«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
Tonino Perna
Aspromonte
I parchi nazionali nello sviluppo locale
Bollati Boringhieri, 2002
Il tema è quello del parco naturale, concepito originariamente nei grandi spazi del Nordamerica, riprodotto in Australia, Canada ed Europa settentrionale, e giunto negli anni novanta anche nel bacino del Mediterraneo, dove assume connotati profondamente diversi.
In ambienti caratterizzati dall’antica e densa presenza dell’uomo, il parco naturale diventa – o meglio può diventare – un vero e proprio laboratorio dello sviluppo locale autosostenibile, il luogo di una ricerca sul campo di un nuovo e più avanzato equilibrio tra natura, società ed economia.
Con le complicazioni rappresentate in Italia dalla diversa situazione dei parchi al Nord, dove soffrono della pressione dello sviluppo senza limiti, e al Sud, dove dello sviluppo si mimano gli aspetti esteriori in un quadro di gravi difficoltà economiche e sociali.
Come dimostra l’esperienza del Parco nazionale dell’Aspromonte, la mobilitazione delle forze locali – amministrazioni, associazioni, imprese e singoli cittadini – intorno a un progetto di tutela e valorizzazione del territorio può avere immediati effetti benefici sia sulla società sia sull’ambiente.
Relazione conclusiva del progetto
Con la presentazione di questa relazione può considerarsi conclusa la fase preliminare del Progetto “Vino di Cana” che si proponeva lo studio di fattibilità del progetto in questione, ovvero la verifica delle condizioni sul territorio (Galilea – Israele e Aboud – Cisgiordania) sia di tipo tecnico progettuale (qualità dei terreni, condizioni climatiche, disponibilità idrica, reperimento materiali…), che di natura socio-politica (le forme di animazione del territorio derivanti dall’attivazione del progetto), che infine di natura soggettiva (l’individuazione dei soggetti di riferimento del progetto sul territorio).
di Michele Nardelli
Uno sguardo strabico peri cogliere quel che – immersi nel proprio quotidiano – diventa più difficile mettere a fuoco…
Non so tenere il conto. Lo dico con il cuore pieno di tristezza ma davvero non ricordo – per quante sono state – le manifestazioni e le iniziative a favore della causa palestinese alle quali ho partecipato dall’inizio degli anni ’70 ad oggi. Mi descrivono, questo sì, l’impotenza e forse anche l’inutilità, di fronte alle drammatiche immagini di distruzione e di morte che vengono in queste ore da Gaza. Il mondo è cambiato, sono finiti i blocchi e caduti i muri, ma quella palestinese – come ricordava qualche anno fa Nelson Mandela – continua a rimanere “la questione morale del nostro tempo”.