"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

30/09/2011 -
Il diario di Michele Nardelli
L\'unica che abbiamo
Lo spettacolo che la Lega dà di sé in Consiglio Provinciale è penoso. Il Trentino, il suo presidente e l'intera giunta provinciale sarebbero secondo il capogruppo della Lega parte di un sistema mafioso. A scatenare la bagarre in aula è la risposta che Dellai dà alle dichiarazioni del parlamentare leghista Fugatti, il quale dalle pagine del quotidiano "Trentino" ha fatto intendere - a proposito di cultura mafiosa - che i rapporti fra il governo nazionale e la nostra autonomia dipenderebbero dai buoni auspici della Lega trentina.

Una dichiarazione che ci fa capire quale sia la cultura istituzionale di questo partito ed insieme della loro pericolosità quando il loro capo tribù avverte che migliaia di padani sarebbero pronti a prendere le armi per la secessione. Troppo spesso in questi  anni a sinistra abbiamo sorriso delle volgari smargiassate di questi personaggi, senza comprendere che costoro, cavalcando il rancore e le paure, avrebbero potuto diventare la spina dorsale del governo Berlusconi.

Giustamente il presidente Dellai gli risponde per le rime, mettendo sotto accusa proprio l'idea che costoro anno del rapporto fra istituzioni. E così apriti cielo. Insulti e grida provocano la sospensione temporanea del Consiglio. Che riprenderanno dopo mezz'ora per portare a termine l'iter legislativo avviato grazie all'iniziativa di legge del nostro gruppo consiliare relativamente all'indennizzo delle morti per cause di lavoro nocivo.

Una veloce riunione del gruppo consiliare con la responsabile della programmazione politica e culturale della Festa democratica sulla neve e poi una raffica di incontri a cavallo delle ultime battute di questa tornata consiliare ed il giorno seguente. Vedo Roberto Devigili che mi parla della inadeguatezza e della scarsa prontezza di riflessi in alcuni settori dell'amministrazione provinciale. Edoardo Benuzzi  con il quale lavoriamo per mettere a punto gli ultimi dettagli del DDL relativo all'apprendimento permanente. Vedo il presidente Lorenzo Dellai al quale illustro qualche idea sulla prossima finanziaria di cui vi ho parlato nel "diario" di ieri. Incontro Francesca Quadrelli per parlare del Cafe de la Paix, nella speranza che finalmente i lavori di ristrutturazione dell'edificio di "passaggio Teatro Osele" possano avere inizio. Passo in ospedale a salutare Ciro Russo e lo trovo abbastanza bene nonostante l'operazione subita non sia stata certo di routine. Infine un salto a Rttr per una registrazione televisiva sulle attività del Forum.

In mezzo a tutto questo, Ingegneri senza frontiere mi "sequestra". Prima per un dibattito che si svolge nella serata di giovedì alla sede della Fondazione Caritro sui temi della cooperazione internazionale, stimolante e per certi versi coraggioso. Perché è più facile farsi invischiare nella melassa buonista degli aiuti e della carità che non interrogarsi sulla insostenibilità della cooperazione fondata sugli aiuti allo sviluppo. Mi rendo conto di quanto le nostre idee comincino a fare scuola ma anche del ritardo culturale di una parte del  mondo associativo che prosegue come un caterpillar nella logica dell'umanitario. Ne esce un confronto appassionato, che farebbe bene a tanti angeli del pacco dono.

Il giorno seguente per una tavola rotonda sul tema del limite e della sostenibilità. Ed è, in buona sostanza, la prosecuzione della discussione sulla cooperazione, laddove il limite investe il delirio del fare ad ogni costo, in nome del bene, senza neanche essere sfiorati dalla domanda sul senso di una cooperazione che ha smarrito la sua natura di fattore di cambiamento. Il tema del limite e della sostenibilità è stato scelto per il confronto proprio su proposta del Forum che nel 2012 intitolerà il proprio itinerario annuale "Oltre il limite. La pace nella sobrietà".

Lo illustro nei suoi termini generali - il programma sarà presentato solo a conclusione dell'itinerario 2011 sulla Cittadinanza Euromediterranea - alla platea di giovani venuti a Trento in rappresentanza delle venti sedi operative di ISF sparse un po' ovunque in Italia. Anche in questo caso il confronto fra i partecipanti della tavola rotonda animata da Maddalena Di Tolla è vivace e  spazia fra la dimensione globale a quella locale.

Credo proprio che l'itinerario 2012 sarà altrettanto stimolante di quello sull'Euromediterraneo, che peraltro nelle prossime settimane e fino all'11 gennaio ancora offrirà interessanti puntate. Quando esco dall'Università di Mesiano è ormai notte e le pile sono davvero scariche. Non del tutto, per la verità , visto che a mezzanotte passata sto ancora scrivendo queste note.

 

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