«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Comunità di studio “Cerchiamo ancora”
Sabato 20 dicembre 2025, ore 10.00 – 12.30
Trento, Bookique – Via Torre d'Augusto
Potremmo dire, buona la prima. Nel senso che in questo primo incontro nel quale abbiamo iniziato “a cercare”, partendo dall'introduzione del libro di Filippo La Porta “Maestri irregolari”, gli spunti e il confronto sono stati – è stata la mia sensazione, spero condivisa –coinvolgenti e stimolanti.
Tanto è vero che siamo riusciti ad affrontare solo una parte del testo in esame: chi sono e che idea abbiamo dei “maestri” nel Novecento e nella contemporaneità; la critica dell'esistente e l'amore per la realtà (sono state richiamate le parole commozione, empatia, esperienza, esempio, coerenza); il limite, declinando questo concetto con l'insensatezza dell'accumulo, il principio di misura, la sacralità della vita e la sua finitezza, la necessità di confrontarsi con le culture altre.
E' questo il titolo di un incontro promosso dall'Unione degli Studenti Universitari (UDU) di Trento su un tema cruciale come l'impatto delle crisi (e quella climatica in particolare) sugli ecosistemi, nello specifico, sull'ambiente alpino.
Avrà luogo all'Università di Trento, presso la sede di Povo (Aula A 105), mercolcoledì 26 novembre 2025, dalle ore 17.30 alle 19.30.
Il confronto vedrà la partecipazione di
Michela Corsini, ricercatrice all'EURAC di Bolzano.
Michele Nardelli, scrittore e saggista.
Si svolgerà giovedì 20 novembre 2025, alle ore 18.00,
presso la Sala Conferenze di Palazzo Benvenuti, in via Belenzani 12 a Trento
la presentazione del volume di Francesco Prezzi
"Cronache delle cronache.
Europa, Principati vescovili di Trento e Bressanone, Contea del Tirolo
fra poteri e guerre di conquista (secc. XV - XVI)"
(Edizioni del faro, 2025)
a cura di Micaela Bertoldi
Dialogano con la curatrice
Erica Mondini e Rodolfo Taiani
Sabato 22 novembre 2025, ore 10.00 – 12.30
Trento, Bookique – Via Torre d'Augusto
Che cosa hanno in comune Hannah Arendt, Albert Camus, Nicola Chiaromonte, Arthur Koestler, Ivan Illich, Chirtopher Lasch, Carlo Levi, George Orwell, Pier Paolo Pasolini, Ignazio Silone e Simone Weil?
Esamineremo questi tratti comuni a partire dall'introduzione che Filippo La Porta ci propone nel libro "Maestri irregolari" (in allegato)
Sabato 6 settembre 2025, alle ore 17.00
a Trento, presso i girdini di Piazza Garzetti
in concomitanza con l'avvicinamento al Porto di Gaza delle centinaia di imbarcazioni provenienti da tutto il Mediterraneo,
nell'intento di rompere l'assedio, portare aiuti alimentari alla popolazione civile e far sentire la voce di protesta di ogni parte del mondo per il genocidio in corso in Palestina
per fermare il nuovo capitolo di occupazione dei territori della Cisgiordania in spregio verso ogni risoluzione delle Nazioni Unite
ANPI del Trentio, ARCI del Trentino, Centro per la Pace di Rovereto, Cgil del Trentino, Unione degli Studenti Universitari, FNSI, Comunità islamica trentina propongono
un Presidio per fermare il massacro in corso e riaffermare il pieno diritto della popolazone palestinese a vivere nella loro terra.
Non far mancare la tua voce.
di Federico Zappini
(6 settembre 2025) Ogni città possiede ed elabora un proprio vocabolario. Gesti, luoghi, sentimenti, movimenti. C’è chi arriva, chi parte, chi resta. Perché si parte? Perché non lo si fa? E ancora, cosa serve ad una città per essere riconosciuta come luogo nel quale investire un pezzo della propria esistenza?
Questi interrogativi mi accompagnano da qualche tempo. Si sono rafforzati con l’ormai prossima partenza – direzione sud – di una carissima amica. Una studiosa di grande sensibilità, ricercatrice vivace e militante, compagna di riflessioni su politiche trasformative per le terre alte, cultura e welfare di prossimità, partecipazione civica e animazione comunitaria. La sua scelta mi ha colpito profondamente. Sul piano personale, certo, ma anche per un segnale più generale che mi sembra ci inviti a cogliere. Non “solo” una perdita individuale, ma una linea di faglia su cui ci muoviamo.
di Federico Zappini
Le vicende dell’urbanistica milanese ci interrogano. Alle città e a chi le governa chiediamo giustizia sociale e cura delle fragilità o di affidarsi alla presunta capacità di autoregolazione del mercato? Il “modello Milano” è stato celebrato per la capacità di attrarre investimenti internazionali in nome della trasformazione in chiave moderna e cosmopolita della città. Quali sono però gli impatti negativi di un tale approccio sul tessuto sociale cittadino?
Lo scrittore Gianni Biondillo descrive così lo sbilanciamento tra potere pubblico e privato: “La città ha subito più che governato il cambiamento. Si è trasformata in una metropoli che vuole sedurre i nuovi ricchi e rendere sempre più agevole la vita di chi sta economicamente bene. Il problema, però, è che manca l’attenzione su tutto il resto.” Il cambiamento di Milano ha anteposto crescita e redditività a equità e inclusione. Sono raddoppiati prezzi per l’affitto e la vendita delle case, a redditi invariati. All’afflusso di nuova popolazione è corrisposta una forza centrifuga per migliaia di “vecchi” cittadin*.