Pace e diritti umani

mercoledì, 14 dicembre 2016 ore 18:00

Fatti, opinioni, invenzioni
Arancia blu
Unimondo.org festeggia i 18 anni! E vi invita all'incontro pubblico

FATTI, OPINIONI, INVENZIONI.
Comunicazione o creazione della realtà: il tema migrazioni

che si svolgerà Mercoledì 14 dicembre alle ore 18.00 a Trento, in via Vannetti 8, Sala don Guetti.

Sappiamo quanto la comunicazione possa favorire la corretta comprensione dei fatti, oppure possa distorcerli o addirittura inventarli. Ci concentreremo sulla scottante questione dell’immigrazione. Interverranno tre esperti di questo argomento con varie inchieste realizzate sul campo: Luciano Scalettari (vicecaporedattore di Famiglia Cristiana; segue le notizie dell’Africa come inviato speciale e i temi dell’emigrazione), Cristina Giudici (giornalista de Il Foglio e dal 2007 nel team di attualità di Grazia. Scrive anche per Linkiesta) e Giacomo Zandonini (giornalista e video reporter free lance). Modera Fabio Pipinato (presidente IPSIA del Trentino ed già direttore di Unimondo). Seguirà un momento conviviale insieme ad amici collaboratori e autorità che in questi anni sono stati vicini al progetto di Unimondo.

Trento, Via Vennetti 8 (Sala don Guetti)

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martedì, 6 dicembre 2016 ore 18:30

Il Trentino accoglie. Una fiaccolata
Lampedusa

Di fronte al dramma dei profughi, che rappresenta la più grave emergenza umanitaria dagli anni della seconda guerra mondiale, anche le comunità del Trentino sono chiamate a dare una risposta di solidarietà e di accoglienza.

Le popolazioni di questa terra hanno sperimentato sulla propria pelle la condizione di profugo e migrante, le sue durezze e le sue speranze. 

Non possiamo rimanere insensibili di fronte alla disperata domanda di aiuto che ci viene rivolta da tante persone in fuga dagli insanguinati paesi del Medio Oriente e dell’Africa e che approdano alle nostre coste dopo viaggi pericolosi nel corso dei quali tanti dei loro familiari e amici hanno perso la vita.

Trento, Piazza Duomo

L'appello

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sabato, 12 novembre 2016 ore 20:30

Lamponi di pace
Presentazione Lamponi di Pace

Al "Festival Tutti nello stesso piatto", il 12 novembre a Trento, si racconta la storia della cooperativa agricola bosniaca "Insieme" con il documentario DERT e il dibattito con i protagonisti

Il Festival Tutti nello stesso piatto organizzato da Mandacarù Onlus e Altromercato è un’occasione di incontro con il cinema e la cultura di Europa, Africa, Asia e America Latina, attraverso i temi del cibo, della biodiversità, della sovranità alimentare, dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. "Orizzonti latini", "La salute nel piatto", "Cibo e diritti umani" e "Le culture del cibo" sono i focus dell'edizione 2016 e nella quale il 12 novembre si parlerà di Bosnia Erzegovina.

Presso il Teatro Sanbàpolis di Trento alle 20.30 si terrà infatti la proiezione del documentario di Stefano e Mario Martone "DERT" (ITA, 2016, 62'), che racconta la storia della cooperativa agricola bosniaca “Insieme” e dell’amicizia che l’ha resa possibile: quella tra i due fondatori – Rada Zarkovic e Skender Hot, rispettivamente presidente e direttore - il fotoreporter italiano Mario Boccia e la grande rete di amicizia solidale che si è costituita tra Bosnia Erzegovina e Italia fin dalla nascita della cooperativa. A seguito della proiezione i protagonisti dialogheranno con Nicole Corritore di OBC Transeuropa.

 

Trento, Sanbapolis, quartiere san Bartolomeo

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sabato, 29 ottobre 2016 ore 09:30

In ricordo di Enrico Levati, un pacifista radicale.
Enrico Levati

Sabato 29 ottobre ore 9,30 - Castello di Albiano

 

Programma

Ore 9.30 Ivrea solidale. I conflitti di ieri e di oggi: l’esperienza del territorio

Negli anni ’90 un nuovo conflitto, quello balcanico, scosse in profondità l’Europa e il nostro paese. Accanto all’impegno di Enrico Levati un intero territorio si mobilitò per sostenere le vittime e per superare le distruzioni e gli odi prodotti dalla guerra.

 

Saluto di Carlo della Pepa, sindaco di Ivrea

Ore 9.45 Testimonianze

Michele Nardelli, il conflitto balcanico; Nino Maruelli, come cambia la raccolta degli aiuti; Studenti Gramsci, gemellaggio Liceo Gramsci; Vahid Junuzovic, da Mostar ad Ivrea; Armando Michelizza, l’esperienza dell’accoglienza di Ivrea; Paolo Cossavella, Canestri senza rete; Rosanna Barzan, Salvatore Rao, le esperienze di solidarietà con la Palestina; Stefania Casazza, Terra Madre nell’Eporediese.

Le testimonianze saranno accompagnate da letture di Simonetta Valen tratte da “La guerra in casa” di Luca Rastello e “Maschere per un massacro” di Paolo Rumiz.

Sarà presentata una raccolta degli articoli della Sentinella, del Risveglio Popolare e di Varieventuali.

Ore 13.00: pausa pranzo

Castello di Albiano, Ivrea

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Come si affossa la Costituzione Italiana...
Hiroshima, ciò che rimane

L'Italia vota contro l'avvio delle trattative per l'eliminazione delle armi nucleari. L'articolo 11 della Costituzione, il ripudio della guerra, ancora calpestato. Ecco l'elenco dei 38 paesi che hanno votato no.

(1 novembre 2016) Il 27 ottobre scorso nella prima commissione dell’assemblea delle Nazioni Unite è stata votata la risoluzione L41 che chiede che nel 2017 siano avviate trattative per arrivare ad un divieto delle armi nucleari con l’obiettivo della loro totale eliminazione, prevista fin dal 1970 dall’articolo VI del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (NPT), approvato dalla quasi totalità dei paesi della Terra, compresi quelli che possiedono armi nucleari.

La risoluzione è stata approvata con 123 voti a favore, 38 voti contrari e 16 astensioni.  Quello che segue è l'elenco dei paesi che hanno votato no: Albania, Andorra, Australia. Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Rep. Ceca, Rep. Corea, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Micronesia, Monaco, Montenegro, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Turchia. Si sono astenuti: Armenia, Bielorussia, Cina, Finlandia, Guyana, India, Kirgyzistan, Mali, Marocco, Nicaragua, Olanda, Pakistan, Sudan, Svizzera, Uzbekistan, Vanuatu.

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venerdì, 21 ottobre 2016 ore 15:00

Il XII MiTING di Tulime ad Alcamo
Il logo del MiTing

Dal 21 al 23 Ottobre Tulime Onlus invita tutti al Centro Vivilbosco nella Riserva Naturale Bosco d’Alcamo, in provincia di Trapani, per l’XII MITIng Nazionale. Si chiama MiTING non per un errore di battitura: in kiswahili la parola “MITI” significa “alberi” e, dato che Tulime ha iniziato la sua attività coltivando alberi nei villaggi della Tanzania, l’assonanza con la parola Meeting è venuta naturale.

Incontri e confronti, dialoghi e dibattiti, interventi ed approfondimenti, ma anche momenti conviviali di riposo e divertimento per conoscere i risultati di un anno di lavoro e per capire in che modo Tulime interpreta il proprio ruolo nel mondo della cooperazione internazionale.

Il XII MITIng di Tulime propone una riflessione su quali siano i reali bisogni che muovono noi “cooperanti” verso gli altri, quali invece quelli altrui, indagando la relazione e la correlazione, come unici strumenti per valutare se è possibile soddisfare reciprocamente questi bisogni, sempre più planetari e condivisi, che ci muovono e caratterizzano.

 

Alcamo (TP), Riserva naturale Bosco d'Alcamo, Centro Educazione alla Terra

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Fabrizio era così...
Padre Fabrizio nel 1993, con Giovanni Bianchi, al ritorno da Mir Sada

Nei giorni scorsi se ne è andato Fabrizio. Padre Fabrizio Forti, nel suo impegno di uomo attento alle cose del suo tempo e di religioso vicino alla sofferenza degli ultimi, ha percorso il suo itinerario di vita lungo i crinali più impervi dell'esistenza umana. Fra questi, la tragedia della guerra che negli anni '90 sconvolse il cuore dell'Europa. Come ci ricorda Gigio Calzà nel suo saluto a Fabrizio, lo fece con l'intelligenza di chi sa fin dove ci si può spingere nel testimoniare la pace e con la ritrosia di chi non va cercando celebrità perché sa che, in fondo, non ne vale la pena. Con Fabrizio non avevo una particolare frequentazione, ma ogni volta che ci si incontrava scattava fra noi un abbraccio vero. Per questo e per tutto il resto, grazie Fabrizio. (m.n.)

di Luigi (Gigio) Calzà

Vorrei ricordare padre Fabrizio, infaticabile costruttore di pace.

Nel dicembre 1992, nel pieno della guerra nella ex Jugoslavia, partecipò alla Marcia della pace a Sarajevo organizzata dall'associazione “Beati i Costruttori di Pace” assieme a cinquecento pacifisti italiani di cui una quindicina dal Trentino. Fabrizio era uno di loro e con la sua serenità e determinazione riusciva a tenere alta la fiducia nella riuscita di quella che tutti consideravano una pazzia: entrare nella città di Sarajevo assediata per dare un segnale di speranza ai suoi abitanti ed uno scossone all'indifferenza dell'Europa.

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sabato, 1 ottobre 2016 ore 14:00

Scenari di guerra - Spiragli di pace
il manifesto dell'iniziativa

Sull’altra sponda del Mediterraneo, una guerra di tipo nuovo, senza fronti né confini, ha già causato migliaia di morti e di profughi. Dentro tale contesto, il conflitto israelo-palestinese rappresenta una delle più emblematiche questioni irrisolte e uno dei focolai di contrapposizione. Israeliani e palestinesi appaiono bloccati in un meccanismo di odio e violenza che non aiuta a metabolizzare il passato né a ipotizzare un futuro. A questo scenario drammatico si oppongono alcune persone e movimenti che coraggiosamente promuovono il dialogo con il “nemico”. 

E' in questo quadro che l'Associazione "Pace per Gerusalemme" ha promosso in Trentino una serie di eventi nel tentativo di riflettere e dare voce alle componenti che nel conflitto cercano il dialogo e la pace. Nell'allegato potete trovare il programma completo. Qui di seguito quello del convegno del 1 ottobre, "Scenari di guerra. Spiragli di pace"

 

Trento, Università degli Studi, via Verdi 26

Il programma degli eventi

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mercoledì, 31 agosto 2016

«Nella terza guerra mondiale a pezzetti»
Cambiamenti climatici

Il 31 agosto 2016, in località Idroland a Baitoni di Bondone, si svolge la festa "Tesseramento e LiberEtà" dello SPI CGIL 2016.

Nell'ambito della festa, alle ore 14.30 è prevista una conversazione sui temi dell'attualità globale - guerra e terrorismo, profughi e accoglienza - cui partecipano Michele Nardelli, Vincenzo Passerini e Paul Renner, intervistati dal giornalista Francesco Marcovecchio.

Baitoni di Bondone (TN), località Idroland (Lago d'Idro)

In Bosnia, 25 anni dopo
Il momento dell'abbattimento del vecchio ponte di Mostar

L'associazione Terra Libera, il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani e il Comune di Lavis promuovono una mostra fotografica e un incontro sulla Bosnia Erzegovina a venticinque anni dalla guerra che ha sconvolto il cuore rimosso dell'Europa.

La mostra verrà inaugurata il 25 agosto 2016, alle ore 21.00 al Parco Urbano di Lavis con un momento di incontro nel quale intervengono Michele Nardelli, ricercatore sulle tematiche della pace e dei diritti umani, Massimiliano Pilati, presidente del Forum trentino per la Pace

Lavis, Bar Parco Urbano

La locandina dell'incontro

Una distruttività trascendente. Desiderio e paura
Distruttività-trascendente


di Ugo Morelli

(18 luglio 2016) La guerra cambia quando chi uccide non lo fa più per salvare se stesso. Diventa allora una finalità trascendente basata sulla distruttività come fine ultimo. Forse non si può più neppure chiamarla guerra, se non risponde a nessuno dei criteri con cui nel tempo è stato identificato quel fenomeno.

Si tratta con ogni probabilità di una "distruttività trascendente ", e a renderla tale concorrono molti fattori, il primo dei quali sembra essere, con molte probabilità, la simultaneità pervasiva e quasi metafisica della rete, con la sua incondizionata liberazione del desiderio fine a se stesso, con la spettacolarizzazione virale e la neutralizzazione del tempo e dello spazio.

La dimensione trascendente di quella distruttività è peraltro paradossale nel momento in cui l'efficacia e il riconoscimento della sua azione e soprattutto dei suoi protagonisti si situa nella reputazione immanente che genera. Fare un gesto per un cielo deserto di dèi con un occhio alla celebrità nel mondo terreno, trasformando quest’ultimo in un deserto di relazioni, sembra questa la finalità perseguita dal terrorismo suicida.

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I buoni siamo noi
La copertina del libro
Luca Rastello
 
I buoni
 
Chiarelettere, 2014

 

Il nuovo libro di Luca Rastello. Un romanzo, ma anche una denuncia sull'insostenibilità e sull'ipocrisia del mondo no profit. Una dura critica alla bontà che genera potere, seguito da molte polemiche per i nomi che lascia intendere. Una recensione.

 

di Mauro Cereghini

(maggio 2014) Avrei voluto scrivere de "I buoni", l'ultimo libro di Luca Rastello, come di un romanzo. E dire della sua capacità di catturarti, di avvolgerti nella lettura pur prendendoti a schiaffi quasi ad ogni pagina. Dalle fogne di Bucarest alle fabbriche abbandonate delle nostre periferie urbane, ti getta addosso il fango di un'umanità scartata. La fatica di tante anime fragili, dello psicologo in bilico sulla sua identità sessuale, della ragazza madre dagli occhi sempre tristi, dei bambini rumeni malati di aids. Eppure persone vive, sguardi veri.

E poi parlare del racconto di chi li aiuta, del lato oscuro dei buoni per professione, dei volontari e degli operatori sociali. Anche loro ritratti nella nuda concretezza, fatta di quotidiani compromessi più che di nobiltà e princìpi. Un'immagine lontana dalle riviste patinate, con le rubriche fisse sul sociale-equo-solidale che fa tanto chic. E libera dalle retoriche politicamente corrette delle "operazioni bontà" e delle "partite del cuore", versioni televisive della carità più pelosa. Quella che lava con qualche avanzo di portafoglio le cattive coscienze, permettendo loro di continuare a farsi i fatti propri.

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venerdì, 3 giugno 2016 ore 15:00

Come Botero può sconfiggere Pablo Escobar
Colombia

Nell'ambito del Festival dell'Economia...

Pacificazione della Colombia e trasformazione urbana a Medellin: la città simbolo del narcotraffico ha saputo rinnovarsi comprendendo che la violenza si combatte contrastando le ingiustizie sociali e costruendo opportunità di vita dignitosa per tutti, con servizi, diritti e crescita del capitale umano.

A cura del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, di ACCRI Ong e della Scuola di Studi Internazionali dell'Università di Trento

Coordina Mauro Cereghini
Intervengono Jairo Agudelo TabordaMario Enrique Vargas Sáenz

Trento, Centro Formazione Solidaroetà Internazionale

sabato, 28 maggio 2016 ore 10:00

Passi. I confini, le montagne, le guerre del Novecento
Il forte di Cadine, inizi Novecento

Sabato 28 maggio 2016 il Forum trentino per la pace e i diritti umani, UISP, Centro Astalli, ATAS onlus e Fondazione Museo Storico del Trentino, nell'ambito del progetto UISP "Passi: montagne da attraversare", vi invitano a una passeggiata di condivisione e racconti sul tema dei conflitti e dei confini, dalle montagne trentine alle storie di terre lontane.

La partenza è prevista alle 9.30 per quelli che intendono arrivare a Cadine con i mezzi pubblici (ritrovo presso la statua di Dante in Piazza Dante). Per quelli che preferiscono i mezzi propri, ci si trova direttamente a Cadine al Parcheggio "Fer de Caval" alle ore 10.00.
La giornata prevede: giro del Sorasass in mattinata, pranzo al sacco e visita guidata al Forte di Cadine nel primo pomeriggio.
Accompagna e interviene: Michele Nardelli.

Cadine (Trento), Parcheggio fer de caval e Forte austroungarico

La brochure dell\'iniziativa

lunedì, 16 maggio 2016 ore 17:00

Mediterraneo: fra pace, diritti e dialogo. Incontro con Abdel Fattah Mourou
La locandina

Abdel Fattah Mourou, vicepresidente del Parlamento tunisino dialogherà con il sociologo Adel Jabbar, con l’on. Lorenzo Dellai e con Massimiliano Pilati. L'appuntamento è lunedì 16 maggio, alle 17.00 a Palazzo Trentini (Sala Aurora).

Pochi anni fa Egitto, Libia, Syria e Tunisia sono stati attraversati dalla voglia di libertà dei loro popoli. Abbiamo sostenuto e sperato in queste primavere arabe ma abbiamo anche assistito con sgomento al loro declino violento fino all’attuale orrore quotidiano che si vive soprattutto in Syria.

La Tunisia, nonostante le mille difficoltà e i pericoli del terrorismo che la attraversano, ha avuto fortunatamente un percorso diverso. Il popolo tunisino ha cercato di prendere nelle proprie mani l’esercizio della democrazia.

 

Trento, Palazzo Trentini, Via Manci 27

La locandina dell\'evento

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