"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

La Trento dei quartieri e della partecipazione

La locandina dell'incontro

sabato, 29 agosto 2020

“Si sta vicini per fare miracoli

non per ripetere il mondo che già c’è.

Che già siamo”.

Franco Arminio


Come farlo? Conoscere. Coinvolgere. Connettere. Cooperare. Coprogettare. Costruire. Convivere.

Le città sono luoghi della biodiversità. In quest’ottica la partecipazione è chiave di lettura indispensabile per affrontare ogni tema. E’ il metodo – in prospettiva un’attitudine – per far sentire ognuno parte di un quadro più grande, di sintonizzare corpi e spirito, aspettative personali e visioni collettive.

E’ riformando e rafforzando le Circoscrizioni – non dimenticando le proposte fin qui emerse per armonizzare la vita di rioni e sobborghi – che vogliamo attivare le comunità e ricucire il tessuto sociale.

Mettere al centro i quartieri significa distribuire funzioni – ascolto, proposta, co-progettazione e gestione di servizi – e competenze: cultura e commercio di prossimità, lavoro di cura e transizione ecologica. Per farlo servono volontà politica, il coinvolgimento di professionalità su cui investire con continuità e la pazienza di costruire le condizioni per un movimento cittadino in nome del Bene Comune.

Se ne parla sabato 29 agosto 2020, alle ore 11.00, al giardino Duca d'Aosta, in via Veneto a Trento con Federico Zappini, Stefano Sarzi Sartori, Stefania Paolazzi e Alessandra Benacchio nel primo di una serie di incontri che le candidate e i candidati di Trento Futura 2020 propongono alla città.

Trento, Giardino Duca d'Aosta, Via Veneto

 

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