«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Cultura

Il conflitto generativo
La copertina

 

Ugo Morelli

Il conflitto generativo

Città nuova, 2014

 

È possibile guardare e vivere il conflitto come fatto positivo? Nel suo saggio “Il conflitto generativo” pubblicato da Città Nuova, Ugo Morelli ci introduce ad approccio nuovo ed originale.

Nel linguaggio di ogni giorno e non solo, quando si dice conflitto si intende guerra. Guerra e violenza, pertanto, restano egemoni su vari piani e in particolare nel linguaggio ordinario e nella narrazione storica. Sono proprio la parola “conflitto” e le fenomenologie che essa indica a non avere cittadinanza nel linguaggio e nella prassi. Il conflitto, infatti, è costantemente confuso con la guerra. Quando si dice conflitto, di solito, si intende guerra, indifferentemente.

Non emerge una domanda di conoscenza rispetto alla distinzione tra guerra e conflitto. Né si afferma ancora il bisogno di conoscere rispetto agli incontri tra differenze, culture, interessi, individuazioni e appartenenze diverse, orientamenti e spiegazioni del mondo. Tende anzi a prevalere la negazione. Eppure la conoscenza potrebbe essere la via per riconoscere la generatività del conflitto e la sua distinzione con l’antagonismo e la guerra, con le conseguenti opportunità per la creazione della cooperazione e della pace. 

Il dolore e l'esilio
La copertina del libro

Guido Crainz

Il dolore e l'esilio

L'Istria e le memorie divise d'Europa

Donzelli editore, 2005

 

«Questo piccolo libro mescola realtà e immaginario, nella convinzione che la traccia di un sogno - o di un incubo - non sia meno reale di quella del solco di un aratro sulla terra. Il suo scopo non è di insegnare la verità, ma di porre domande: domande sul dolore degli altri».

Le città invisibili
Clinker Motel

Lettura spettacolo a cura di Michela Embriaco, Multiversoteatro

Nell'ambito della mostra fotografica di Pierluigi Faggion "Clinker Motel. Ex Italcementi, Trento 2005 - 2013) allestita presso le Gallerie di Piedicastello in collaborazione con il Museo storico del Trentino, una interessante serata dedicata all'umanità degli "invisibili".

 

Lo scrittore e l'archeologo
Paolo Orsi

Vi invitiamo all'incontro "Lo scrittore e l'archeologo. Paolo Orsi sulla Collina del vento" che si terrà giovedì 19 dicembre ad ore 18 presso lo Spazio archeologico del Sass. Partecpa Carmine Abate.

 

 

Una riflessione con Enzo Bianchi, a conclusione di un percorso
Enzo Bianchi

In conclusione di questi 23 anni di impegno nelle istituzioni trentine voglio esprimere la mia riconoscenza a tutti coloro che col proprio voto o con la propria collaborazione hanno reso possibile questa mia importante pagina di vita. Per questo ho pensato di offrire a tutti un dono, un dono immateriale: un pensiero. Così ho chiesto ad Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose, di essere a Trento per una conversazione sui possibili percorsi di umanizzazione con particolare riguardo al bene comune. La serata è aperta a tutti coloro che ne fossero interessati. Se vorrete esserci, ne sarò felice. Alberto Pacher

Cibo e libertà
La copertina del libro di Carlo Petrini

(17 dicembre 2013) Grande folla ieri sera all'auditorium della Cantina La-Vis alla presentazione del nuovo libro del fondatore di Slow Food Carlo Petrini. S'intitola "Cibo e libertà". Quella che segue è la presentazione di Michele Serra su "La Repubblica".

Il cibo non è mai stato così di moda. Dilaga in televisione, trascina nell'immaginario pop le forme e le parole della ristorazione alta generando un vero e proprio kitsch gastronomico, con emulazioni del lusso spesso ridicole, promuove la figura del cuoco - oggi rigorosamente chef - a un rango professionale e sociale ambitissimo.

Ma il cibo, al tempo stesso, forse non è mai stato così frainteso e misconosciuto. Madri e nonne contadine, e i nostri progenitori in generale, ne conoscevano la natura materiale (e la genesi agricola) assai meglio di molti concorrenti di un reality culinario.

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Ti mangio con gli occhi
Italia

Nell'ambito della mostra "Terre Coltivate. Storia dei paesaggi agrari del Trentino", presentazione del libro di Ferdinando Scianna "Ti mangio con gli occhi".

L'uomo è ciò che mangia o anche come mangia? Cibo e vino sono solo un fatto alimentare o questioni sociali e culturali? Certo l'industrializzazione e il consumismo, elevato a fondamento antropologico del capitalismo - "consumo dunque sono"- spesso hanno azzerato la possibilità di scelta, tanto attraverso l'omologazione dei gusti quanto con la standardizzazione alimentare. Ma sono così tanti i ricordi, belli o brutti, legati al cibo e al vino, da farmi credere che parte della nostra identità possa essere ricondotta ad un insieme di gusti, profumi, colori e consistenze. Quante volte camminando in strada, magari in una città che non è la nostra, il sentore di un pur vago profumo è sufficiente a far riaffiorare il ricordo di un pasto, magari dimenticato nei meandri della nostra memoria?