"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

10/11/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
il vecchio treno della Valsugana
Prima della riunione del Consiglio mi trovo con Carmine Ragozzino. Sono da lui per presentargli l‘iniziativa che porterà a Trento in questi giorni il custode del Santo Sepolcro. In realtà è anche l'occasione per confrontarci su un ampio spettro di questioni che investono le politiche culturali in Trentino. Carmine è stato per anni nel consiglio di amministrazione del Centro servizi culturali Santa Chiara e così ne approfitto per chiedergli una sua opinione sulla realizzazione del nuovo teatro di Pergine Valsugana. Il suo punto di vista è favorevole, a prescindere dagli aspetti urbanistico architettonici che peraltro non sono affatto secondari.  Ci troviamo d'accordo su molte cose, anche sul piano politico, ambito nel quale s'è da qualche tempo fatto da parte.

Immagino guardi con rispetto a quel che cerco di fare, ma capisco quanto sia difficile trovare nella politica spazi virtuosi di impegno. Lo devo lasciare per correre in Consiglio dove alle 10.00 riprende il dibattito sulla normativa relativa all'inquinamento industriale. Intervengo per illustrare il mio punto di vista, spostando l'angolatura di osservazione sul futuro della Valsugana (cercherò di mettere nero su bianco quel che ho provato a dire nel dibattito). Ovviamente l'attenzione mediatica è altrove, sulle suggestioni che riguardano il futuro dell'area non c'è trippa (cose da gridare).

A questo proposito da un paio di giorni imperversa sui giornali la questione del "debito" della PAT attraverso le società di sistema, una "non notizia" - peraltro evidenziata da un'interrogazione del nostro capogruppo Luca Zeni - ma che ben si presta ad essere sparata dai quotidiani locali in cerca di toni sensazionali. Perché è evidente che se si emettono obbligazioni per 925 milioni e 425 mila euro per realizzare investimenti, questi corrispondono ad un patrimonio che accresce il proprio valore. Avevo più volte in passato indicato la strada dei Buoni ordinari della PAT per finanziare operazioni legate in primo luogo ai Comuni, per evitare di far dipendere la progettazione urbanistica dagli investimenti privati e non ci vedo proprio nulla di male.

Ritornando alla Valsugana, il dibattito si conclude dopo una giornata di discussione con l'approvazione della nuova normativa, caratterizzata per regole più restrittive nelle emissioni industriali e per l'avvio di un sistema di controllo permanente. Si poteva fare anche prima, non c'è dubbio. Così come si era persa l'occasione già tempo fa per porre la questione di un futuro della Valsugana non condizionato dall'industria pesante. L'importante è farlo ora, ma anche su questo piano il PD del Trentino è una babele di linguaggi. Perché prima del mio intervento che guarda al "dopo acciaieria" c'è stato quello di Bruno Dorigatti che invece rivendica in pieno quella presenza industriale e prima ancora quello di Giovanni Kessler che nell'illustrare la proposta non ha speso nemmeno una parola sul modello di sviluppo della Valsugana. Se poi consideriamo quello del vicepresidente Alberto Pacher, forse quello più vicino al mio pensiero ma che non si spinge troppo avanti, il quadro è completo.

Nel corso della discussione con il consigliere Bombarda ci ricaviamo un piccolo spazio ai margini del Consiglio per incontrare i rappresentanti del Comitato promotore della Legge di iniziativa popolare per il Parco Agricolo dell'Alto Garda, fatta propria dal Consiglio provinciale alla fine della scorsa legislatura: E' rimasta ancora sulla carta per un insieme di ragioni, in primo luogo perché incardinata sulle Comunità di Valle che solo con il voto di ottobre sono diventate realtà. Chiamo il neoeletto presidente della Comunità dell'Alto Garda Salvador Valandro per concordare i primi passi e prevedere di incontrarci su questo tema. Speriamo che il Parco Agricolo, proposta innovativa di pianificazione territoriale, possa finalmente decollare.

Trovo anche il tempo di fare un salto a trovare padre Giorgio Butterini, presso la chiesa - tempio civico di San Lorenzo, per coinvolgerlo nell'iniziativa del Forum. Un luogo, il tempio civico, carico di un fascino difficilmente riscontrabile in altri luoghi di culto della nostra città. Il nostro colloquio è intenso e apre porte prima socchiuse.

Ritorno in Consiglio per l'avvio del dibattito sul DDL relativo ai nostri rapporti con le istituzioni europee. Svelerà abissi di ignoranza, pregiudizi, luoghi comuni, dei quali cui vi parlerò domani.

Infine la Commissione ambiente del PD del Trentino, dopo cena (si fa per dire), dove aggiorno i presenti sul tema dell'acqua e delle iniziative legislative per impedirne la privatizzazione. Mi rendo conto di aver forzato la mano nella direzione contraria al disegno governativo anche se so bene che in quella babele di cui parlavo poc'anzi che caratterizza il PD anche su questo argomento non possiamo dare nulla per scontato. Ma in questo caso l'orientamento complessivo va nella direzione che stiamo cercando di praticare, quella di garantire che la gestione pubblica continui tanto nei 193 Comuni che si sono gestiti il servizio in economia quanto nei 24 Comuni che hanno affidato a società per azioni tale servizio, scorporando il ramo acqua da Dolomiti Energia. Una bella scommessa, ma tutt'altro che scontata.
 

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