"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Regioni europee

La vite oltre il Danubio
Il vigneto di San Venceslao. Foto © Imperial Wines

 

Viaggio alla scoperta delle ricchezze enogastronomiche di Boemia e Moravia. Dal 2 al 7 giugno.

 

Il viaggio verrà presentato a Trento giovedì 9 aprile 2015 (ore 18.30, Café de la Paix) anche attraverso la degustazione di vini della Moravia (incontro annullato)

 

Regno di Boemia, Grande Moravia, Cecoslovacchia, Protettorato di Boemia e Moravia, Repubblica Socialista Cecoslovacca, Repubblica Ceca … dietro ai tanti nomi che nel corso della storia li hanno definiti, di qua e di là dei confini che li hanno uniti e divisi, troviamo territori magici tutti da scoprire. Non solo Praga e il suo Castello: tra vigneti e campi di grano, grandi cittadine e piccoli borghi, castelli e cantine, possiamo trovare secoli di storia che si sono sedimentati in paesaggi rurali e urbani bellissimi e ancora poco conosciuti. Un viaggio nel fascino discreto della Mitteleuropa, oltre il Danubio, seguendo itinerari non convenzionali.

 

“La vite oltre il Danubio” è un viaggio ideato dall’associazione Imperial Wines (www.imperialwines.org) ed organizzato da Viaggiare i Balcani (www.viaggiareibalcani.it) in collaborazione con Alterna Tours (www.alterna-tours.com)

 

Andalusia, un voto fra conservazione e cambiamento
I leader di Podemos, Andalusia

(24 marzo 2015) Il primo appuntamento elettorale del 2015 ha confermato i pronostici degli analisti politici: il bipartitismo, che ha governato la Spagna dal 1982, è in crisi (ma non troppo) e i nuovi attori politici (Podemos e Ciudadanos) entrano nello scacchiere politico per rimanerci e per contare. La forza di Iglesias si attesta ad un buon 15 per cento in attesa del voto nazionale di novembre dove i sondaggi la danno in testa.

di Steven Forti *

“Il PSOE prende ossigeno, Podemos si consolida e il PP crolla”. Questo il titolo di Público, giornale on line vicino al partito guidato da Pablo Iglesias. El País evidenzia invece “la solida maggioranza” della socialista Susana Díaz, mentre El Mundo mette in luce che il “calcio” di Podemos al sistema è “forte”, ma non “rompe lo scacchiere politico”. C’è del vero in tutte e tre le letture.

 

Spagna: tra il referendum catalano e Podemos
Piazza catalana

 

di Steven Forti

(24 novembre 2014) Negli ultimi tempi della questione catalana ne abbiamo parlato in diverse occasioni. E non senza ragioni. Dal settembre del 2012 la Catalogna è uno dei nervi scoperti della crisi spagnola: cinque manifestazioni a Barcellona con una partecipazione sempre superiore al milione di persone negli ultimi quattro anni e mezzo (la manifestazione del luglio 2010 contro la sentenza del Tribunale Costituzionale riguardo al nuovo Statuto d’Autonomia, le tre Diades dell’11 settembre del 2012, del 2013 e del 2014 e la consultazione non vincolante sull’indipendenza dello scorso 9 novembre) non sono cosa da poco. Quest’ultima doveva essere il momento clou e così, in un certo senso, è stato. Momento clou, ma non quello “definitivo”.

25 maggio 2014, un passaggio cruciale per l'Europa politica
Novecento

di Michele Nardelli

Domenica 25 maggio si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo, un passaggio cruciale nel futuro dell'Europa politica.

Lo è a cominciare da quanti cittadini europei eserciteranno il loro diritto di voto. Nel 2009, negli allora 27 paesi dell'Unione Europea, votarono il 43% degli eventi diritto, una percentuale già piuttosto bassa che mostrava una disaffezione preoccupante. Se il 25 maggio 2014 il calo dovesse essere ancora maggiore, il grado di rappresentatività e di autorevolezza del Parlamento e delle istituzioni europee in generale potrebbe segnare un punto di crisi senza precedenti. E il progetto europeo subire un colpo mortale.

Lo è per il peso che i sondaggi assegnano ai partiti e movimenti antieuropei, già peraltro presenti anche nelle scorse elezioni. Se saranno rappresentativi del 30% del Parlamento Europeo come dicono le previsioni, i loro seggi andranno ad assommarsi a quelli di formazioni che a parole si dicono europeiste ma che in buona sostanza pensano ad un riequilibrio della sovranità a favore degli stati nazionali. E sarebbe comunque la paralisi del processo di costruzione dei un'Europa politica e federale.

Pensieri europei. Ridisegnare l'Europa. Il ruolo delle macroregioni.
Dolomiti

Una delle sperimentazioni interessanti nel percorso di costruzione di un'“Europa sopra le nazioni” è la configurazione delle macroregioni europee. Non nuovi stati, tanto per essere chiari, che ridisegnino l'Europa secondo la potenza economica di aree regionali (come pensano i leghisti), bensì aree che includono – per stare alla definizione che ne ha dato la Commissione Europea – territori di diversi paesi o regioni associati da una o più sfide o caratteristiche comuni, geografiche, culturali, economiche o altro. In altre parole nuovi assetti regionali sovranazionali cui possano corrispondere altrettanti ambiti di coordinamento istituzionale.

Marsiglia plurale. Comunità, città, culture
Marsiglia

MARSIGLIA PLURALE
Comunità, città, culture
 

Un documentario di Federico Zappini (60 min. / 2014)

Mercoledì 22 maggio 2014, ore 20.30 presso lo Studio fotografico Matteo De Stefano, in Via della Predara 25, quartiere S.Martino,Trento

Marsiglia non è una città per turisti. Non c'è niente da vedere.
La sua bellezza non si fotografa. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi.
Essere per, essere contro. Essere, violentemente.
Solo allora, ciò che c'è da vedere si lascia vedere.
E allora è troppo tardi, si è già in pieno dramma.
Un dramma atipico dove l'eroe è la morte.
A Marsiglia, anche per perdere, bisogna sapersi battere.

Jean-Claude Izzo
"Total Khéops"

In allegato la pagina del Corriere del Trentino che Simone Casalini ha dedicato all'evento.

Pensieri Europei. Autonomia e federalismo, l'Europa di Silvio Trentin
Silvio Trentin

Europa degli stati o Europa delle regioni? Nell'immaginare l'Europa politica, gli esponenti di "Giustizia e Libertà" pensavano ad un progetto sovranazionale verso il quale vi fosse una progressiva cessione di sovranità da parte degli stati nazionali e, nel contempo, di una devoluzione di poteri verso le autonomie locali, un sistema insieme istituzionale e sociale fondato su una diffusa assunzione di responsabilità.

Il federalismo corrispondeva ad un cambio di paradigma culturale e politico che si proponeva non solo il superamento dello stato nazionale ma anche una diversa organizzazione dei poteri. Era quello che scriveva dal suo esilio in Francia Silvio Trentin in “Federare e liberare”, quando indicava il federalismo come “l'ordine delle autonomie”.

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