«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell'Europa in stati nazionali sovrani»<br/> Manifesto di Ventotene
La comunicazione del Presidente della PAT Lorenzo Dellai
(19 luglio 2012) ... Siamo infatti in una situazione di gravità senza precedenti e di particolare complessità. Si mescolano, in modo talvolta imperscrutabile, gli effetti di processi strutturali che stanno radicalmente cambiando il quadro generale.
Mi riferisco alla crisi economica e finanziaria, che - dopo la prima fase legata ai problemi delle banche americane e dei sofisticati quanto artificiosi prodotti finanziari globali - si è trasformata ora nella crisi dei debiti sovrani dei paesi europei, con le conseguenti politiche di aumento della pressione fiscale e di riduzione della spesa pubblica, il cui combinato disposto sta producendo una gravissima fase di recessione e di disoccupazione. Mi riferisco alla crisi politico-istituzionale dell'Europa, incapace, fino ad ora, di essere all'altezza della grande scommessa della moneta comune. Mi riferisco, infine, alla particolarissima fragilità politica con la quale il nostro Paese ha affrontato questo insieme di problemi: una fragilità che ha prodotto l'attuale governo "tecnico", che agisce certamente con logiche di emergenza dovute al contesto internazionale ma rischia di compromettere, sul piano interno, quel che ancora resta dello spirito di coesione nazionale.
Il Trentino è inevitabilmente "dentro" questi processi, sia dal punto di vista sociale ed
economico, sia da quello istituzionale...
Il testo integrale della comunicazione del Presidente Dellai
di Giacomo Leopardi
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
Giovanni, III, 19
Qui su l'arida schiena Del formidabil monte Sterminator Vesevo, La qual null'altro allegra arbor né fiore, Tuoi cespi solitari intorno spargi, Odorata ginestra, Contenta dei deserti. Anco ti vidi De' tuoi steli abbellir l'erme contrade Che cingon la cittade La qual fu donna de' mortali un tempo, E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto Faccian fede e ricordo al passeggero. Or ti riveggo in questo suol, di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante, E d'afflitte fortune ognor compagna.
Le Olimpiadi sono una grande manifestazione di sport, cultura e di incontro fra le genti. Difficile non esserne coinvolti. Poi accade che un giovane acqua e sapone, figlio di una terra che fa del rapporto con la natura uno dei suoi messaggi promozionali, campione olimpionico a Pechino e lui stesso sponsor della salubrità dei prodotti del Sud Tirolo, venga pizzicato con il sangue pieno di Epo e casca il palco.
Come non provare tenerezza per questo giovane che nel vuotare il sacco si libera dal proprio incubo? Subito l'opinione pubblica si divide fra il partito dello scandalo, accozzaglia di ipocriti di fronte ad un mondo sportivo dove sono gli sponsor a dettar legge, e quello di chi cerca di comprendere il dramma umano di un ragazzo che ha sbagliato. Se dovessi scegliere non avrei dubbi, ma non è questo il problema.
Perché il problema sta a monte. Alex Schwazer ha dichiarato che non ne poteva più della marcia, degli allenamenti e di quel mondo che viveva come un incubo. E che desiderava una vita normale. Non vorrei sembrare offensivo ma la mia impressione è che la tossicità non c'entri più di tanto con l'eritropoietina ma piuttosto con quell'idea di sport che non ti dà tregua e ti disumanizza, dove non puoi arrivare dietro a qualcun altro per cui devi vincere per forza, dove se arrivi al quarto posto olimpico (cioè del mondo) hai fatto un "buco nell'acqua", come hanno scritto le iene dei giornali a proposito del risultato di Tania Cagnotto e di Francesca Dallapè.
A dirla tutta, non c'è peggiore tossicità dell'adrenalina, quella per cui non puoi fare a meno di correre (in tutte le possibili accezioni) e che poi non è tanto diversa dal delirio di onnipotenza del potere. Per uscire da questo incubo dovremmo imparare a vivere una vita buona, capace di contemplare la bellezza, e per questo di indignarci quando qualcuno vorrebbe farne motivo di interesse personale.
(20 luglio 2012) Il consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino Michele Nardelli ha presentato un'interrogazione in merito alle colture sotto plastica che riportiamo in allegato.
Partendo da una lettera apparsa su di un quotidiano locale che sollevava il problema della coltivazioni sotto telo e rifacendosi ad analoga interrogazione presentata nel 2004 dai consiglieri Paolo Barbacovi e Roberto Pinter, chiede lumi all'assessore Tiziano Mellarini, lo stesso che rispose all'interrogazione del 2004 e che tutt'oggi ricopre le stesse competenze.
Nel vuoto politico seguito alle recenti elezioni, Belgrado è attraversata da una serie di omicidi che riportano alle cronache criminali di dieci anni fa. Nostra intervista a Stevan Dojčinović, giornalista investigativo serbo
di Cecilia Ferrara, Osservatorio Balcani Caucaso
(luglio 2012) Alle 14 del 3 luglio scorso, nella periferia di Belgrado, Radojica Joksović, 32 anni, è stato ucciso dall'esplosione di un chilo di esplosivo C4 posto sotto la sua Audi A6 e azionato a distanza con un cellulare. Il suo accompagnatore, Predrag R. (35), è rimasto lievemente ferito. Radojica Joksović era originario di Pljevlja, Montenegro, la città di origine dell'ormai famoso Darko Šarić, presunto trafficante internazionale e capo dei "Guerrieri Balcanici", organizzazione che in Italia sarebbe stata fornitrice di cocaina per la 'ndrangheta sulla piazza di Milano.
(14 luglio 2012) Nel tardo pomeriggio di venerdì ci incontriamo per uno scambio di idee sullo stato di attuazione della LP n.13/2009 sulle filiere corte e l'educazione alimentare. Sono presenti, oltre al sottoscritto, Edoardo Arnoldi, Paolo Calovi, Ciro Devigili, Enzo Mescalchin, Flavio Pezzi, Giuliano Pezzini, Massimiliano Pilati, Massimo Tomasi. Con noi anche Marta Dalmaso che, nella sua veste di assessore all'istruzione, è chiamata a concorrere nell'attività di implementazione della legge in questione.
La legge 13, pur essendo stata approvata nel novembre 2009 ha subito un forte ritardo. C'è voluto un anno di negoziazione con l'Europa per trovare una formulazione che non andasse contro le normative sulla concorrenza, l'approvazione degli emendamenti nella Legge Fnanziaria 2011 (dicembre 2010), l'assunzione delle Linee guida da parte della Giunta Provinciale (settembre 2011) per l'elaborazione del Programma triennale previsto dall'articolo 4 delle legge.
di Ugo Morelli
(Editoriale apparso sul Corriere del Trentino il 13 luglio 2012)
La distanza tra cittadini e potere e la crisi , dei processi partecipativi sono tra i fenomeni più problematici del nostro tempo. Confrontarsi su questi temi, che interessano anche i livelli locali, risulta ai più persino noioso. É però uno degli atti più necessari, essendo vero tra l'altro che gli intellettuali esprimono, nella maggior parte dei casi, un silenzio assordante 0 formulette appaganti quanto soporifere come la liquidità 0 la celebrazione dell'incertezza.
Circa quarant'anni fa, grazie alla passione educativa di due grandi maestri, Achille Ardigò e Augusto Palmonari, ho potuto studiare due libri: La crisi della razionalità nel capitalismo maturo, di Jurgen Habermas, e Pragmatica della comunicazione umana, di Paul Watzlawick e colleghi. Il confronto serrato in quegli anni di studio, quindi, era proprio sulla crisi dei processi decisionali e partecipativi da un lato, e sui vincoli nonché le possibilità della comunicazione umana, dall'altro. Si coglieva con evidenza fin da allora l'insieme dei problemi che il direttore di questo giornale e Michele Nardelli hanno posto nei giorni scorsi.