"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Trento

#FuturaTrentoè…una storia che ha bisogno di un buon primo capitolo

FT bene comune positivo

 

Questa è la traccia dell'intervento di Federico Zappini alla presentazione del progetto FuturaTrento (dal blog di Federico https://pontidivista.wordpress.com/)

 

(1 luglio 2015) C’era un volta… Le favole iniziano sempre così. E’ una consuetudine comunemente rispettata. In questo caso specifico non ci riferiamo ad una favola in senso stretto, anche se – a voler essere ottimisti – si potrebbe pensare di renderla tale, almeno pro futuro. Partiamo dall’origine allora…

Il progetto FuturaTrento nasce da un fortunato incastro di circostanze.

La più generale è collegata strettamente ad una mutazione di contesto che sta segnando il mondo intero, e di conseguenza anche l’Italia. Tutto ciò che raggruppiamo sotto i termine smart city e sharing economy è oggi il paradigma culturale, sociale e economico più efficace e anche, non dobbiamo nascondercelo, più accattivante e di moda per poter immaginare un cambiamento in termini migliorativi delle città che abitiamo, dei nostri stili di vita e addirittura dell’infrastruttura democratica nel suo complesso. L’emersione e l’espansione di un approccio diverso al vivere urbano ha convinto Anci a dedicare un bando (Meet Young Cities) per l’attivazione di buone pratiche sui territori. Il Comune di Trento ha saputo interpretare al meglio le richieste in esso contentute accedendo quindi al finanziamento del proprio progetto intitolato “I giovani si prendono cura degli spazi urbani. Il bello ci salverà.”.

Impact Hub ha una nuova casa a Trento.
Il nuovo spazio

Una casa grande, spaziosa, adatta a chi cerca uno spazio in cui lavorare e condividere le sue idee. Uno spazio perfetto per incontri, eventi, workshop e serate e per costruire una rete di professionisti ancora più ampia e vivace.

Sarebbe un grande piacere poterti avere con noi per festeggiare questo importante momento, giovedì 7 maggio alle 18.30 nel nuovo spazio Impact Hub a Trento in via Roberto da Sanseverino 95

 

 

Una sala intitolata a Franco Dalvit e Roberto Mattedi
Un momento della cerimonia

(21 dicembre 2014) Questa mattina al centro civico di Spini di Gardolo (a nord di Trento) è stata intitolata la sala civica a due persone che molto hanno dato alla loro comunità, Franco Dalvit e Roberto Mattedi, insieme fondatori dell'associazione “Amizi del pont dei vodi”.

Non conoscevo Roberto Mattedi, ma ricordo come Franco si curava della relazione con un'associazione che esprimeva l'amore per quella borgata un tempo agricola, così ai margini della vita urbana quand'anche esprimesse il più rilevante insediamento industriale della città.

Franco era parte integrante di quel collettivo politico che diede vita a DP del Trentino e successivamente a Solidarietà. Quando nei primi anni '90 iniziammo a scomporre e ricomporre la sinistra trentina, per Franco era il suo pane, lui tanto rigoroso nei valori quanto aperto al dialogo con gli altri. Gli veniva naturale perché Franco era così, nella sua vita familiare come nel suo lavoro. Aveva la percezione piena di quella stagione che insieme stavamo costruendo e lo riempiva di orgoglio il vedere come piano piano quei nostri valori diventassero governo del reale, in Trentino come nella sua comunità.

Poco prima di andarsene, quasi a consolarmi, Franco mi disse di quanto fosse soddisfatto della sua vita, della sua famiglia come del suo impegno sociale e politico. Non dimenticherò mai quell'ultima nostra conversazione sul terrazzino di casa, con un bicchiere del suo vino, a Spini di Gardolo.

Non amo le cerimonie e la retorica che spesso le accompagna, ma nel ricordo di una comunità ci sta il riconoscimento di un impegno e di una vita spesi per il bene comune.

L’altra metà della piazza
Barcellona

 

di Federico Zappini

(15 novembre 2014) Oggi sarà inaugurata la “nuova” Piazza Dante e – al netto delle lungaggini e dell’impossibilità di un giudizio definitivo prima di viverla davvero – si tratta di una buona notizia. Sono passati diversi anni da quando partecipai (con molti altri) alla serata di presentazione del progetto comunale, portando la richiesta - forse brusca nella forma, ma certamente appassionata e sincera – che si tenesse in considerazione oltre alla dimensione architettonica e spaziale anche quella sociale. L’altra metà della piazza. Certo la riqualificazione dei vialetti, la bonifica del lago, lo sfoltimento delle piante, la destinazione a gelateria della bellissima Palazzina Liberty; ma come non interrogarsi sull’efficacia di tali interventi se poco più in là – appena oltre i limiti temporanei del cantiere - incrociamo fenomeni di marginalità grave sempre più marcati, percepiti e spesso mal sopportati.

La città s'interroga per diventare città
Città invisibili

Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone
Italo Calvino, Le città invisibili

di Federico Zappini (www.pontidivista.wordpress.com)  

E’ bene sottolineare una cosa. Stazione Futuro e Udu sono riusciti con il loro “Laboratorio cittadino” in una piccola/grande impresa: hanno portato a confrontarsi sul tema della città e delle sue prospettive future gli attori politici, sociali e culturali presenti sul territori. Certo mancava qualcuno ma per la prima volta – almeno che io ricordi – il tema della gestione dello spazio urbano di Trento è passato attraverso l’attivazione comune delle sue diverse anime e non dentro la classica separazione fatta di contesti d’interesse o competenza totalmente slegati tra loro. Il vigile urbano ha dialogato con lo studente, il barista con il sociologo e il promotore culturale, l’urbanista con il rappresentante dell’amministrazione comunale. Un primo passo importante verso la definizione di quegli Stati generali della città da molti invocati. Certamente uno stimolo concreto per farsi carico delle scelte che riguardano la riqualificazione urbana (e non solo) del capoluogo trentino.

Congresso condotta di Trento di Sow Food
il butiro del primiero, presidio slow food

Caro Amico Slow Food, è convocato per giovedì 20 marzo ore 19.45 presso il nuovo Bicigrill di Via Lidorno (vicino allo svincolo autostradale Trento Sud) il Congresso della Condotta di Trento.

Sarà un congresso speciale, con il rinnovo del Comitato di Condotta, che resterà in carica per i prossimi 4 anni e in vista del Congresso Nazionale Slow Food di maggio, quando i delegati presenti potranno infatti votare per uno dei due programmi del Nazionale, che avremo il piacere di presentarvi brevemente giovedì.

 

Le città invisibili
Clinker Motel

Lettura spettacolo a cura di Michela Embriaco, Multiversoteatro

Nell'ambito della mostra fotografica di Pierluigi Faggion "Clinker Motel. Ex Italcementi, Trento 2005 - 2013) allestita presso le Gallerie di Piedicastello in collaborazione con il Museo storico del Trentino, una interessante serata dedicata all'umanità degli "invisibili".