"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

01/12/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
lupo nella neve
Inizia una nuova tornata di Consiglio Provinciale. Si ha però la sensazione che le partite più importanti si svolgano fuori di qui. Non voglio partecipare alle polemiche che contrappongono il presidente del Consiglio e il presidente della Provincia, ma sembra quasi che l'esasperazione dei nodi venga costruita ad arte. Certo è che lo scollamento fra l'esecutivo ed il consiglio cresce a vista d'occhio, ma paradossalmente anche quello fra l'esecutivo ed il suo presidente.

L'ultimo motivo di polemica è quello relativo al "declassamento" del Parco Nazionale dello Stelvio ed il suo smembramento fra le tre province coinvolte nell'area del Parco. Nell'ultima seduta della Commissione dei 12 si è infatti deciso la provincializzazione del parco (con l'unica astensione di Roberto Pinter), cosa che potrebbe nel merito essere sostanzialmente condivisibile (anche perché lo Stelvio manterrà le prerogative del Parco Nazionale) ma che avviene senza nemmeno una comunicazione al Consiglio e nonostante la terza Commissione avesse chiesto di un iter partecipato.

In realtà ogni giorno c'è un motivo che rende alta la tensione, ieri era la questione del lavoro di pulizia nelle "società provinciali o partecipate", l'altro ieri la questione del rispetto della legge sulle nomine pubbliche recentemente approvata ma non ancora in vigore per quanto riguarda la presidenza della Fondazione Bruno Kessler , tema che riguarda anche altri enti come ad esempio l'Apran, enti sui quali i quotidiani locali  già indicano le prime indiscrezioni (o le designazioni che sono decise altrove). Tutto ciò si va ad aggiungere alle tensioni sociali le quali, in assenza di un progetto culturale condiviso, si moltiplicano secondo le dinamiche più diverse. Molto spesso spurie, talvolta corporative.

C'è una situazione di fibrillazione permanente e non posso credere che tutto questo avvenga casualmente. Certo è che così facendo il Trentino rischia davvero. E' a rischio la sua diversità, la sua non omologazione con un arco alpino di segno politicamente avverso, il suo essere laboratorio politico originale per niente estraneo alle caratteristiche sociali ed economiche del nostro territorio. Per questo chiedo al nostro capogruppo e al vicepresidente Pacher di arrivare a breve ad un incontro della maggioranza per giungere ad un chiarimento di fondo.

Intanto i lavori del Consiglio procedono più o meno nell'ordinaria amministrazione, ma questo clima generale si fa sentire e ognuno dei consiglieri di maggioranza si sente in libertà. In questo contesto l'assenza dai lavori dell'aula del presidente Dellai non aiuta, avvalendo l'idea che le decisioni vere si compiano altrove. Ne parlerà l'indomani Simone Casalini nel suo pungente editoriale sul Corriere del Trentino.

Riusciamo anche ad approvare un Disegno di legge proposto dall'assessore Mellarini relativo alla classificazione turistica dei complessi alberghiero residenziali, in realtà riferito a quel mostro urbanistico che va sotto il nome di Cielo Aperto e di cui abbiamo già parlato in questo blog.

Fuori dal Palazzo nevica. Una coltre bianca ricopre ogni cosa e va bene così.

 

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