"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Cinquant'anni fa. Per ricordare e riflettere

Praga, 21 agosto 1968

di Michele Nardelli

(20 agosto 2018) Cinquant'anni. E' passato mezzo secolo da quella notte fra il 20 e il 21 agosto 1968 in cui i carri armati fecero irruzione in Cecoslovacchia e invasero le strade di Praga.

Ne ho un ricordo nitido, malgrado fossi poco più che un bambino. Con mio fratello Carlo nella nostra stanza alle Camalghe il piccolo transistor era sintonizzato sulle frequenze di Radio Praga e fu proprio in quei momenti, passata la mezzanotte, che venne lanciato il disperato appello affinché la Primavera non venisse soffocata.

Sappiamo che la storia andò in altro modo e che dovettero passare altri vent'anni per la fine di quella dittatura. Ed ero a Praga in quel 29 dicembre 1989 quando Vaclav Havel parlò alla folla dei manifestanti dalle finestre del Forum civico che di lì a poco l'accompagnarono al Castello in veste di presidente dell'allora Cecoslovacchia.

Ora, nell'anno in cui in Occidente si celebra il cinquantenario dell'assalto al cielo, dovremmo cercare di riflettere – anche fuori dal coro – attorno a quel passaggio che cambiò le nostre vite, nella mia generazione ma non solo.

In primo luogo, spogliandoci dalla visione tutta occidentale che quel che accadeva nella nostra piccola parte di mondo fosse il tutto, interrogandoci su quanto l'esercizio dei diritti umani fosse esigibile altrove e se questa “non esigibilità” non riguardasse forse anche noi, il nostro modello di sviluppo e i nostri stili di vita.

E inoltre perché il nostro sguardo seppe vedere solo quel che volevamo vedere. Perché il '68 di Parigi fosse così diverso da quello di Praga. E perché nei movimenti di allora non ci si appassionasse più di tanto alla primavera di Praga.

Di questo s'interroga in particolare il saggio di Anna Bravo “Parigi/Praga: dalla differenza alla separazione” contenuto nel libro di Guido Crainz “Il sessantotto sequestrato” (Donzelli editore, 2018) che vi consiglio vivamente.

Nell'anniversario di quei tragici giorni, per ricordare e riflettere.

Praga, 29 dicembre 1989

 

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