"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli
Ci salutiamo e subito partenza per Bolzano dove alle 10.00 inizia il Consiglio Regionale. Lorenzo Dellai legge la sua relazione (che potete trovare nella home page). Un testo che disegna una nuova fase dell'autonomia verso "la regione europea del Tirolo" e che condivido. Il problema nasce piuttosto dall'inadeguatezza di un aula dove le posizioni si sono cristallizzate, dove idee e personaggi sono diventate le caricature di loro stessi, chi fermo a rivendicare un ruolo della Regione fuori del tempo, chi ad invocare un'autodeterminazione altrettanto anacronistica.
Stimolato dalla relazione di Dellai vorrei prendere parte al dibattito, ma l'ostruzionismo di una parte della minoranza (in buona sostanza motivato dal fatto che nella finanziaria regionale viene recepito l'emendamento che raccoglie la mozione approvata il giorno precedente relativa ai costi della politica e alla riduzione delle indennità dei consiglieri) e le parole a vanvera dei leghisti trentini e della destra italiana di Bolzano rendono questo luogo davvero poco stimolante, tant'è che nessuno dei gruppi consiliari di maggioranza interviene nel dibattito. Un degrado che dà la misura della crisi della politica come dell'esaurimento di ogni residuale ruolo di questa istituzione. Mi riprometto di trasformare gli appunti in un intervento scritto sulle prospettive della Regione.
Di buono c'è che in pausa pranzo l'amico Pippo Oggiano ci accompagna a mangiare al Rafenstein, un'osteria tedesca che sta poco sopra Bolzano, un luogo vero, caldo ed accogliente, dove ti offrono i piatti della cucina contadina sudtirolese a prezzi popolari. Pippo ama il Sud Tirolo e insieme venimmo proprio qui, al Rafenstein, nell'estate del 1989, a festeggiare l'assoluzione al processo che ci vedeva imputati per aver manifestato a favore del diritto di opinione quando Eva Klotz, Pius Laitner ed altri esponenti del mondo tedesco vennero accusati di attentato alle istituzioni per aver rivendicato il diritto all'autodeterminazione del Sud Tirolo. Eva Klotz e Pius Laitner, oggi sono con me in Consiglio Regionale, ma la loro istanza quand'anche legittima appare uno stanco rituale ideologico che, come scrive Toni Serafini sul Corriere in questi giorni, sembra fuori dalla realtà visto che il Sud Tirolo è oggi considerato anche oltralpe una sorta di moderna "Austria felix".
Gli sgangherati interventi di una parte dell'opposizione, di Caterina Dominici e di Bruno Firmani, allungano i tempi in attesa di trovare un accordo su un emendamento che riguarda l'ordinamento dei Comuni. Ma il vero nodo del contendere è il nuovo taglio - dopo quello operato la scorsa legislatura con l'abolizione dei vitalizi e all'inizio di questa quando abbiamo sterilizzato le indennità dalla rivalutazione automatica sul costo della vita - di 290 euro alle indennità dei consiglieri regionali. Dove qualcuno dichiaratamente, altri chiedendo il voto segreto cercano di non farlo passare, facendo leva su qualche consigliere che di rinunciare a qualcosa non ne vuole sapere.
Si arriva così a sera inoltrata. Ci sono alcune assenze fra i banchi della maggioranza e questo incoraggia la Lega e una parte delle minoranze a far mancare il numero legale. O almeno ci provano, ma senza successo perché una parte della minoranza si dimostra responsabile e pur votando contro decide di rimanere in aula. Ma non oltre un certo limite. Siamo sul filo del rasoio, mancano diversi esponenti della SVP e quella che più risulta vistosa è l'assenza del presidente Durnwalder che della Regione è vice, cosa che mette tutti in grande imbarazzo. Manca anche qualche esponente della maggioranza trentina, Margherita Cogo e Caterina Dominici segnano così la loro distanza e qualche piccola vendetta personale. Sono le 23.00 passate quando arriva da Trento Alberto Pacher e così, grazie anche alla disponibilità dei verdi sudtirolesi, il numero legale è garantito e verso mezzanotte il bilancio approvato.
Ciò nonostante la Regione si conferma come istituzione da ripensare profondamente. La prospettiva non può che essere la rinuncia alle funzioni legislative residuali, pensandola come ancoraggio tematico fra le due province/comunità autonome ed immaginando una diversa dimensione regionale europea... ma di questo avremo modo di parlarne. Il tutto con la prudenza necessaria che si deve all'ancoraggio costituzionale della nostra autonomia. "Con coraggio e con prudenza" dice anche Dellai nella sua relazione e ci troviamo su una comune lunghezza d'onda.
Anche stanotte abbiamo fatto le due.
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