"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Regioni

«Il monito della ninfea» a Roma
Claude Monet

«Bambini rispondete all’indovinello: se una pianta, mettiamo una ninfea, raddoppiasse ogni giorno di dimensioni, quanto lago coprirebbe il giorno prima di riempirlo del tutto? Metà lago, è ovvio, cioè una superficie accettabile, quasi rassicurante. Un bel giorno c’è ancora tanta acqua per nuotare e il giorno dopo niente. Il lago è soffocato.

Anche un bambino capisce la metafora, ma noi no, sedicenti adulti progrediti e ipertecnologicizzati, che abbiamo già consumato le ricchezze terrestri ben oltre i bisogni. Non capiamo un concetto così elementare perché abbiamo perso il senso del limite, che è l’unica certezza della vita umana e di ogni vita.

Osservando le devastazioni della tempesta Vaia che ha scorticato le Alpi orientali, ne scrivono Cason e Nardelli in un libro utile e denso di pensieri, che andrebbe adottato nelle scuole se gli adulti ci andassero ancora. Ma non ci vanno neanche i bambini, speriamo presto».

Enrico Camanni, alpinista e scrittore

 

Per iniziativa della Scuola Politica Danilo Dolci di Roma e di POP - idee in movimento, giovedì prossimo 10 settembre 2020, a partire dalle ore 18.00, presso "Agricoltura Capodarco – Tenuta della Mistica" viene presentato il libro di Diego Cason e Michele Nardelli "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" (Bertelli editori, 2020).

In dialogo con uno degli autori, Michele Nardelli, ci sarà Marta Bonafoni, consigliera Regione Lazio.

«Il monito della ninfea» a Mantova
Effetti di Vaia

«È un libro singolare e necessario, questo: un'analisi esatta e puntigliosa di cause ed effetti di quelle ore di tregenda … il libro è anche un affascinante quadro delle culture che si scontrano sulla scena del mondo attuale, la dissipativa, estrattiva, arrogante e incurante che è all'origine della crisi ambientale e climatica e del dissesto degli ecosistemi, e la ricca, complessa, articolata stratificata e decentrata cultura fatta di saperi radicati nei luoghi, di pratiche sviluppate per tentativi e osservazioni lungo millenni, che dell'equilibrio con la “casa” comune ... ha fatto sempre il proprio centro (il proprio cuore e il proprio cervello)». Gianfranco Bettin

 

«Il monito della ninfea» approda a Mantova per iniziativa dell'Istituto mantovano di Storia contemporanea. Il volume di Diego Cason e Michele Nardelli sarà presentato giovedì 17 settembre 2020, con inizio alle ore 17.30 in Corso Garibaldi 88. In dialogo con Michlee Nardelli sarà Daniela Ferrari, presidene dell'Istituto.

Il monito della ninfea a Dosoledo (Comelico)
La locandina della serata

Dall'analisi della tempesta Vaia,

una riflessione sulla condizione della montagna

e dei suoi abitanti

 

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Per iniziativa di "Algudnei - Spazi per la cultura ladina del Comelico", giovedì 27 agosto 2020, alle ore 20.45, presso il Palazzo della Regola di Dosoledo (BL), si svolgerà la presentazione del libro di Diego Cason e Michele Nardelli "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite".

 

Sarà presente uno degli autori, Diego Cason.

 

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Il monito della ninfea. La presentazione a Costalta di Cadore
Claude Monet, Ninfee

«Tornare sui propri passi. Boschi ridotti a una massa inestricabile di tronchi e rami, caduti spesso in luoghi inaccessibili. Comunità già fragili nelle quali emergono sentimenti di impotenza e vulnerabilità. La tempesta Vaia, l’evento di maggiore impatto sugli ecosistemi forestali mai avvenuto in Italia, è come “Il monito della ninfea” – titolo del bel libro di Diego Cason e Michele Nardelli – che rischia di non essere capito, perché i valori soglia hanno questo difetto: il giorno prima di una catastrofe il pericolo non viene percepito, il giorno successivo è già tardi. Vale per la tempesta Vaia o per gli eventi estremi che ormai sono diventati normalità, per l'invasione delle locuste come per il Coronavirus. E noi, forti della nostra signoria sulla natura, a rincorrere gli avvenimenti che a quel punto diventano emergenze. E’ un libro avvincente, che passa dalla descrizione ragionata dei giorni precedenti e successivi alla tempesta, al dialogo con alcuni dei protagonisti stretti tra dolore e silenzio, fino a ripercorrere – passo dopo passo – i confini planetari che andiamo superando. Gli autori non cercano colpevoli, perché sarebbe superfluo come guardarsi allo specchio, ma le ragioni. Innanzitutto la perdita di un rapporto spirituale con il bosco e la montagna, oggi guardate con gli occhi del turista inconsapevole, come se fossero merci. Siamo convinti che l’economia possa fare a meno della natura, violando le leggi che la regolano. Ma è irrealistico, utopistico. Un paradigma che nessuno sembra voler abbandonare e che non prevede concetti chiave quali entropia, irreversibilità, cultura del limite, incertezza, complessità. Tornare sui nostri passi sarà indispensabile, le ragioni per farlo sono tutte in questo libro prezioso». (Silvano Falocco)

 

Nell'ambito della manifestazione "Eventi a Costalta. Agosto 2020", martedì 18 agosto 2020, alle ore 20.45, presso la "Stua Cultural" nell'albergo diffuso di Costalta, ci sarà la presentazione del libro "Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite" (Bertelli Editori, 2020).

Il pubblico sarà in dialogo con gli autori, Diego Cason e Michele Nardelli.

 

Si raccomanda di portarsi la mascherina.

«Il monito della ninfea» a Castelvetro di Modena
La prima di copertina del libro

Nell'ambito della manifestazione «Ci saremo. Dialoghi sul futuro» promossa dal Comune di Castelvetro di Modena, giovedì prossimo 30 luglio 2020 viene presentato il libro "Il monito della ninfea Vaia, la montagna, il limite" di Diego Cason e Michele Nardelli.

Il giornalista Gabriele Ronchetti dialogherà con uno degli autori del libro, Michele Nardelli

La presentazione si svolgerà nel cortile della Biblioteca Comunale a partire dalle ore 21.00.

 

«È un libro singolare e necessario, questo: un'analisi esatta e puntigliosa di cause ed effetti di quelle ore di tregenda … il libro è anche un affascinante quadro delle culture che si scontrano sulla scena del mondo attuale, la dissipativa, estrattiva, arrogante e incurante che è all'origine della crisi ambientale e climatica e del dissesto degli ecosistemi, e la ricca, complessa, articolata stratificata e decentrata cultura fatta di saperi radicati nei luoghi, di pratiche sviluppate per tentativi e osservazioni lungo millenni, che dell'equilibrio con la “casa” comune ... ha fatto sempre il proprio centro (il proprio cuore e il proprio cervello)». Gianfranco Bettin

 

Montagna friulana tra problemi e sviluppo
Manifestazione per la difesa del territorio montano in Friuli

Montagna friulana tra problemi e sviluppo: giovedì 4 giugno 2020, ore 21.00

Si parlerà della montagna friulana, tra problematiche e prospettive di sviluppo, nel quinto appuntamento de “I giovedì del Patto”, la serie di eventi online settimanali organizzati dal Patto per l’Autonomia per contribuire al dibattito sulla ripresa post Covid-19 dialogando con ospiti illustri in stretta interazione con il pubblico della rete. L’appuntamento è per giovedì 4 giugno, alle 21, sulla pagina Facebook del Patto per l’Autonomia con Franco Corleone, già parlamentare e sottosegretario alla Giustizia, tra gli autori di un manifesto per la Carnia dopo la pandemia, e con Michele Nardelli, saggista e ricercatore, consigliere nazionale di Slow Food, autore con Diego Cason del libro “Il monito della ninfea. Vaia, la montagna, il limite”.

Dialogheranno con loro il segretario del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, e i sindaci di Forni Avoltri, Sandra Romanin, e di Treppo Carnico, Luigi Cortolezzis, che ha elaborato con Corleone il documento sul futuro della Carnia.

 

Manifesto per la Carnia dopo la pandemia. Ricostruire una Comunità
Borgo abbandonato

Il manifesto che segue sarà al centro del confronto sui temi della montagna che si svolgerà online sulla pagina facebook del Patto per l'Autonomia giovedì 4 giugno 2020 alle ore 21.00 

di Franco Corleone e Luigi Cortolezzis *

La diffusione del virus sconosciuto non ha salvato nessuno. La Costituzione ha subito strappi insopportabili, la libertà personale inviolabile è stata limitata da strumenti giuridici impropri, il Parlamento è diventato realmente un’aula sorda e grigia. Che fare? Molti che temono le conseguenze economiche e sociali del prolungarsi della chiusura delle attività commerciali e produttive invocano il ritorno alla normalità.

La tragedia che si sta ancora vivendo deve invece far pensare a come cambiare le cose sbagliate che hanno aggravato le conseguenze di una aggressione alla salute pubblica inimmaginabile e come ricucire le ferite sociali e morali inferte a tante persone che si sono viste impedire perfino la cerimonia di commiato dalle persone amate. Dunque non semplicemente il ritorno alla impossibile normalità, come il ritorno all’età dell’oro, ma piuttosto una fase di impegno costituente.

Molte questioni riguardano l’Italia e l’Europa. Ma un contributo per una ragionevole rivoluzione di stili di vita, abitudini, comportamenti può e deve nascere dal basso.

La Carnia, questa storica regione delle Alpi, deve rialzare la testa e rivendicare l’autogoverno per il suo popolo, felicemente definito il popolo duro che resisteva alla miseria, all’emigrazione, alle tante servitù, preservando l’identità a cominciare dalla lingua e tutelando la memoria.

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