(26 maggio 2014) Nonostante il vento che soffia forte nei paesi del vecchio continente, il progetto dell'Europa politica non esce sconfitto dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo di domenica. E questo grazie in particolare al voto italiano ed allo straordinario risultato del Partito Democratico.

L'astensione dal voto che avrebbe incrinato l'autorevolezza del Parlamento europeo è stata contenuta superando la soglia della partecipazione delle elezioni del 2009; nonostante l'effetto Le Pen in Francia il peso complessivo dei partiti antieuropei non è cresciuto di quanto si temeva; l'influenza della Merkel e dei partiti conservatori risulta più bilanciata rispetto a cinque anni fa.

L'assegnazione dei seggi alle famiglie politiche europee non consente ad alcuno degli schieramenti di poter governare da solo, né i popolari che pure rappresentano il raggruppamento più numeroso, né i socialdemocratici che nemmeno alleandosi con la sinistra, i grünen e i liberaldemocratici potrebbero contare su una maggioranza.

Che fare, dunque? Credo che attorno all'esito di queste elezioni europee ci sia di che riflettere, per tutti. Per ricostruire un progetto politico europeo in grado di andare oltre il predominio dei poteri finanziari e il conservatorismo delle paure, occorre sparigliare le carte, le idee in primo luogo, per ritessere il grande disegno di un'Europa molteplice e plurale, aliena agli egemonismi e attenta a valorizzare le sue diversità.

Intanto il riepilogo dei voti in Europa, in Italia e in Trentino.

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http://speciali.gelocal.it/elezioni/2014/trentinocorrierealpi/europee/province/trento.html