«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(17 agosto 2011) Non c'è nulla di più antipatico dei saputelli che indicano la via per uscire da ogni crisi. Ma questa cosa della Tobin Tax che sta riempiendo le prime pagine di tutti i giornali europei, ad onor del vero, non ci è nuova. Nell'anno 2000 la proponemmo insieme ad altre associazioni all'interno del primo World Social Forum (marchio da noi registrato un anno prima di Porto Alegre alla Camera di commercio) all'interno di Civitas in Padova.
(31 agosto 2011) Mentre scrivo si sta dando l'ultimo saluto a Stefano Piffer, che a cinquantaquattro anni ha deciso di averne abbastanza di questa vita.
Ho conosciuto Stefano durante uno dei miei viaggi in Bosnia Erzegovina, compagno di viaggio inquieto, curioso e sensibile. I suoi colleghi di lavoro alla Biblioteca civica di Rovereto lo hanno ricordato come uno dei personaggi che animano le storie di Fabrizio De André, rintracciabili - con tutta la loro umanità - nelle carte dei numerosi archivi da lui riordinati.
Era proprio così Stefano, una delle creature che Fabrizio avrebbe potuto collocare in una moderna Spoon River di chi, irriducibile nel suo istinto di libertà, fatica ad abitare un presente all'insegna dell'ipocrisia e della banalità.
Lo ricordo girovagare con la sua macchina fotografica fra le case bruciate nei villaggi intorno a Prijedor, quasi a sfidare i rischi che quei ruderi potevano nascondere. Improvvisamente spariva. E credo che questo riflettesse il suo stato d'animo, tanto da ritornarci in quei luoghi per conto suo. Ad indagarli come fosse una terapia dello spirito.
Macerie su macerie. Un peso non più sopportabile. Che almeno ora tutto possa esserti più lieve, caro Stefano.
I partecipanti alla Carovana per il Diritto all'Acqua, che dal 10 al 17 Settembre ha percorso i Territori Palestinesi Occupati da Israele, per conoscere i problemi di accesso all'acqua e le violazioni di tale diritto umano, insieme ai Comitati Popolari palestinesi di Resistenza Nonviolenta lanciano il seguente appello al Governo italiano e ai Governi europei, alla luce di quanto visto e delle testimonianze raccolte.
Il filmato della conferenza stampa di presentazione a Hebron: http://www.youtube.com/watch?v=xun1gHAvSgc
di Marco De Vidi (dal portale "Terra")
(14 agosto 2011) Ucciso da un linfoma a 27 anni per colpa dello Stato che rappresentava durante la missione Nato in Kosovo. La sentenza del Tribunale di Cagliari non lascia spazio a dubbi di sorta: Valery Melis, caporalmaggiore di Quartu Sant'Elena in provincia di Cagliari, contaminato dall'uranio impoverito utilizzato nei Balcani a fine anni Novanta, colpito dal linfoma di Hodkin e deceduto nel 2004 dopo una lunga agonia, è morto a causa della negligenza del ministero della Difesa.
Da qualche giorno Francesco Gerosa ci ha lasciati. Le parole che Carmine Ragozzino ha scritto per il Trentino esprimono bene il sentire mio e penso dei tanti che gli hanno voluto bene.
di Carmine Ragozzino
(26 agosto 2011) Se n'è andato. A soli 55 anni. E si potrebbe, davvero, chiudere qui. Con due frasi aride, asettiche, che forse ti permettono di non perdersi in quella retorica che insidia sempre chi è condannato dal mestiere ad esprimere il dolore e la rabbia della morte di un caro conoscente che avrebbe meritato un'amicizia più intensa e duratura. Ma Francesco Gerosa, che ieri si è liberato dalle terribili, angoscianti, sofferenze dei suoi ultimi anni, merita un ricordo. Merita parole di affetto e di riconoscenza per una forza d'animo esemplare la commozione di quei tanti amici che lo hanno apprezzato e amato.
Una manovra da 45,5 miliardi di euro in due anni: un salasso generalizzato che punisce i redditi da lavoro dipendente, gli enti locali e i servizi sociali.
(13 agosto 2011) Verrà ricordata come la stangata di ferragosto. Basta scorrere i titoli dei provvedimenti che riportiamo di seguito per capire la natura antisociale e populistica del provvedimento anticrisi varato nella riunione del Consiglio dei Ministri di ieri. L'aspetto forse più preoccupante è che il 25% della manovra graverà sulle Regioni e i Comuni. Mentre sui patrimoni, nemmeno una virgola. Ma soprattutto non si intravvede una politica economica che sappia affrontare in maniera strutturale la crisi finanziaria.
(4 agosto 2011) Un paese che è allo sbando, un parlamento che non sa guidarlo e che si occupa invece di salvare dai guai giudiziari chi lo dovrebbe governare. Una pesante crisi economica e misure di risanamento che finiscono come sempre per colpire le classi più deboli. Un paese segnato da profonde disuguaglianze e da tanti privilegi che minano alla base la credibilità della classe politica. In questa cornice parlare del costo della politica senza cadere nella retorica e nell'antipolitica è impresa difficile. Ma è bene provarci. Discutiamone, insieme al nuovo direttore Roberto Pinter, su www.politicaresponsabile.it