«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
(8 luglio 2010) Questo sito spegne la sua prima candelina, un anno di vita. In questo tempo è stato visitato 10.666 volte, da 4.385 visitatori diversi, 25.902 pagine lette (2,43 pagine a visita), con un tempo medio di permanenza di 2 minuti e 22 secondi e con il 40,92% di visite nuove. Iniziando in sordina, con un po' di fatica (un sito personale non viene in genere considerato uno strumento di informazione), ma poi in maniera sempre crescente. Il suo aggiornamento quotidiano, il "diario di bordo" che ogni giorno racconta delle mie giornate di lavoro, le iniziative istituzionali, i consigli per le letture... ne fanno uno strumento spero utile e gradito. In fondo si tratta di una forma di trasparenza, di prossimità e di comunicazione verso tutti i lettori ed in particolare verso le persone che hanno ritenuto utile che dedicassi all'impegno in Consiglio provinciale una parte significativa del mio tempo. Che trascorre, visto che proprio oggi le mie di candeline sono una in più.
di Hasan Nuhanović (da www.balcanicaucaso.org)
(10 luglio 2010) In occasione della giornata europea del ricordo delle vittime del genocidio di Srebrenica, pubblichiamo la storia di Hasan Nuhanović, interprete delle Nazioni Unite sopravvissuto alle stragi del luglio 1995
Riportiamo la sintesi dell'intervento conclusivo di Emilio Molinari, in occasione della manifestazione svoltasi a Milano a coronamento della raccolta delle firme necessarie per l'indizione del referendum contro la privatizzazione dell'acqua
di Emilio Molinari
(6 luglio 2010) Grande serata questa di stasera, vorrei sottolinearne l'importanza. Abbiamo nel bel mezzo di una impegnativa raccolta di firme per un referendum abrogativo di una legge che privatizza l'acqua nel nostro paese, scelto di alzare il livello politico e culturale. Di porre la questione del diritto universale e dei beni comuni ad un livello alto, che tocca la cultura giuridica e i principi costituzionali.
"Fare meglio con meno". Il mio manifesto programmatico
Non è un bilancio del lavoro svolto e nemmeno il libro dei sogni. E' uno sguardo sul Trentino fra passato, presente e futuro. Un po' come l'idea di "Fare meglio con meno": l'essere orgogliosi di quel che abbiamo realizzato in questi anni riuscendo a tenerci lontani dalle politiche del rancore, il vederne le criticità e l'essere esigenti con noi stessi, la consapevolezza che con minori risorse finanziarie dovremo dare il meglio di noi, valorizzando il patrimonio di sensibilità, di competenze e di esperienze di ciascuno.
(27 agosto 2010) La Giunta provinciale interviene sulla privatizzazione dell'acqua. Ma si può fare di più!
di Michele Nardelli
C'è stato un momento in cui la logica del mercato e del suo potere di autoregolazione hanno annebbiato la vista di molti. Un sorta di furore ideologico dove si è fatto a gara nel mettere in discussione il carattere "pubblico" di ogni forma di servizio e, fra questi, anche di un bene primario come l'acqua.
di Moni Ovadia
(1 giugno 2010) Era inevitabile che accadesse. L'insensato atto di pirateria militare israeliano contro il convoglio navale umanitario con la sua tragica messe di morti e di feriti non è un fatale incidente, è figlio di una cecità psicopatologica, della illogica assenza di iniziativa politica di un governo reazionario che sa solo peggiorare con accanimento l'iniquo devastante status quo. Di cosa parliamo? Dell'asfissia economica di Gaza e della ultraquarantennale occupazione militare delle terre palestinesi, segnata da una colonizzazione perversa ed espansiva che mira a sottrarre spazi esistenziali ad un popolo intero. (...)
di Moni Ovadia
L'assetto psicologico che caratterizza i leader dell'attuale governo israeliano è ben rappresentato da una sola frase che il suo ministro della difesa Ehud Barak, il soldato più decorato della storia di Israele, ha pronunciato in occasione del discorso di congratulazione agli uomini del commando che hanno bloccato la Freedom Flottilla con un massacro:«...qui (in Medio Oriente) non c'è pietà per i deboli e non si da una seconda chance a chi non si difende». Eccola qui la Israele-fortezza delle vittime che ha in mente un politico con questa terribile visione. Andando di questo passo forse potrebbe proporre di istituire una Rupe Tarpea per i deboli come i refusnik, i soldati e gli ufficiali renitenti che sono pronti a dare la vita per il loro paese ma non sono disposti a massacrare civili a casa d'altri, o come lo scrittore Amos Oz perché sostiene che l'uso della forza è lecito solo a scopi puramente difensivi e non per colonizzare e schiacciare militarmente un intero popolo, o come Manuela Dviri scrittrice israeliana che ha perso un figlio in Libano per queste parole:« dopo tutto quell'assedio (della striscia di Gaza) figlio dell'ossessione militare e politica al dio della sicurezza, ci costringe a vivere, noi stessi, in un infinito stato d'assedio, chiusi in un invisibile fortino, isolati e condannati dai popoli. Adesso dicono che bisogna spiegare al mondo le nostre ragioni...non c'è nulla da spiegare. C'è solo da fare. C'è da ritirarsi finalmente, e per sempre, dai territori. E da Gaza!» Purtroppo queste parole non toccheranno né i cuori né le menti di questi ottusi governanti e dei loro fan acritici in Israele e nel mondo che vedono in Israele la vittima anche quando il suo esercito occupa e opprime e suoi cittadini colonizzano e rubano terre e vita ai palestinesi. A noi gente di pace e dialogo per rispondere a questa paranoia basta un nome: Itzkhak Rabin.
(da L'Unità del 5 giugno 2010)