Europa e Mediterraneo

Rompere lo schema fra poteri forti e populismi
Visionari europei

«Tempi interessanti» (65)

... Tanto per non dar adito ad equivoci, al ballottaggio non avrei avuto esitazioni a votare Macron. Se l'Inno alla gioia viene suonato prima della Marsigliese non lo leggo come un fatto solo simbolico, ancor meno se penso alla “grandeur” che segna la storia e la cultura politica di questo paese. Penso inoltre che Macron abbia avuto il merito di fare dell'Europa un tema cruciale della sua proposta politica senza infingimenti, avendo il coraggio di andare contro corrente, a differenza di chi le bandiere europee le ritira per esibire quelle italiane, come ci ha ricordato ieri nel suo commento il direttore di “la Repubblica” Mario Calabresi. Ciò detto, credo che il voto in Francia ci possa fornire alcuni spunti importanti di riflessione, ben oltre l'euforia di queste ore...

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lunedì, 8 maggio 2017 ore 17:30

Nonviolenza adesso
Hebron
Incontro con il portavoce del movimento nonviolento di Hebron in colloquio con Moni Ovadia e Alberto Capannini
 
Lunedì 8 maggio alle ore 17.30 presso la sala grande del polo delle scienze umane e sociali di FBK in via Santa Croce 77 vi sarà un incontro con il portavoce del Movimento nonviolento palestinese a sud di Hebron in Palestina Hafez Huraini che dialogherà con Moni Ovadia e Alberto Capannini. L'iniziativa è promossa dall'associazione Pace per Gerusalemme.
 
Siete tutti invitati.

Trento, Sala grande FBK, via Santa Croce 77

La locandina dell'incontro

Referendum, la Turchia esce spaccata dalle urne
David Stephens/flickr

Il presidente turco Erdoan ha vinto il "suo" referendum con stretto margine, ma tra accuse di brogli e tensione il paese esce spaccato dall'esito del voto. Il quadro del corrispondente di Osservatorio Balcani Caucaso - Transeuropa (www.balcanicaucaso.org)

 

di Dimitri Bettoni

Una vittoria sul filo di lana per i sostenitori del Sì, che con il 51,7% dei voti superano il No fermo a 48,6%, con uno scarto di circa 1,3 milioni. Numeri che hanno gettato nel caos il paese, non tanto per il margine risicato con cui si stravolge l'architettura dello stato, quanto per il clamore dettato dallo svolgimento delle votazioni e l'accusa di un risultato falsato.

In ballo ci sono almeno un milione e mezzo di voti, forse due e mezzo, che le opposizioni sostengono siano stati illegalmente validati dal Consiglio elettorale supremo (in turco Yüksek Seçim Kurulu, YSK). Non annullati, come vorrebbe invece esplicitamente l'articolo 98 della legge in materia di elezioni, che considera nulli i voti le cui buste siano compromesse o prive del sigillo necessario.

Circolano online anche video di uomini che nei seggi timbrano con il sì i fogli di voti, uno dopo l'altro, apertamente, davanti alle riprese di telefonini e nonostante l'avviso di chi li sta riprendendo: “State commettendo un crimine”. E poi elettori che escono dalla cabina con i presidenti di seggio per imbucare voti multipli, arresti all'ingresso dei seggi, osservatori allontanati durante l'inizio dei conteggi.

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L'Europa oltre gli stati nazionali
Europa sfinita

«Tempi interessanti» (63)

... E' sufficiente leggere gli appelli a sostegno di questa o quella manifestazione per rendersene conto. Quasi tutti a immaginare che l'Europa dovrebbe essere qualcosa che ti assomiglia piuttosto che un modo diverso di pensare e di pensarsi, oltre i paradigmi (e i deliri) degli stati nazionali che hanno fatto del Novecento un immenso campo di battaglia senza ancora aver capito che quelle simbologie e quei confini rappresentavano il brodo di coltura dello “spazio vitale”, dell'“über alles”, del “non nel mio giardino”, del “prima noi”...

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lunedì, 3 aprile 2017 ore 19:00

Palestina - Israele. 70 anni di guerra
Il muro a Betlemme
A settant’anni dalla Risoluzione Onu che ha sancito la nascita dello Stato di Israele, il conflitto continua. Quali sono i nodi che lo perpetuano? Quanto il bagaglio culturale dei due popoli - storia, memoria, religioni - sono di ostacolo al dialogo? È possibile un futuro di pace? È ancora immaginabile l’opzione dei due stati?
 
Wasim Dahmash e Jeremy Milgrom saranno a Rovereto il 3 e il 4 aprile 2017. L'intellettuale palestinese e il rabbino israeliano parleranno del conflitto che da settant'anni anni coinvolge i due popoli.

Rovereto. Lunedì 3 aprile, ore 19.00, Rotary Club,  Via Carducci 23. Martedì 4 aprile, ore 20.15, Auditorium Istituto don Milani, Via Balista.
Associazione onlus "Pace per Gerusalemme - Il Trentino e la Palestina"

Rovereto, Rotary Club, Via Carducci 23

La locandina degli incontri

giovedì, 26 gennaio 2017 ore 14:20

Balcani, quale elaborazione del conflitto?
Sarajevo, cimitero

Nell'ambito del percorso formativo per un viaggio di studio in Bosnia Erzegovina degli studenti delle quarte classi, Michele Nardelli svolgerà una lezione sul contesto balcanico a vent'anni dalla fine della guerra dei dieci anni.

Mezzolombardo, Istituto Martini

Centri e periferie
La copertina della Rivista

E' uscito in questi giorni il n.113 di “Protagonisti”, la rivista storica dell'Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Questo numero monografico è dedicato al rapporto fra centri e periferie.

Come potete vedere nel sommario che segue, si tratta di un numero della rivista particolarmente ricco di spunti di riflessione attorno alla grande questione del futuro delle autonomie e della Regione Dolomitica. Fra i contributi anche una mia riflessione sulla questione “Interdipendenza e autogoverno” che verrà proposta nei prossimi giorni su questo blog.

 

 

 

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I nostri talebani
Mostar, l'abbattimento del Vecchio

Nei giorni scorsi se ne andato l'amico Predrag Matvejevic. Dopo le parole scritte in suo ricordo, volevo omaggiarne la scomparsa con la pubblicazione del piccolo saggio che nel 2005 costò a Predrag la condanna da parte del Tribunale di Zagabria a cinque mesi di carcere. Un diario fra luoghi cari che in questi anni ho imparato a conoscere e ad amare. (m.n.)

di Predrag Matvejevic

Con una comitiva delle rete televisiva franco-tedesca "Arte", che ha realizzato una trasmissione dedicata ai Balcani, sono arrivato recentemente a Mostar. Due settimane dopo ho raggiunto Sarajevo, dove il "Centar André Malraux", francese, ha organizzato un incontro di scrittori europei. Noi, nati in quel paese, possiamo fare ben poco da soli: ci siamo accapigliati, inimicati, divisi, riducendoci alla miseria. Nel mio diario le impressioni riportate nei due viaggi si intrecciano e si accavallano.

La prima volta sono arrivato dall'Italia via mare, col traghetto Ancona-Spalato, proseguendo lungo la valle del fiume Neretva fino a Mostar. La seconda volta sono arrivato a Sarajevo passando per Vienna. E da Sarajevo, in compagnia di un centinaio fra scrittori e giornalisti, mi sono avviato verso la mia città natale - Mostar. Abbiamo viaggiato in un treno che, dopo l'ultima guerra, fa raramente la spola su quella linea ferroviaria. Una volta i vagoni, passeggeri e merci, passavano ogni giorno, e più volte al giorno.

Da studente, lavorai alla costruzione del tratto di strada ferrata fra Konjic e Jablanica con le brigate giovanili. Si chiamavano "azioni di lavoro volontario". Il nostro accampamento si trovava nei pressi di Ostrozac. Si andava al lavoro prima che il sole riscaldasse fino all'arsura la terra e l'aria; dopo mezzogiorno facevamo il bagno nei rami del fiume Neretva. Ricordo gli strani, fiabeschi colori dell'alba, il biancore della pietra che emergeva dalla notte, i cespugli bagnati di rugiada, le limpide acque del fiume, i suoi vortici, le sue sponde, le rocce carsiche dell'Erzegovina. A incoraggiarci era il sole che si levava, la luce si spandeva. "Costruiremo il nostro paese più bello di prima", dicevamo. Era il nostro sogno. Molti di noi credevano nella propria fantasia. Io compreso. Invidiavo i miei compagni più forti che erano in grado di lavorare di più e di fare meglio: quella ferrovia collegava la Bosnia all'Erzegovina, univa la Jugoslavia.

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giovedì, 19 gennaio 2017 ore 17:30

Palestina oggi
Quando si viveva di pesca in Palestina

Conversazione con Safa Dhaher sull’attualità del conflitto israelo- palestinese

L’Associazione Pace per Gerusalemme Onlus, in collaborazione con il Forum trentino per la Pace e i diritti umani, organizza giovedì 19 gennaio 2017 (ore 17.30) una discussione sui recenti sviluppi del conflitto israelo-palestinese.

L’incontro, aperto alla cittadinanza, rappresenta un momento di confronto e di aggiornamento sulla situazione, approfittando della presenza e della competenza di chi vive nei territori palestinesi e si occupa di ricerca sociale e diritti umani.

Trento, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, Vicolo S. Marco 1

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L’Europa è un’avventura
Zygmunt Bauman
 
L'Europa è un'avventura

Laterza
 

Sebbene le storie sulla sua nascita divergano, in tutte l’Europa è il luogo di una civiltà trasgressiva, di un modo di vita allergico alle frontiere, di una cultura intrinsecamente espansiva. Oggi però l’Europa sembra aver perso la sicurezza in se stessa.

 

«Quando la principessa Europa fu rapita da Zeus trasformatosi in toro, suo padre Agenore, re di Tiro in Fenicia (la Siria di oggi), mandò i suoi tre figli maschi alla ricerca della sorella perduta: uno di essi, Cadmo, fece vela verso Rodi, sbarcò in Tracia e vagò per le terre che in seguito avrebbero preso il nome della sia sventurata sorella. Giunto a Delfi, chiese all'oracolo dove si trovasse Europa. Su quel punto la Pizia, fedele alle sue abitudini, si mostrò evasiva, ma fece il favore di regalare a Cadmo un consiglio pratico: "Non la troverai. Prendi invece una vacca: la seguirai pungolandola, ma non lasciarla mai riposare. Nel punto in cui cadrà a terra sfinita, costruisci una città". Ecco la storia dell'origine mitica di Tebe. ... "Cercare l'Europa - così Denis de Rougemont commenta la lezione di Cadmo - significa crearla! L'Europa esiste attraverso la sua ricerca dell'infinito, ed è questo che io chiamo avventura"».

Fra diritto e realtà. La risoluzione ONU di condanna degli insediamenti e la necessità di percorrere strade diverse
L'antica Lifta, nei pressi di Gerusalemme

«Tempi interessanti» (59)

... Per la prima volta dopo decenni gli Stati Uniti non pongono il veto su una risoluzione di condanna verso Israele, nonostante le forti pressioni con le quali il primo ministro Netanyahu ha cercato in ogni modo di impedire che la risoluzione venisse posta al voto. Le cronache ne hanno ampiamente parlato.

Tutto bene, dunque? Sì e no. Che il massimo organismo dell'ONU condanni finalmente una pratica illegale che prosegue da anni rappresenta certamente un fatto positivo. Risoluzioni come quella approvata venerdì scorso costituiscono fonte del diritto internazionale e non si cancellano così facilmente. Ma purtroppo la questione palestinese è costellata da risoluzioni rimaste sulla carta e si accompagna all'impotenza delle Nazioni Unite di fronte al prevalere della forza e del fatto compiuto. E quando il diritto e la realtà non s'incontrano, la politica rischia di morire...

Il testo della risoluzione 2334

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lunedì, 12 dicembre 2016 ore 21:30

Balcani. La guerra dei dieci anni
La moschea di Peja-Pec bruciata durante la guerra

"Il caso Kosovo"

Conferenza promossa dal circolo ARCI "Radio Aut" di Pavia (ore 21.30 Via di Porta Salara 18) nell'ambito di un ciclo di incontri rivolto ai soci, alla comunità pavese e agli studenti dell'Università di Pavia per avere una visione più limpida degli avvenimenti che scossero i Balcani negli anni '90. Interviene Michele Nardelli (Osservatorio Balcani Caucaso - Transeuropa)

Pavia, via Porta Salara 18

La locandina dell'evento

lunedì, 28 novembre 2016 ore 20:30

Trentino e Balcani. Legami e ponti tra ieri e oggi
Prijedor (Bosnia Erzegovina), elaborazione del conflitto

Nell'ambito della settimana "Balcani... un'altra storia" (28 novembre - 3 dicembre 2016) si svolgerà l'incontro "Trentino e Balcani. Legami e ponti tra ieri e oggi", con la partecipazione di Marzia Bona (Osservatorio Balcani Caucaso - Transeuropa) e di Michele Nardelli. Moderatore sarà Davide Sighele, giornalista (OBC-T).

La settimana è organizzata dall'Associazione Trentino con i Balcani insieme a Forum Trentino per la pace e i diritti umani,Osservatorio Balcani e Caucaso - Transeuropa, Viaggiare i Balcani, Forum ALB Trentino, Associazione Progetto Prijedor, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, Oratorio S. Antonio, Operazione Colomba.

Potete trovare tutto il programma della settimana su https://balcanialtrastoria.wordpress.com/

Trento, Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, vicolo San Marco 1

martedì, 29 novembre 2016 ore 17:45

Oltre il muro. Presentazione del libro
Gerusalemme

Storie da Israele e Palestina

Progetto di scambi culturali tra giovani che vivono in Palestina, in Israele, in Trentino


Nella Giornata Onu di solidarietà con il popolio palestinese, in collaborazione con il Forum trentino per la pace e i diritti umani, presentiamo il libro "Oltre il muro: Storie da Israele e Palestina", curato da Erica Mondini e edito dalle Edizioni del Faro. A conclusione, sarà possibile assaggiare l'hummus, piatto simbolo del Vicino Oriente.

Il progetto Oltre il muro ha raccolto più di settanta storie, scritte da giovani israeliani e palestinesi tra i sei e i sedici anni. Gli studenti del Liceo Artistico di Trento e Rovereto le hanno lette e fatte proprie, raffigurandole con varie tecniche espressive. Questi brevi squarci di vita quotidiana raccontano in maniera sofferta, coinvolgente, spesso poetica, la paura la rabbia il dolore, ma anche sogni e aspettative di un futuro migliore. L’auspicio è che i giovani che vivono separati da muri fisici e mentali possano conoscere le sofferenze e le speranze di chi vive dall’altra parte e, forse, fare un primo passo per riconoscere memorie e vissuti diversi, precondizione indispensabile per un superamento del conflitto. Accompagnano queste storie le voci delle istituzioni trentine che hanno collaborato al progetto e che si occupano di cultura e relazioni con il mondo, contribuendo a formare la coscienza collettiva di un territorio.

Trento, Palazzo Trentini, Via Manci (sala Aurora)

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Fughe e approdi
La prima di copertina del libro

In omaggio all'amico Marino Vocci scomparso nei giorni scorsi, vi propongo la recensione del suo libro forse più importante scritta da Mauro Cereghini per "Osservatorio Balcani Caucaso" qualche anno fa.

Una raccolta di scritti e pensieri lungo la frontiera fra Trieste e l'Istria. E lungo una vta di confine, fra impegno politico, attività culturale, vocazione ambientalista e amore per la propria terra. E' "Fughe e approdi" di Marino Vocci

di Mauro Cereghini

“Microcosmi” è il titolo significativo di un libro scritto da Claudio Magris sui suoi viaggi attorno a Trieste, spesso in Istria. E il microcosmo istriano è il vero protagonista anche delle pagine di “Fughe e approdi”, raccolta di testi e pensieri formulati da Marino Vocci negli ultimi quindici anni. Dentro quel microcosmo ci sta la grande storia, con le guerre mondiali, la tragedia dell'esodo, la cortina di ferro, l'esplosione jugoslava, lo spostamento dei confini e la riunificazione europea. Ma ci stanno allo stesso modo i piccoli racconti di vita, le passeggiate lungo le rive di Trieste o sulle montagne del Carso, le serate culturali a parlare di scrittori e poeti di confine. Oppure le incursioni in taverne e osterie, dove “come avviene di frequente nelle terre di confine e dai confini mobili, la cucina ha avuto la capacità di accogliere, adattare, accostare e rielaborare gli influssi provenienti da mondi diversi, quello slavo quello romanzo e quello tedesco”.

Marino Vocci di questo caleidoscopico microcosmo è un osservatore attento e appassionato. Lui stesso coinvolto in prima persona da molti passaggi storici su cui ragiona nel libro. Nato nel 1950 a Caldania, nell'Istria oggi croata, tra i primi ricordi di vita ha l'abbandono della casa e la partenza della sua famiglia per Trieste nel 1954. Non per niente apre così il libro, col racconto della prima fuga. E poi gli anni nel campo profughi di Opicina, la difficile integrazione: “Noi 'istriani sbagliati' eravamo considerati dei nemici e a Trieste dei traditori comunisti filotitini e amici dei s'ciavi e, in Istria, irredentisti fascisti taliani”.

 

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