido»
La copertina del libro

Presentazione in anteprima piemontese di

Inverno liquido.

La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa.

di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli (Edizioni Derive & Approdi, 2022).

 

In un reportage dalle terre alte (Alpi e Appennini) imprenditori e amministratori locali, operatori e testimoni del mondo della montagna si raccontano, analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione, fotografano i sogni di rinascita. Un libro che racconta del non più di un modello insostenibile
e del non ancora della conversione ecologica della montagna.

 

Sabato 26 novembre 2022, ore 17.00

Pomaretto (TO), Teatro Valdese

 

Ne parleranno con gli autori

Vanda Bonardo, presidente Cipra e responsabile Alpi di Legambiente

Roberto Colombero, presidente UNCEM Piemonte

Andrea Domard, sindaco di Prali

Monica Berton, ex sindaca di Pragelato

Modera l'incontro

Nanni Villani, AlpiDoc

 

Pomaretto (TO), Teatro Valdese

La locandina dell'evento

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Inverno liquido
la prima di copertina del libro

La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa.

     

"Inverno liquido" è il titolo e descrive quel che accade da tempo. Il sottotitolo: "La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa", ci racconta il senso di questo nuovo libro in uscita nelle librerie a partire da gennaio 2023.

La casa editrice è la "Derive & Approdi" di Roma. Gli autori del libro sono Maurizio Dematteis e Michele Nardelli. La prefazione è di Aldo Bonomi e la postfazione di Vanda Bonardo. Ma è necessario dire che a questo lavoro hanno portato il loro contributo Lorenzo Berlendis, Diego Cason, Tonino Perna, Francesco Picciotto e le tante persone che lo hanno reso possibile lungo un itinerario che ha portato gli autori a percorrere l'intero arco alpino e gran parte della dorsale appenninica.

Tanto è vero che attorno a "Inverno liquido" si è andato costruendo un collettivo di scrittura che intende indagare l'impatto della crisi climatica (e delle altre crisi che l'accompagnano) sugli ecosistemi, delineando una nuova geografia che, nell'interdipendenza, ripensa quella precedente. Fra gli ecosistemi, le terre alte e le aree interne divengono un terreno di indagine tanto delle criticità quanto delle esperienze innovative che cercano un futuro della montagna diverso da quello imposto da un modello aggressivo e insostenibile.

Scorrere l'indice del libro (che trovate in allegato) può servire a farsi un'idea non solo dell'attualità di questo lavoro ma anche della complessità di una ricerca e della vastità dei territori indagati.

La pagina del Corriere del Trentino

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Oltre il feticismo del paesaggio
Acquerello di Nicola Magrin

di Ugo Morelli

Riprendo la riflessione che l'amico Ugo Morelli ha scritto per la rivista online “Doppio Zero” (www.doppiozero.com) attorno al nostro “Inverno liquido”

A un ospite è richiesta la cortesia di domandare. Non è così che noi, ospiti del pianeta Terra, ci siamo comportati e ci stiamo comportando, da un certo momento in poi della nostra storia evolutiva. “Bastava fermarsi un momento, alzare lo sguardo, ragionare e uscire dai cliché”. Così scrive Maurizio Dematteis in Inverno liquido, (DeriveApprodi, Roma 2022), il libro scritto con Michele Nardelli, per cercare di riportare al paradigma dell’Antropocene e della crisi climatica la questione del declino di un intero modello di sviluppo, quello dello sci di massa come fattore caratterizzante dell’economia alpina. Ecco, la domanda da porsi allora diventa: ma perché è così difficile fermarsi un momento a riflettere e uscire dalla forza della consuetudine conformista nonostante le evidenze, cambiando finalmente punto di vista e comportamenti?

Un crogiolo di resistenze, rinvii, ritorni alla consuetudine; insieme a saturazione ed occlusione delle prospettive di cambiamento e trasformazione necessarie, attraversa tutto il libro e si connette strettamente a uno dei problemi principali posti da Augustin Berque nel suo Pensare il paesaggio, appena pubblicato da Mimesis Edizioni (Milano-Udine 2022). Scrive Berque: “Non si è mai parlato così tanto di paesaggio come nella nostra epoca, non si sono mai avuti così tanti paesaggisti (nel senso qui di professionisti della pianificazione paesaggistica), non si sono mai pubblicati così tanti libri di riflessione sul paesaggio (e questo è l’ennesimo), in breve, non c’è mai stato un così intenso fiorire di pensiero del paesaggio…e, al contempo, non si sono mai devastati così tanto i paesaggi. Siamo dei gran chiacchieroni, sappiamo parlare molto bene del paesaggio, ma siamo anche in totale contraddizione con i nostri stessi discorsi; i nostri atti vanno in un senso opposto. Più si pensa il paesaggio e più lo si massacra” [Berque, p. 44].

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venerdì, 18 novembre 2022 ore 20:45

Il monito della ninfea a Torre de' Picenardi
La copertina del libro

Cambiamenti climatici e ricadute globali

 

Nell'ambito della rassegna "Incontri con gli autori"

Emmaus Piadena

con il patrocinio del Comune di Torre de' Picenardi

promuove una serata con

Michele Nardelli

autore con Diego Cason de "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" 

 

Venerdì 18 novembre 2022, ore 20.45

Torre de' Picenardi, via Garibaldi 31/A (sede SOMS)

 

 

Torre de' Picenardi (CR), via Garibaldi 31/A

La locandina dell'evento

venerdì, 4 novembre 2022 ore 20:30

La montagna può resistere al cambiamento climatico?
Il lago di Carezza

Nell'ambito del ciclo di eventi dal titolo "Resistenze contemporanee" promosso da Arci del Trentino

Venerdì 4 novembre 2022, alle ore 20.30, presso la Sala dell'Hotel Nazionale di Castel Ivano

si svolge l'incontro "La montagna può resistere al cambiamento climatico?"

Partecipano Roberto Barbiero, fisico e climatologo e Michele Nardelli, autore de "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite".

Castel Ivano (Tn), Sala Hotel Nazionale

Il manifesto della rassegna

Le Alpi fragili. Lo speciale TG1 e un libro da leggere: «Inverno liquido»
Speciale TG1

Qualora vi fosse sfuggito, ed è più che possibile vista l'ora in cui è andato in onda, domenica scorsa lo Speciale TG1 "Le Alpi fragili. Come il clima sta cambiando le montagne" di Enzo Miglino, un ottimo reportage che riprende i temi cruciali del nostro "Inverno liquido", indicandolo come un libro da leggere. E un bel riconoscimento del nostro lavoro. 

Questo il link dove poterlo vedere: 

https://www.raiplay.it/video/2023/02/Speciale-Tg1-afc7e258-4d5a-442f-a806-7ebd1ce34306.html

 

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Valdastico. Considerazioni e una domanda.
Pi.Ru.Bi., Piccoli, Rumor, Bisaglia

di Roberto Pinter

1. L’unica ragione per cui si è parlato di Valdastico negli ultimi anni era la previsione di completamento quale condizione per la proroga della concessione della Autostrada Serenissima.

Nel 2026 scade la concessione e , normative europee a parte, il Veneto punta a recuperarne il controllo con una propria società, quindi non è più attuale la proroga ne’ la sua condizione accessoria.

2. Il tavolo di concertazione tra Stato, Veneto e Trentino è fermo da anni alla ipotesi di un tracciato non autostradale con sbocco a Trento sud, vanificata dalla volontà della giunta Fugatti di spostarlo a Rovereto sud. Ipotesi questa bocciata come non fattibile dallo studio commissionato dalla Serenissima e mai fatto proprio dal tavolo.

 

 

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lunedì, 24 ottobre 2022 ore 09:30

Vaia, un tragico evento che ci obbliga a ripensarci
Il drago Vaia

A quattro anni da VAIA qual è la situazione delle aree colpite, quali le iniziative intraprese, quali le criticità.

Un confronto su idee e buone prassi per un recupero ed un riutilizzo di quei territori nella ricerca di un equilibrio per uno sviluppo più armonico e sostenibile.

In occasione del quarto anniversario di Vaia, i promotori dell'appello "Un Green deal per le foreste dolomitiche" hanno aderito all'iniziativa di Unipol Sai di una mattinata di studio presso il Muse a Trento, che si svolgerà lunedì 24 ottobre 2022, con inizio alle ore 9.30.

Un'ottima occasione per fare il punto della situazione ed esplorare le prospettive in una chiave sovraregionale.

Trento - Muse, via della Scienza e del Lavoro

La locandina dell'evento

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venerdì, 21 ottobre 2022 ore 18:00

Casarmonica, per riflettere insieme sul post Vaia
Val Visdende, inverno 2018-2019

Lassù Società Cooperativa è lieta di invitarvi all'evento "Casarmonica" - Risonanze Mimetiche

per riflettere insieme sul post-Vaia:

 

VENERDI' 21 OTTOBRE ORE 18.00

presso l'Auditorium Cos.Mo - Museo dell'Occhiale, Pieve di Cadore

 

"Una giornata per ricordare, in Cadore. Ricordare l’avvertimento che ci ha dato la Natura. È passato un altro anno. Quattro anni da osservatori privilegiati di come la Terra non aspetta più. Non aspetta più che facciamo i nostri comodi. Non aspetta più che le sottraiamo tempo e spazio. Da anni Lassù sta organizzando una risposta di adattamento per la montagna. Lo sta facendo in Val Visdende, in Comelico, progettando uno spazio in cui far convivere musica e ambiente in armonia con le proprietà collettive. Insieme alla Regola di Casada, il 21 di ottobre al Cosmo ricorderemo Vaia e presenteremo il progetto di Casarmonica." Alessandro Pirani

La manifestazione sarà aperta con una tavola rotonda dal titolo "Come stanno i boschi?" cui partecipano Diego Cason, autore de "Il monito della ninfea", Massimo Maugeri di Legambiente, Anna Angelini della Fondazione Angelini. La tavola rotonda sarà moderata da Alessandro Pirani della Cooperativa Lassù.

Pieve di Cadore, Auditorium Cosmo, via Arsenale 15

Programma

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domenica, 11 settembre 2022 ore 10:30

Rigenerare il Monte Bondone
La locandina della manifestazione

Riappropriarsi di uno spazio di grande valore architettonico, storico e ambientrale come occasione per un ripensamento sul futuro del Monte Bondone come ecosistema che unisce un vasto territorio fra la Vallagarina e la Valle dei Laghi, il caloluogo e il lago di Garda.

Questo il programma

Ci ritroviamo alle 10.30 in prossimità delle ex Caserme austroungariche dove interverranno Michele Nardelli, Slow Food Trentino Alto Adige, Alex Benetti, presidente della Circoscrizione del Monte Bondone, Marta Villa, antropologa.

Alle 12.30, dopo una breve visita all'area delle ex Caserme, è previsto un piatto caldo preparato dai Cuochi dell'Alleanza (si richiede gentilmente iscrizione scrivendo a slowfoodtaas@gmail.com, solo per regolarci)

Nel pomeriggio alle 15.00 ci sarà una visita guidata al Giardino Botanico Alpino delle Viote a cura del Muse.

E infine alle 16.00 presso il Rifugio Viote concluderemo l'iniziativa con una degustazione dei dolci della casa offerta da Slow Food.

Viote - Monte Bondone, ex Caserme austroungariche

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Cambiamenti climatici
Val Visdende

Va ripresa la coltivazione/gestione della montagna: boschi e pascoli

***

Con questo documento Mountain Wilderness Italia non intende fornire linee guida selvicolturali o entrare nei particolari dei temi ambientali che troverete solo accennati. Né tanto meno fare una disamina degli effetti dei cambiamenti climatici sulle montagne. Certo è che i due temi sono le fondamenta che ispirano questa presa di posizione. Il documento vuole essere un invito alle popolazioni delle montagne italiane, agli amministratori pubblici, dalle regole alle ASUC, dai Comuni alle Provincie, dalle Regioni allo Stato, a riprendere la gestione giornaliera del territorio investendovi risorse economiche, umane, scientifiche con una particolare attenzione a diversi
fenomeni sociali e naturali in atto:

- lo spopolamento delle montagne ritenute periferiche o – peggio – marginali;

- il consumo di suolo sempre più diffuso fino alle alte quote: non ci si pone più alcun limite;

- la grande fragilità dei boschi che se da un lato aumentano invadendo per esempio pascoli abbandonati, dall’altro diminuiscono in seguito ad attacchi di insetti, incendi e tempeste di vento;

- la perdita di biodiversità nei boschi e sugli alpeggi;

- l’abbandono della cura di sentieri e aree vicine a malghe e piccoli borghi montani;

- l’arrivo in montagna di nuovi soggetti che fuggono dalle città (chi ne ha possibilità economiche e lavorative) sempre più bollenti e al limite della vivibilità. 

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Imprevedibilità e cultura del limite
Marmolada

«La maledizione di vivere tempi interessanti» (125)

Ormai quasi nessuno nega che quanto sta accadendo attorno a noi sia l'esito della crisi climatica generata dall'aumento delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas climalteranti nell'atmosfera. Crisi che, peraltro, si intreccia con altre, generando interazioni di natura pandemica e gravi rotture di equilibri ecosistemici. Ciò nonostante ogni evento estremo ci coglie di sorpresa, nel territorio dell'imprevedibilità. E si insiste su questa parola, imprevedibilità, come se questa in qualche modo attenuasse le nostre responsabilità.

Certo, nessuno può sapere in anticipo il minuto, l'ora e il giorno in cui una massa di ghiaccio e roccia, fango e detriti, si stacca dalla montagna trascinando con sé e devastando ogni cosa e persona che incontra sul suo cammino. Eppure dovremmo imparare che gli eventi estremi avranno sempre più caratteristiche inedite e una frequenza esponenziale che – come abbiamo scritto – ci ricorda il monito della ninfea...

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giovedì, 7 luglio 2022 ore 17:30

PENSARE | Me ne racconti un'altra + Il mio bosco è di tutti + Pascoli di carta
La locandina dell'evento

Giovedì 7 luglio 2022, dalle ore 17.30 alle ore 20.30, un doppio appuntamento di incontro e lettura presso i meravigliosi spazi della Bookique, a Trento. La Seggiolina Blu e libreria due punti propongono una coppia di iniziative che si rivolgono a lettrici e lettori di ogni età.

PENSARE sarà uno spazio mensile che ci permetterà di affrontare temi ambientali affini al mercato contadino che ci ospita e ragionare insieme sul presente e sul futuro di cui dobbiamo occuparci.

Si comincia alle 17.30 con Me ne racconti un'altra...

I libri e le storie creano ponti tra chi legge e chi ascolta ed è su questi ponti che nascono le domande e le riflessioni sulle cose che ci accompagnano nella vita quotidiana, quelle belle e quelle brutte. Soledad proporrà ai bambini e alle bambine una lettura ad alta voce.
Età consigliata: dai cinque anni.

 

Trento, caffè letterario Bookique, via Torre d'Augusto

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martedì, 7 giugno 2022 ore 20:30

Il Futuro della Montagna. Sostenibilità e limiti: l'uomo di fronte alla crisi dell'antropocene
Martedì 7 Giugno 2022, alle ore 20.30 a Povo (Trento), sala Nichelatti
 
"Il Futuro della Montagna. Sostenibilità e limiti: l'uomo di fronte alla crisi dell'antropocene"

Serata divulgativa aperta al pubblico sul tema dello sviluppo sostenibile della montagna con un focus sulle foreste e l'adattamento ai cambiamenti climatici fra nuove possibilità e limiti. 
 
Ne parlano:
 
Michele Nardelli, autore del libro “Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite”. Prenderà in esame l'evento di Vaia, il rapporto uomo-natura tramite una nuova visione che richiede un approccio sistemico capace di andare all'origine delle crisi e non semplicemente di rincorrerne gli effetti spesso catastrofici cui assistiamo. Un esempio è il Green Deal Dolomitico che si propone di ripensare la montagna, tutelando sia l’ambiente sia le comunità che la abitano.
 
Marta Villa, docente di antropologia culturale all'Università degli Studi di Trento. Parlerà dei percorsi partecipativi e laboratoriali come risorsa per costruire con il territorio progetti di adattamento ai cambiamenti climatici e rete di oasi di fraternità, individuando per queste pratiche potenzialità e criticità.

Povo, Sala Nichelatti

Il manifesto dell'iniziativa

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