"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

Partito Democratico

Un modello di partito...
Antonio La Trippa

Vi trasmetto la mail con cui Luca Zeni rinuncia alla sua candidatura. Vorrei fare però alcune brevi, sintetiche e pungenti considerazioni.

Se capisco bene, Zeni ritiene che noi componenti dell'assemblea provinciale (regolarmente eletti) non eleggiamo un candidato (come invece avviene, a suo dire, per primarie "aperte", anzi "apertissime") ma lo "nominiamo" (termine brutto e spregiativo). Forse, sempre per Luca Zeni, noi "cattivi" componenti dell'assemblea provinciale non siamo neppure eletti, ma a nostra volta nominati: peccato si dimentichi che la nostra elezione era proprio legata all'investitura diretta di un segretario,
vale a dire ad una formula che al nostro piace tantissimo.

Guardate, amici/che, compagni/e, io è da qualche anno che combatto con le mie modeste forze intellettuali contro un modello di partito, come quello che emerge dalle parole e dal comportamento di Zeni, disegnato intorno ad una persona e non intorno ad una comunità (un collettivo: ah scusate brutta parola anche questa...). Combatto contro partiti a immagine e somiglianza del candidato e poi del leader eletto, che instaura con i cittadini un rapporto diretto coinvolgendoli solo nel momento del voto o in vista di quest'ultimo (ecco le primarie quanto mai "aperte"), ma poi
dimenticandosene e dimenticandosi di misurarsi nei circoli e nelle assemblee di base, ove palpita la vera "vita" del partito. Credo invece in un partito in cui la base sia effettivamente coinvolta ed i leader siano a disposizione della base, non la utilizzino solo a fini personali. Un partito che opera dal basso, non dall'alto.

Perciò la conclusione cui giunge Zeni non mi meraviglia: non si compete sul "campo" che non ci aggrada. Ma in tutto ciò dov'è il senso di servizio, la politica come valore, ecc. ecc.?

Scusate lo sfogo, ma ora sto decisamente meglio.

Ciao a tutti, Alessandro Branz

Schede bianche?
Macchina da scrivere
Lunedì scorso abbiamo finalmente votato e preso delle decisioni. Dovremmo farlo più spesso, cercando di superare il timore che dividendoci nel voto finiamo per spaccare il partito. Spero che le idee e le prospettive che ci uniscono siano anche in questo caso di gran lunga maggori e più forti rispetto ai punti di dissenso.

Sento però girare voci di intenzioni di schede bianche o di ritiro dalla candidatura per dissenso rispetto alla decisione di votazione unica nell'Assemblea o di tentazioni di cadidature "provocatorie". Pur nel rispetto delle decisioni di ciascuno, mi sento di invitare tutti alla riflessione nell'auspicio che il voto di lunedì prossimo divenga un'occasione di confronto positivo e il più sereno possibile, evitando drammatizzazioni eccessive o la ricerca di "colpi di scena" che riuscirebbero solo ad avvelenare il clima interno e risulterebbero poco comprensibili o controproducenti all'esterno.

 

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Le decisioni dell'assemblea del PD del Trentino
Val di Non

(28 maggio 2013) Carissime/i, in quanto componente dell'Assemblea provinciale del PD del Trentino, mi pare giusto ed opportuno riferirvi brevemente su quanto avvenuto nella riunione di ieri sera, lunedì 27 maggio.

L'Assemblea si è espressa votando su una serie di proposte avanzate dalla Presidenza ed è giunta alle seguenti conclusioni:

a) il PD proporrà alle altre forze della coalizione di centrosinistra autonomista che l'individuazione del candidato alla Presidenza della Giunta provinciale avvenga attraverso primarie di coalizione;

b) il PD proporrà che queste primarie abbiano luogo a turno unico (vince il candidato che arriva primo);

c) il PD si presenterà con un solo candidato.

Nel merito io mi sono astenuto, per una ragione di fondo: non ritengo che il metodo delle primarie di coalizione sia il più adatto ad individuare il candidato migliore alla Presidenza della Giunta, che invece -a mio avviso- dovrebbe costituire il risultato non di una competizione fra persone più o meno autorevoli, ma di un grande dibattito dentro il PD, dentro gli altri partiti della coalizione e fra le forze che la compongono. Vera sintesi di un programma e di una strategia politica condivisa (sulla falsariga di quanto scrive Michele Nardelli su Politicaresponsabile: http://www.politicaresponsabile.it/pensiero/1167/il-caso-trentino.html). Ma evidentemente questa mia posizione è minoritaria.

Il regolamento congressuale del PD del Trentino
Approvato dall'Assemblea del 20 luglio scorso

Assemblea del Circolo di Rovereto
La relazione di Fabiano Lorandi all'Assemblea del Circolo di Rovereto del PD del Trentino

Regolamento per la fondazione e per il funzionamento dei circoli territoriali
Approvato dall'Assemblea provinciale il 29 dicembre 2008

Il presente regolamento stabilisce modi e termini per insediare il Partito Democratico sul territorio della provincia di Trento e la composizione degli organi e le modalità di elezione in applicazione dell'art. 9 dello Statuto del Partito Democratico del Trentino.

Una riflessione in vista dell'assemblea che approverà il regolamento congressuale

di Roberto Pinter

Quello che sta accadendo a livello nazionale non è quello che ci aspettavamo e rafforza la necessità di ribadire la nostra autonomia politica.

 

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