«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Osservatorio Balcani e Caucaso è lieto di invitarvi alla proiezione di
Dall’altra parte / S one strane*
(di Zrinko Ogresta, 2016, Croazia-Serbia, 80')
Lunedì 3 aprile 2017, ore 21.00
Cinema Astra, Corso Michelangelo Buonarroti 16, Trento
Vesna è una donna di mezza età che vive a Zagabria, dove presta assistenza agli anziani non autosufficienti. Ha due figli grandi: uno sposato e padre, l'inquieto Vlado, e Jadranka, che sta per sposarsi. Una telefonata inattesa del marito la riporta però a un passato dal quale è fuggita 20 anni prima, quando nel suo paese infuriava il conflitto che ha distrutto tante famiglie, inclusa la sua.
Il film affronta il tema del perdono e della difficoltà di saper conciliare, anche in favore di esso, i tanti aspetti delle nostre personalità che si sovrappongono l’una all'altra.
Introduce MARZIA BONA, redattrice e ricercatrice di OBCT
*Film in lingua originale sottotitolato
Un prologo all'itinerario dolomitico del "Viaggio nella solitudine della politica" avrà luogo oggi a Merano nella conversazione con Sepp Mall a partire dal suo romanzo "Ai margini della ferita". Un esempio raffinato di elaborazione del conflitto attraverso l'umanizzazione dei suoi protagonisti che generalmente non fanno storia.
Romanzo che un paio d’anni fa ha inaugurato il progetto “Confini” dell’editore Keller, racconta di due coppie di giovani fratelli, in un’anonima città non molto diversa dalla Merano in cui vive l’autore, negli anni Sessanta del secolo scorso, all’epoca della seconda ondata di attentati che fece impennare la tensione sociale in Alto Adige minando il percorso che avrebbe portato al secondo statuto di autonomia. Mall intreccia la grande storia politica e le piccole storie private dei suoi personaggi adolescenti in una narrazione poetica e toccante, capace di illustrare il passaggio alla vita adulta in un contesto di tensione etnica e turbamenti familiari.
Christopher R. Browning
Uomini comuni
La polizia tedesca e "soluzione finale" in Polonia
Einaudi, 1995
«Gente comune, uomini di mezza età, operai e artigiani che non sono mai stati nazisti sono arruolati nella riserva della polizia e mandati in Polonia. Alla loro prima operazione lasciano sul terreno 1.500 cadaveri di donne, vecchi e bambini. Alla fine del conflitto avranno contribuito alla soppressione di 83.000 persone. Come è stato possibile?»
Nel clima di questi giorni, un libro per comprendere la banalità del male.
Un reportage dal confine greco macedone di Luigi Ottani e Roberta Biagiarelli
28 gennaio/25 febbraio 2017 orari di apertura: sabato dalle 16.00 alle 19.00 / domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 - Paggeriarte Piazzale della Rosa Sassuolo
Sabato 28 gennaio ore 18.00: inaugurazione mostra e presentazione del volume “Dal libro dell’Esodo” (Piemme edizioni)
Interverranno Luigi Ottani, Roberta Biagiarelli e Michele Nardelli (ricercatore sui temi della pace, fondatore Osservatorio Balcani Caucaso)
Venerdì 10 febbraio ore 21.00: “Immigrazione, analfabetismo, semplificazione”.
Interverranno Massimo Tesei (Fondatore di Forlì Città Aperta), Asmae Dachan (giornalista italo-siriana) e Roberta Biagiarelli.
Egidio Ivetic
Un confine nel Mediterraneo
L'Adritico orientale tra Italia e Slavia (1300-1900)
Viella libreria editrice, 2014
«Sullo sfondo di una riflessione storiografica transnazionale e con lo sguardo non circoscritto alle periodizzazioni tradizionali, il libro ripercorre le convivenze e le divisioni tra popolazioni, decostruisce l'idea stessa di confine, andando oltre i canoni delle storiografie coinvolte e le separazioni cultrali ancora vive in queste terre mediterranee».
Giuseppe De Rita
Dappertutto e rasoterra
Cinquant'anni di storia della società italiana
Mondadori, 2017
L'Italia di De Rita dal boom allo storytelling
di Aldo Bonomi
Giuseppe De Rita, fondatore e animatore del Censis, ci invita a un ricordare il futuro oltre il presentismo. Ha pubblicato un ponderoso tomo “Dappertutto e rasoterra” cinquant'anni di storia della società italiana (Mondadori). Un affresco, una icona, per dirla con il Cacciari del “Pensare per immagini” a cui De Rita ci ha abituati con il suo denominare il divenire sociale con metafore interroganti. Mi evoca il quadro di Carlo Levi che dopo il suo “Cristo si è fermato a Eboli” dipinse anche la storia sociale della Basilicata, per Italia '61 che celebrava i suoi cento anni rappresentando il secondo popolo, sempre raccontato dal primo. Il dipinto oggi sta lì a Matera nel museo che si affaccia sui Sassi, icona allora degli invisibili da includere e oggi ipermoderna immagine di un'incerta cultura europea alla ricerca di radici e storia.