«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

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Comunità di valle, un'Autonomia che sa rinnovarsi.
Valle di Fiemme
Il referendum della Lega rappresenta la paura di cambiare

di Roberto Pinter

(26 gennaio 2012) Un partito in difficoltà, la Lega, sta raccogliendo le firme per un referendum abrogativo delle Comunità di valle agitando il tema dei costi della politica. Contro i costi della politica la gente firmerebbe anche per abrogare i Comuni, la Regione, le Province, i partiti, a maggior ragione per abrogare un ente che la stragrande maggioranza dei trentini non conosce. La Lega brucia i tempi e propone un referendum sbagliato e strumentale: chiede un giudizio su una riforma che è iniziata un anno fa e che non ha avuto ancora il modo di completarsi. Qualora si abrogasse la legge si creerebbe un vuoto istituzionale che andrebbe comunque colmato e potrebbe registrarsi una situazione paradossale con una sola comunità sopravvissuta, quella ladina.

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Software libero ed open source: un disegno di legge provinciale
software libero
(ottobre 2011) Presentato dal Gruppo consiliare del PD del Trentino il Disegno di Legge "Norme in materia di adozione del software libero ed open source, dei formati, dei dati aperti e dei diritti digitali del cittadino", primo firmatario Michele Nardelli.

il testo del Disegno di legge

Legna da ardere, una risorsa del territorio
Legna da ardere

Favorire in Trentino l'uso di legna da ardere e dei suoi derivati "a chilometri zero". Sviluppare una filiera trentina di tale prodotto energetico.

(31 gennaio 2012) E' questo l'intento dell'interrogazione a risposta immediata del consigliere Michele Nardelli dopo la notizia che i carabinieri del NOE hanno effettuato presso le Famiglie Cooperative di Moena, Pozza, Vigo e Mazzin un maxi sequestro preventivo di legna da ardere. 28 tonn. di tronchetti di legno pressato per stufe e caminetti proveniente dall'Abruzzo e che si sospetta possano essere composti da materiali inquinanti.

Il testo dell'interrogazione

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Il destino nelle proprie mani. In ricordo di Guido Pollice
Guido Pollice (con i giornali sottobraccio) in una manifestazione con Massimo Gorla, Emilio Molinari e altri

(23 giugno 2023) E' una generazione che ha avuto il destino nelle proprie mani quella che un po' per volta se ne va. Ed ogni volta è un pezzo della nostra storia, della mia storia, che inesorabilmente finisce nel precario archivio personale e della quale si avrà – nello scorrere del tempo – una ancor più precaria memoria collettiva. Non solo perché si è vissuto fin troppo al presente e nel turbinio di cambiamenti che non sedimentavano il passato, ma anche perché la cultura del limite non ci è appartenuta, così da aver concepito le nostre esistenze dando tutto, come se le stagioni non scorressero anche per noi. Un delirio, generoso nel suo svolgersi ma – lo si deve riconoscere – anche irresponsabile, perché se non ne rimane traccia quella storia non riusciremo a portarla in dono. Per farne tesoro e, se non altro, per evitare che si ripetano gli stessi errori.

Ho conosciuto Guido Pollice negli anni '70, in quel decennio che forse più di ogni altro, nonostante le tracce di piombo che ne hanno sporcato il suo epilogo, ha cambiato in profondità la vita delle persone e il mondo intorno a loro. Non furono solo le grandi riforme (esito, vorrei dire, più della radicalità che dei riformismi) di cui abbiamo beneficiato e delle quali, malgrado tutto quel che è accaduto in seguito, ancora beneficiamo. In quel contesto il cambiamento fu travolgente, entrando più o meno consapevolmente in ogni segmento del nostro quotidiano e della società.

C'era l'astrattezza dell'assalto al cielo ma anche la concretezza dei conflitti sociali: le famiglie non furono più le stesse, i rapporti fra le persone conobbero una rivoluzione che non aveva precedenti. E' difficile persino immaginare come si viveva nelle case dove la violenza era taciuta, dove mancavano i servizi più elementari, dove la radio era un privilegio. Fu la Milano degli anni Sessanta che di lì a poco sarebbe esplosa ad accogliere anche quel giovane di belle speranze che veniva dal Mezzogiorno e che per tutta la vita lo accompagnò nell'impegno politico e istituzionale.

 

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Località Gazi di Arco, ci vuole prudenza.
Bolognano di Arco

(20 gennaio 2012) Con un'interrogazione a risposta immediata il consigliere provinciale Michele Nardelli chiede lumi sulla bonifica agraria bosco in località Gazi, nel Comune di Arco. La delicatezza del conoide che sovrasta Bolognano evidenziato dai continui smottamenti richiederebbe molta prudenza. Così anche le procedure seguite per le autorizzazioni lasciano aperti molti interrogativi.

L'articolo su L'Adige

Un titolo di soggiorno per gli esuli libici
migranti
(25 gennaio 2012) Il Consiglio Provinciale del Trentino ha approvato oggi a maggioranza una mozione (primo firmatario Mattia Civico) che chiede al Governo italiano di rilasciare ai migranti provenienti dalla Libia inseriti nel Piano nazionale di accoglienza della Protezione civile - a prescindere dalla loro nazionalità - un titolo di soggiorno per motivi umanitari, come provveduto per i migranti tunisini, fino al persistere dell'emergenza umanitaria nazionale.

Il testo della mozione approvata

La transumanza della pace
Le mucche a Srebrenica

Nella comunità montana di Sucéska, nella municipalità di Srebrenica, tutto era stato distrutto nel 1995. L'incubo della guerra si è trascinato anche nel dopoguerra e la ricostruzione, quella materiale come quella umana è ban lontana dall'essere completata. Un giorno mi telefona Roberta Biagiarelli e mi propone di incontrare Gianni Rigoni Stern che ha in mente un progetto: "La transumanza della pace". Così, con l'aiuto della Provincia Autonoma di Trento e della Federazione degli Allevatori trentini, ha preso corpo un progetto dal forte valore evocativo, nel quale dirottare i diritti d'autore del padre di Gianni, il grande narratore della prima guerra mondiale. Su "la Repubblica" di ieri Carlo Petrini ne racconta la storia.

di Carlo Petrini

(31 gennaio 2012) Le fiabe hanno sempre una morale, che bisogna cercare. Ma quando la fiaba è una "storia vera" l´insegnamento si fa fulminante, come una piccola rivelazione. È sufficiente vedere il film "La transumanza della pace", il racconto del viaggio fatto da 48 vacche di razza Rendena, partite dalle loro stalle trentine per arrivare a Sucéska, sparuta comunità montana nella municipalità di Srebrenica, in Bosnia. Vent´anni fa qui stava per iniziare l´assedio che portò al genocidio più grave d´Europa dai tempi della seconda guerra mondiale. Morirono in più di 10.000: per lo più uomini, fra indicibili efferatezze che coinvolsero tutta la popolazione. Arrivarono i carri armati ... e piegarono un popolo con l´intenzione di cancellarlo. Sucéska fu rasa al suolo, chi sopravvisse scappò per poi tornarvi con tanto coraggio soltanto nel 2000.

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