"... avevo scoperto l'abisso della rassegnazione, la virtù del distacco, il piacere del pensare pulito, l'ebbrezza della creazione politica, il fremito dell'apparire delle cose impossibili..." Altiero Spinelli

06/10/2010 -
Il diario di Michele Nardelli
Sancho Panza
Giornata dedicata alla scrittura. Il pezzo per "Politica è responsabilità", tanto per cominciare. Avevo in animo altri argomenti, ma in fondo credo che la questione europea ed il rapporto con il suo mare sia quanto mai decisiva.  Investe un sacco di argomenti, l'interdipendenza e le connessioni fra territorio e la dimensione sovranazionale, il tema dell'identità e lo "scontro di civiltà", l'immigrazione ed un mare che diventa un muro, la questione palestinese...  Mi aggancio così all'ultimo commento di Ugo Morelli che ci invita a non "infangarci" per provare a descrivere il prato fiorito di cui ci parla con le immagini dei naviganti, della cultura e dei saperi che non conoscono confini, con le atmosfere dell'incontro fra oriente e occidente che si sono smarrite insieme alle origini fenicie di Europa.

Sento Stefano Albergoni e parliamo della bibliografia di riferimento. E' curioso come, scorrendo insieme la sezione libri di questo blog, salti all'occhio il fatto che in realtà una buona parte delle mie letture rientrino in questo orizzonte.  A pensarci bene, non solo le letture. E' il mio sguardo sul mondo, è l'impegno di questi anni nella cooperazione, è il profilo della politica che vorrei ma che non c'è. Non c'è posto per tutti i libri che vorrei, molti rimangono così nello scaffale seppure virtuale. E' una delle parti del mio sito di cui vado più orgoglioso.

Il diario del giorno precedente è fitto fitto d'incontri che mi danno l'idea di quanto possa essere proficuo l'intreccio fra la dimensione politica e quella istituzionale. Darne cronaca evitando di annoiare i lettori (e di ripetersi) non è così facile, ma ci provo.

Poi mi metto a lavorare sul programma 2011 di Viaggiare i Balcani. Lavoro su un buon canovaccio preparato da Claudia, ma si tratta di un testo piuttosto lungo che richiede di essere asciugato e reso efficace nella sua proposta. E' un lavoro che fino a due anni fa ho sempre fatto io, sto cercando di responsabilizzare le persone che abbiamo formato in questi anni di attività, ma non è così scontato e l'approccio politico non s'inventa.

Nel tardo pomeriggio mi prendo il tempo per raccogliere un po' di mele e la verdura nell'orto, poi mi metto a cucinare - come si dice a Roma - due bucatini, all'amatriciana naturalmente: olio extravergine, aglio, guanciale, pomodoro fresco, peperoncino quanto basta, un paio di foglie di alloro e una spruzzatina di dado vegetale. Sulla pasta ben condita abbondante pecorino (in questo caso di Matera). Un Greco di Tufo è quel che ci vuole e Gabriella apprezza molto.

Riprendo il lavoro e alle 23.00 decido che per oggi sono stato abbastanza davanti al computer.
 

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