"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
«Tempi interessanti» (46)
... Come si fa di fronte all'insostenibilità di un modello di sviluppo che ha fatto della crescita il suo comandamento riproporre questo mantra come se fosse la soluzione e non invece parte rilevante del problema? Come non vedere che nel 2015 questo pianeta già a metà di agosto aveva consumato quanto gli ecosistemi erano in grado di produrre a livello globale nell'arco di un anno? Come non comprendere che il carattere limitato delle risorse (e la risposta che viene dall'asserita non negoziabilità dei propri stili di vita) è all'origine di quella terza guerra mondiale che si combatte fra inclusione ed esclusione e che invano Papa Francesco denuncia dall'inizio del suo apostolato? ...
di Federico Zappini
(11 giugno 2016) «La cultura è portatrice di valori universali e non può essere ridotta a un mero fenomeno commerciale. La cultura è per la qualità della vita e identifica al tempo stesso una società più libera dal bisogno economico e più aperta ai valori della solidarietà, della crescita dei beni comuni, dello sviluppo nella cooperazione e nella fiducia. Insomma la culturaper lo sviluppo non si appiattisce sui mercati e le loro regole egoistiche, ma ambisce allo sviluppo nell’equità e giustizia delle forme distributive». Così si esprime Walter Santagata nelle conclusioni del prezioso Il governo della cultura (Il Mulino, 2014). L’Amministrazione comunale di Trento dovrà prendere fortemente in considerazione questo richiamo alla valutazione dell’impatto sociale della cultura in relazione allo spazio urbano se vorrà rendere credibile e – auspicabilmente – vincente la propria candidatura a Capitale italiana della cultura per l’anno 2018.
Una riflessione del Café de la Paix sull'assenza della politica nel pensare la città, la sua vita culturale, i suoi spazi...
Le parole che scrivo sono frutto di una lunga riflessione alla luce di quello che sta tutt’ora accadendo nel nostro locale. Il nostro locale, proprio quello che voleva essere un locale per la Città.
Mentre scrivo queste parole mi torna in mente la storia di un uomo che si getta dal quarto piano di un palazzo ... e ripete tra sé e sé : “Quarto piano, fin qui tutto bene...”
E fin qui infatti tutto bene.. di certo non per Il locale in cui abbiamo tentato in ogni modo di produrre “bellezza” e non solo divertimento, affinché non fosse uno di quei luoghi dove vai a far casino per sfogare in due ore le frustrazioni accumulate in una settimana grigia.
Non va bene per quel locale nato dal progetto della provincia e del forum della pace ma ostacolato fin dalla sua nascita, quello dove si rendono manifeste le ipocrisie e le schizofrenie di una Città che guarda con sospetto alla letteratura e alla musica ma si propone come città della Cultura, facendo finta di ignorare il fatto che il presidio più efficace per la sicurezza è quello posto in essere dai cittadini stessi; perché in una città vuota è facile andare in giro a bucare in maniera seriale le ruote di 50 macchine e restare pressoché indisturbati.
di Zenone Sovilla (www.ladige.it)
Una persona è morta. Si è schiantata in moto mentre era seguita in auto da un’altra persona cui aveva rubato la borsetta. È successo sabato scorso a Trento. Ha perso la vita Armando Held, 52 anni, membro della locale comunità sinta. Una volta diffusasi la notizia, sui social media (e non solo) molte, troppe persone hanno ritenuto di poter liberamente vomitare di tutto. Ho letto frasi volgari, macabre, violente, naziste rivolte al defunto e alla sua comunità. Le lascio immaginare al lettore. In poche parole, una borsetta valeva più di una vita umana, se si trattava di un ladruncolo. Nessuna pietà.
Mi è capitato nella vita di subire furti: nell’intimità domestica, nell’auto, per strada. Credo dunque di sapere quanto faccia arrabbiare e provochi malessere ritrovarsi all’improvviso in queste circostanze spiacevoli. Ovviamente si auspica che i malfattori vengano assicurati alla giustizia e che il crimine venga prevenuto (però non è solo questione di manette e reclusione, le cose sono parecchio più complicate di quanto piace pensare a molti).
Ma come si fa ad augurare la morte o a compiacersi della dipartita non dico di uno stupratore assassino o di un serial killer, semplicemente di un malcapitato che per tirare a campare si arrangiava anche rubando? Quanti rubano, molto di più e sotto varie forme, nella nostra società, senza che ciò susciti reazioni di tale risma, truculente e insensate?
Qui l'evento FB del progetto "Prossima fermata, Futura Trento!"
Qui il video di presentazione.
Parallelamente alla raccolta delle interviste proverò a mappare i beni comuni (o almeno quelli che vengono percepiti come tali) presenti sul territorio della città di Trento.
Ti chiedo di aiutarmi in questa prima fase fotografando quelli che per te sono dei beni comuni. Palazzi, giardini, strade e tutto quello che meriti di essere fotografato perché parte - a tuo modo di vedere - di un patrimonio collettivo da rivalutare o semplicemente da conoscere.
In apertura del 18° Religion Today Film Festival, Questioning God, il dubbio e la fede, alle ore 17.00 di venerdì 9 ottobre 2015, presso la Biblioteca Comunale di Trento, in via Roma 55, sarà presentato "il Rabbi molesto". Dialogherà con l'autore il giornalista Paolo Ghezzi.