"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Archivio tempi interessanti

Verso il 6 dicembre
Lentezza

Affinché il Trentino ritorni terra di sperimentazione politica originale non servono le invenzioni dell'ultimo minuto, per quanto brillanti possano essere.

 

Occorre un percorso capace di far tesoro del passato, della capacità che abbiamo avuto di non piegarci allo spaesamento e alla paura ma anche dei limiti di non aver investito a sufficienza su una nuova classe dirigente, e insieme di leggere il nostro presente e i suoi cambiamenti, per cercare di immaginare il Trentino del futuro, fra vocazioni territoriali e sguardo europeo e mediterraneo.

 

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Tempi interessanti (2)
Taranto e la sua industria

L'esito delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti; il tema del lavoro non richiede una ripresa impossibile ma un cambio di prospettiva; il paradosso di un presidente di turno che non vuole andare in Europa con il cappello in mano. Una seconda puntata di "tempi interessanti".

 

Barack Obama saprà far volare un'anatra zoppa?

"Anatra zoppa". Così titolano i network dopo l'esito delle elezioni di medio termine che hanno assegnato ai repubblicani la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento degli Stati Uniti. Che cosa accadrà dopo questo voto? Torneranno i tempi dell'interventismo militare americano nel mondo? Verranno cancellate le pur moderate politiche di welfare introdotte dalla presidenza Obama?

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Tempi interessanti (1)
Banditi

 

Forse sarà “la maledizione di vivere in tempi interessanti” come amava dire Hannah Arendt, ma non trovo parole più efficaci per descrivere quel che avviene intorno a noi. Una guerra mondiale non dichiarata, un ruolo sempre più invasivo della criminalità organizzatala, demolizione sistematica dello stato di diritto e delle istituzioni, l'onda lunga della cultura plebiscitaria, il Partito della Nazione.

 

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Smarrimenti
Una bella foto di Carlo Nardelli

«La maledizione di vivere in tempi interessanti». Terza puntata

 

Vedo in giro un forte smarrimento. E' in primo luogo sociale. Le immagini che ci arrivano dai quartieri di Roma o di Milano ci raccontano che la guerra è già iniziata, anche qui. In forme diverse da quelle che stiamo conoscendo in altre parti del pianeta, ma in fondo poi non più di tanto. Ad esplodere sono i punti di contatto fra inclusione ed esclusione, non solo perché i responsabili di questa situazione sono troppo lontani dal disagio. Quanto piuttosto in ragione del fatto che le culture che hanno vinto, nell'inclusione come nell'esclusione, sono molto simili fra loro. Il modello sociale e culturale che è prevalso alla fine del Novecento è quello basato sul consumo e sul dominio che questo richiede, non sull'egualitarismo.

 

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Né con Firenze, né con Roma
Paul Klee

(25 ottobre 2014) Oggi non sono né a Firenze, né a Roma. Non sono alla "Leopolda" ma nemmeno alla manifestazione della Cgil perché ritengo che gli uni come gli altri – pur nella loro diversità – continuino a rappresentare lo stesso paradigma novecentesco. Che andrebbe superato in virtù della presa d'atto del carattere limitato delle risorse e del fatto che i diritti se non sono universali avvengono alle spese di altri, diventando così privilegi...

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Adriatico, un mare oltre le nazioni
Mario Bellagamba, Il porto di Ancona

 

Si è svolto ad Ancona il 15 ottobre scorso il Forum della Macro regione Adriatico Ionica. Aveva per titolo “Il vento di Adriano: le comunità adriatiche a confronto”. Si è trattato di un evento preparatorio di Expo 2015, l'esposizione mondiale dedicata al tema della nutrizione del pianeta che si svolgerà a Milano l'anno prossimo e nella quale i territori avranno una particolare visibilità. Che ciò avvenga in una prospettiva sovranazionale come le macroregioni europee (Baltica, Danubiana, Adriatico Ionica e Alpina) prefigurano, mi sembra una cosa niente affatto trascurabile. Riporto qui di seguito il mio intervento.

 

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La controriforma delle Comunità di Valle
Autogoverno in Europa

L'accordo raggiunto nella maggioranza di centrosinistra autonomista per la riforma delle Comunità di Valle rappresenta un'evidente forzatura del programma di coalizione. In particolare, con l'eliminazione dell'elezione diretta delle Comunità da parte dei cittadini, ne viene indebolito il ruolo politico svilendo così di significato la riforma istituzionale del 2006.

 

Più Comunità, meno Provincia: era questo il significato della riforma istituzionale che avrebbe dovuto modificare l'assetto di governo della nostra autonomia.

 

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