"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

29/06/2016 -
Il diario di Michele Nardelli
Trento, 28 giugno 2016

Interrogarsi su ciò che ci ha insegnato il Novecento come chiave per comprendere questo nostro tempo carico di tragedie ma anche di inedite opportunità. Quello di martedì sera era il settimo appuntamento del percorso annuale “Fra il non più e il non ancora” promosso dall'associazione “territoriali#europei” nella bella ambientazione dell'ex Convento degli Agostiniani di vicolo San Marco a Trento.

Dedicato all'indagine sul Novecento, il titolo della serata era quanto mai suggestivo “Il secolo che nasce e muore a Sarajevo”. Ad animarlo il poeta e scrittore bosniaco Božidar Stanišić, il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, lo storico Marcello Flores, introdotti e coordinati da Michele Nardelli.

Osservando passato e presente dal cuore balcanico dell'Europa, da una terra di confine segnata lungo il Novecento da appartenenze capovolte, dallo sguardo lungo di chi ha fatto della storia il proprio impegno professionale. Per cercare di capire prima ancora che darsi risposte. Per evitare che – in assenza di elaborazione collettiva – il passato incomba come un macigno sul presente.

Una serata bella e intensa.

 

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