"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Palestina

Mondovisioni, i documentari di Internazionale
Palestina
L'associazione MAIA ONLUS - Make An Impact Association - impegnata nella cooperazione internazionale nei Territori Palestinesi Occupati, ha il piacere di invitarVi alle ultime due serate della rassegna cinematografica intitolata "MAIA ONLUS presenta: Mondovisioni, i documentari di Internazionale". La rassegna si tiene presso il Cinema Astra di Trento, Corso Buonarroti 16.

Ponti da ricostruire, appartenenze da tradire.
Gaza
di Michele Nardelli

(19 maggio 2012) Gaza, 1.645.500 abitanti in una piccola striscia di terra di 360 kmq, viene considerata la più grande prigione a cielo aperto del mondo. In questo inferno, dove la densità è di 4.587 abitanti per kmq (quella del Trentino con una superficie di 6.206 kmq è di 85 abitanti per kmq), nel gennaio 2009 si è consumato l'ennesimo capitolo di una guerra infinita, venti giorni di bombardamenti che portarono alla morte di più di mille palestinesi, molti dei quali donne e bambini.

In quei giorni Desmond Tutu e il compianto Václav Havel così scrivevano «... quello che è in gioco a Gaza è l'etica fondamentale del genere umano. ...  Se vogliamo evitare che la Fertile Crescent, la "Mezzaluna fertile" del Mediterraneo del Sud divenga sterile, dobbiamo svegliarci e trovare il coraggio morale e la visione politica per un salto qualitativo in Palestina».

Due stati e i confini del '67. Ma Israele continua nella politica di sottrazione della terra
Gerusalemme

Monti vede Abu Mazen e Netanyahu. "Servono due Stati e i confini del '67". La Pasqua del premier italiano in Palestina e Israele. Ma intanto prosegue la politica di occupazione delle terre palestinesi. L'appello che viene da Beit Jala.

Da tempo vado dicendo che la questione palestinese potrà trovare soluzione in una diversa prospettiva regionale e mediterranea. E che la soluzione "due popoli, due stati" per quanto considerata realistica è stata continuamente calpestata dai nuovi insediamenti e dalla politica di Israele tesa ad evitare continuità territoriale nei territori gestiti dalla ANP, peraltro anch'essi contesi come nella zona C. Ciò nonostante le dichiarazioni di Monti sul riconoscimento dei confini del '67 vanno considerate un passo importante di discontinuità del governo italiano rispetto al recente passato, sempre che i comportamenti e le relazioni verso il conflitto ne siano conseguenti. Perché questo vuol dire una cosa in primo luogo: la messa in discussione di tutti gli insediamenti illegali dei coloni. Staremo a vedere. Anche perché nel frattempo Israele continua con la sua politica del fatto compiuto, come si evince dall'appello che proprio in queste ore ci viene da Beit Jala, comunità nei pressi di Betlemme e con la quale il Trentino ha avviato da tempo una relazione speciale di scambio e di cooperazione (m.n.)

(9 aprile 2012) «La questione palestinese va risolta al più presto». Sono le parole del presidente del Consiglio Mario Monti, giunto a Ramallah dove ha incontrato il presidente del'Anp, Abu Mazen. L'Italia, ha spiegato il premier, sostiene in Medio Oriente la soluzione di «due Stati», uno per Israele e palestinesi che vivano «in pace l'uno accanto all'altro», da raggiungersi attraverso «il negoziato». «L'Italia non riconosce nessuna modifica dei confini rispetto agli accordi del 1967», ha ribadito Monti sulla questione israelo-palestinese. «La posizione italiana è inequivocabile e ancorata all'Ue», ha aggiunto.

Monti ha poi incontrato in Israele il premier Netanyahu: «Il negoziato tra le parti non ha alternative per la soluzione del conflitto» israelo-palestinese, ha affermato. Monti ha auspicato «l'adozione di misure che ristabiliscano la fiducia» e aiutino a superare «lo stallo negoziale».

La Palestina della convivenza
Betlemme inizio Novecento

Il Comune di Rovereto e l'Associazione onlus Pace per Gerusalemme - Il Trentino e la Palestina presentano

LA PALESTINA DELLA CONVIVENZA. Storia dei Palestinesi 1880 - 1948
Dal 13 al 21 marzo 2012 - Foyer Auditorium Melotti, Corso Bettini 43, Rovereto. Inaugurazione 13 marzo, ore 18.00

THIS IS MY LAND... HEBRON Film documentario di Giulia Amati & Stephen Natanson, 13 marzo 2012, ore 20,30 Sala Conferenze del MART

Incontro con la Palestina e le poesia e Mahmud Darwish

Natale dei Popoli 2011
Poesia, canto, musica. Incontro con la Palestina e le poesie di Mahmud Darwish
Al termine saporti arabi e trentini nella Piazza del Mart

E' il tempo della primavera palestinese
Abu Mazen alle Nazioni Unite
(24 settembre 2011) Il discorso integrale del presidente dell'ANP Abu Mazen all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L'intervento, accolto fra gli applausi, chiede al mondo un atto di responsabilità per mettere fine ad un conflitto che dura da sessantatre anni. Grande accoglienza anche nei territori dell'ANP.

Il passo più lungo di Abu Mazen
Bandiera palestinese
di Ali Rashid

(22 settembre 2011) Molti palestinesi considerano tardivo il passo coraggioso deciso da Abu Mazen di rivolgersi alle Nazioni Unite, malgrado tutte le pressioni esercitate per legittimare una realtà politica e sociale che è già sotto gli occhi della comunità internazionale.
Addirittura l'Assemblea generale ha già riconosciuto lo stato palestinese dichiarato da Arafat, nel 1988, con 104 voti favorevoli, due contrari e 36 astenuti. Gli archivi dell'assemblea generale sono colmi di risoluzioni che ribadiscono e confermano diritti che Israele viola sistematicamente da 60 anni. La solennità che l'Anp ha voluto dare a questo evento intende preparare i palestinesi ai tempi duri e difficili che un passo di questo tipo comporta. La fermezza dimostrata dal presidente Abu Mazen di fronte alle pressioni e alle minacce, vuole dire che è ora di finirla con questa farsa dei negoziati che dura da quasi 20 anni.

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