«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene

Editoriali

Partito territoriale, un'idea da coltivare
Michele Nardelli e Lorenzo Dellai

di Michele Nardelli

(marzo 2012) E' vero, se ne parla da tempo. Ma dar vita ad un partito territoriale a ridosso delle elezioni provinciali credo sarebbe un errore. Non solo sul piano della riconoscibilità elettorale (le elezioni sono anche un momento di verifica dell'attività politico-amministrativa svolta nei cinque anni precedenti), ma per una ragione di fondo: i partiti non si costituiscono per vincere le elezioni, ma perché si ha un progetto condiviso sul piano dei valori e delle idee progettuali.

Di macchine elettorali prive di visioni in questi ultimi anni ne abbiamo avute abbastanza, dai partiti-azienda a quelli ad personam. Nessuna nostalgia nemmeno per i partiti tradizionali, che pure hanno svolto un ruolo importante nella storia del Novecento, delle cui culture erano figli tanto sul piano delle idee (le magnifiche sorti e progressive), quanto su quello delle forme organizzative (partiti a forma di stato).

Premesso dunque che alle elezioni provinciali del 2013 è bene che i partiti del centrosinistra autonomista trentino si presentino con le proprie soggettività e i propri simboli, la proposta rilanciata recentemente da Lorenzo Dellai di dar vita ad un partito territoriale in grado di proporre una sintesi originale fra le migliori tradizioni di pensiero di questa terra, a me pare di grande interesse per almeno quattro ragioni.

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Silvano Grisenti è stato condannato
Silvano Grisenti

(17 ottobre 2011) Silvano Grisenti è stato condannato dalla Corte di Appello di Trento ad un anno e sei mesi nell'inchiesta "Giano Bifronte" per corruzione impropria: è andata peggio che in primo grado, considerato l'inasprimento della pena che era stata di quattro mesi. Grisenti ha avuto anche un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici e così il suo ritorno in politica risulta piuttosto improbabile.

Ciò che emerge da questa sentenza rappresenta una brutta pagina della nostra autonomia, perché non dobbiamo dimenticare che fino alle sue dimissioni nel corso della precedente legislatura, Grisenti era l'uomo forte del governo provinciale. Evidentemente un po' troppo forte.

Una lettera da Londra
Dauod e Sohelia

(10 ottobre 2011) "Ritorno a Londra, il mio viaggio a Trento è stato breve ma l'effetto di questo viaggio è molto profondo e rimarrà con me per un lungo tempo.

Partecipare  alle conferenze  e seminari e dialogare  con la gente sono parti costanti del mio lavoro, ma raramente alla fine di un lavoro la mia anima rimane cosi coinvolta...

Il mondo, dieci anni dopo...
11 settembre 2001

di Lucio Caracciolo *

(11 settembre 2011) Proviamo a ricordare come appariva il mondo all'alba dell'11 settembre 2001. La carta strategica del pianeta era centrata sulla "superpotenza solitaria", gli Stati Uniti d'America, uscita trionfante dalla guerra fredda. Nessuno appariva in grado di sfidarla. Scomparsa l'Urss, con la Cina ancora all'inizio del suo percorso di ritorno agli antichi splendori e l'Europa sempre introversa e mai davvero unita, visto da Washington il resto del mondo non pareva particolarmente minaccioso. Anzi, sembrava destinato a evolvere secondo i valori e gli interessi a stelle e strisce. Tanto che già alcuni ideologi vicini a Bush junior cantavano l'impero americano, ossia l'Impero del Bene, come fine (al maschile e al femminile) della storia.  Che cosa resta oggi di quello scenario?

Crisi e beni comuni
beni comuni

di Ugo Morelli

(12 settembre 2011) Alla ricerca di possibili vie d'uscita dalla crisi che ci coinvolge ci affidiamo soprattutto alle scelte dei governi. Si tratta di un'aspettativa legittima, stante la portata dei problemi. Eppure non dovremmo trascurare di interrogarci su alcuni aspetti che potrebbero fare la differenza per affrontare la difficile situazione in cui siamo. Due sono le questioni che, tra le altre, possono fare la differenza: il valore dei beni comuni e l'incidenza del livello locale. Sembra di proporre Davide contro Golia.

Oltre le ritualità. La terra, il sole e la storia.
Italia

di Michele Nardelli

(7 settembre 2011) Una buona partecipazione ha contrassegnato lo sciopero generale promosso dalla Cgil in Trentino. Diverse migliaia di lavoratori e cittadini sono scese in piazza nella manifestazione che si è conclusa in via Verdi a Trento con le testimonianze finali e la musica dei Bastard. Tante persone, molti volti conosciuti, anche molti giovani. Ma tutto questo, qui come in Italia, non sembra rappresentare quello scossone di cui avremmo bisogno per mandare a casa questo governo.

Anni di "berlusconismo" hanno lasciato il segno nel profondo della nostra società, nelle culture come nei comportamenti. PDL e Lega non hanno vinto perché qualcuno si è sbagliato a votare, ma perché il modello sociale e culturale che rappresentavano aveva il consenso della maggioranza degli italiani.

Un impegno comune in difesa dell'autonomia
Autonomia in galleria

L'incontro a Roma dei presidenti Dellai e Durnwalder con il ministro Fitto e la delegazione parlamentare

(24 agosto 2011) Nel vertice con i parlamentari trentini e altoatesini, oggi a Roma nella sede della Provincia autonoma di Trento in via della Scrofa, è stato ribadito con forza la volontà di richiedere il rispetto delle prerogative dell'autonomia speciale. E dai senatori, come dai deputati presenti, è stato assunto in questo senso un impegno preciso: all'incontro, infatti, erano presenti tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, che hanno convenuto con forza della necessità di volontà di lavorare assieme.