«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Editoriali

La Chiesa tra motrice e rimorchio
La morte del Mons. Romero

di Fabio Pipinato

(1 dicembre 2011) La motrice della Chiesa è fatta di molti laici, preti, vescovi che lottano, sul campo, a fianco dei più poveri. Con tutte le difficoltà che questo comporta. Il lavoro, sempre, si scontra con le autorità politiche. Pazienza. Questa Chiesa di frontiera è spesso e per fortuna ingenua e chinandosi verso il povero non protegge a dovere la schiena. Andiamo per ordine. Dal mondo al piccolo paesino di periferia.

Il buon costruire contro i disastri
Genova, fiumi e condomini

di Alessandro Franceschini *

(commento proposto dal quotidiano L'Adige mercoledì 9 novembre)

La "distruzione" della città di Genova dei giorni scorsi, preceduta dalla devastazione delle splendide Cinque Terre e di una parte significativa dello Spezzino e della Lunigiana, che prosegue in questi giorni lungo l'asta del fiume Po, ci obbliga a riflettere ancora una volta, ma con un'urgenza ancor più impellente, sul rapporto che l'uomo moderno ha instaurato con il territorio che lo circonda.

Il fatto che il Trentino non abbia subìto allarmi in questi ultimi giorni di pioggia non deve farci abbassare la guardia e l'attenzione: il nostro territorio, infatti, se da una parte gode di una buona gestione ambientale, dall'altra parte ha delle caratteristiche di fragilità che possono renderlo protagonista naturale di disastri idrogeologici.

Boccone avvelenato?
La stangata

(8 novembre 2011) La maggioranza parlamentare, già alterata dalla compravendita di deputati e senatori, non c'è più. il rendiconto dello Stato passa alla Camera con soli 308 voti favorevoli e una maggioranza di non partecipanti al voto. Berlusconi va al Colle e concorda le sue dimissioni dopo il voto sui provvedimenti annunciati nella lettera ai partner europei (legge di stabilità). A quel punto il presidente Napolitano deciderà se affidare un nuovo incarco o sciogliere il Parlamento. Scenario realistico? O boccone avvelenato?

Un sondaggio sulle intenzioni di voto degli italiani
Fuori dal tunnel?

Intenzioni di voto, sale il centrosinistra
Centrodestra indietro di 10 punti

Ancora un calo per i partiti che sostengono il governo. Pdl e Lega Nord al 35,5%. Pd, Sel, Idv e i loro alleati al 45,5%. Fermi il Terzo Polo e il Movimento 5 Stelle. Un sondaggio commissionato dal quotidiano "la Repubblica".  

(1 novembre 2011) Sale al 10% esatto il vantaggio del centrosinistra sul centrodestra nel sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it. A un mese e mezzo dall'ultimo rilevamento, il centrosinistra arriva al 45,5% (era al 44%) e il centrodestra scende di due punti, dal 37,5% al 35,5%. In un quadro in cui la fiducia nel governo e nel premier è ormai scesa a livelli minimi, diventa dunque più rilevante il dato delle intenzioni di voto. Rispetto a settembre si muovono quasi esclusivamente i due blocchi maggiori l'uno in contotendenza rispetto all'altro. Restano fermi sia il Terzo Polo inchiodato da tempo al 13% che il Movimento 5 Stelle (3,5% come a settembre dopo l'impetuosa salita dal 2,5% di giugno), mentre la Federazione delle sinistre risale all'1,5% (era scesa allo 0,5%).

TABELLA: LE INTENZIONI DI VOTO

Vedo quel mare, comprendo quello stato d'animo...
Ventotene

Questo pezzo è stato scritto per "La Patria riTrovata" che lunedì ha preso il via grazie al "Gioco degli Specchi".

di Michele Nardelli

(7 novembre 2011) "Guardavo sparire l'isola nella quale avevo raggiunto il fondo della solitudine, mi ero imbattuto nelle amicizie decisive della mia vita, avevo fatto la fame, avevo contemplato - come da un lontano loggione - la tragedia della seconda guerra mondiale, avevo tirato le somme finali di quel che andavo meditando durante sedici anni, avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili ... nessuna formazione politica esistente mi attendeva, né si prestava a farmi festa, ad accogliermi nelle sue file ... con me non avevo per ora, oltre che me stesso, che un Manifesto, alcune tesi e tre o quattro amici ...".

In queste parole, scritte da Altiero Spinelli mentre lasciava la sua terra d'esilio, l'isola di Ventotene, c'è l'orgoglio di un grande disegno ed insieme il senso profondo della solitudine.

Tecnologia e libertà
Villaggio globale

Questo commento è apparso oggi sul "Corriere del Trentino".

di Michele Nardelli

(26 ottobre 2011) "Con internet questa storia di proibire è finita" diceva qualche anno fa Elias Khury nell'intervista che costituiva la postfazione del libro di Samir Kassir "Primavere". Forse non immaginava che il contributo delle nuove forme di comunicazione sarebbe stato così decisivo nel processo di cambiamento che la primavera araba ha impresso al Mediterraneo, ma la realtà talvolta va oltre l'immaginazione. E così i diritti digitali dei cittadini sono entrati a pieno titolo a far parte degli strumenti della partecipazione democratica e della libertà.

Addio ad Antonio Cassese, uomo dei diritti umani
Antonio Cassese
(23 ottobre 2011) Chiunque si sia occupato in questi anni di conflitti e diritti umani non ha potuto fare a meno di attingere al pensiero e all'esperienza di Antonio Cassese. Giurista, scrittore, docente di Diritto Internazionale è stato Presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti e primo presidente del Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia. Da ieri ha lasciato questo mondo. Non ci resta che ringraziarlo, per tutto quel che ci ha portato in dono. Dal quotidiano "la Repubblica", di cui è stato per anni editorialista, riprendiamo il saluto di Adriano Sofri.

di Adriano Sofri

Colpiva, all'indomani del linciaggio di Sirte, l'assenza su queste pagine della voce di Antonio Cassese. Nel suo libro ultimo aveva ricordato come già de Maistre parlasse di nazioni rimaste allo stato di natura. Nazioni "tutte prese dall'enthousiasme du carnage", l'entusiasmo della carneficina. Al quale opponeva "l'entusiasmo per i diritti umani" che sentiva crescere.